Val Antigorio

Festa della Candelora a Salecchio

 

Gita effettuata il :04-02-2007

Partenza da : Passo di Premia m 787

Dislivello : m. 768

Difficoltà : E

intera gita :ore 5,30

effettivo cammino : ore 3,30

 

Come arrivarci: Percorrere la A 26 sino a Gravellona Toce, proseguire sulla S.S. 33 del Sempione sino all’uscita di Crodo. Da qui si prosegue sulla SS 659 delle valli Antigorio e Formazza; superato Baceno si raggiunge la frazione Passo ( 9,5 Km ). Poco oltre, un cartello sulla sinistra indica la strada per Salecchio. 

Dopo aver preso parte alla Fiera di Sant’Orso, completiamo la “settimana delle tradizioni” partecipando, come ogni anno, anche alla Festa della Candelora. Tra le tante feste che si svolgono annualmente sulle nostre montagne, questa di Salecchio Inferiore, che si tiene ogni prima Domenica di Febbraio, è sicuramente una delle più partecipate. La meteo prevede una Domenica soleggiata per cui, presumendo una nutrita partecipazione, arriviamo a Passo abbastanza presto. Qui, a conferma del legame delle genti di montagna con la cultura rurale ed alpina, è già presente una moltitudine di persone. Rapidamente calziamo gli scarponi e ci accodiamo ai tanti che ci precedono, risaliamo la strada e siamo all’ingresso della galleria ( h 0,40 ). Aiutandoci con la luce di una pila, la superiamo sbucando sui prati inferiori di Salecchio da dove arriviamo in breve alla candida costruzione della Chiesa dedicata all’Assunta ( h 0,20;1,00 ), con annesso minuscolo cimitero, adornato di croci gotiche e con le lapidi che serbano ricordo di chi quassù ha trascorso la sua miserabile esistenza. Dal campanile, risuonano rintocchi che si ripercuotono per tutta la valle, il borgo è animato e gli organizzatori della festa sono intenti nei preparativi. Negli imponenti paioli già l’acqua è in ebollizione ed a breve verrà immessa la farina da polenta. Un gran numero di escursionisti continuano ad affluire e la preoccupazione di tutti è quella di trovare un posto a sedere ( cosa quasi impossibile ). Noi, per evitare l’affollamento decidiamo di salire a Salecchio Superiore; continuiamo verso destra, passiamo sotto le scure case in legno del villaggio che sono collegate fra loro da cavi elettrici, sostenuti da orribili “larici metallici”, che percorrono tutto il versante della montagna straziando uno scenario di rara bellezza oltre che di valore storico. Superato un torrentello, proseguiamo sul sentiero che conduce, passando per la Cappella delle Croci ( h 0,20;1,20 ), in quel di Salecchio Superiore m. 1509 ( h 0,10;1,30 ). Da quassù la vista spazia e il panorama di cui si gode è splendido: di fronte a noi si staglia la mole del Pizzo Martello, mentre dall’altra parte della valle è ben visibile l’erta parete dietro la quale sorge Bosco Gurin. Ci aggiriamo per il borgo, con le sue scure case in legno,i caratteristici funghi salva granaglie, il forno comunitario. Qui, veniamo raggiunti dall’amico Flavio:( www.cappef.com ) con il quale scattiamo la foto di compleanno ( ci eravamo conosciuti proprio in questo stesso luogo lo scorso anno ). Salutiamo l’amico che ritorna a Salecchio Inferiore e saliamo a Case Francoli m. 1555 ( h 0,20;1,50 ) dove sostiamo per consumare il nostro pranzo. Qui veniamo raggiunti dai soci del C.A.I. e del C.A.M. di Busto Arsizio, con i quali scattiamo l’immancabile istantanea a ricordo del piacevole incontro. In loro compagnia, riprendendo il cammino, scendiamo verso le Alpi di Vova m. 1448 ( h 0,20;2,10 ) raggiungendo la chiesetta dedicata a S. Antonio. Qui giunge la strada poderale che sale da Chioso e che discendiamo tutti insieme fino al bivio per Altillone, dove salutiamo la compagnia che si avvia in quella direzione. Procediamo nel nostro tragitto seguendo a tratti quel che resta dell’antico tracciato lastricato. Percorrendo tratti della sterrata, rimpiangiamo la vecchia mulattiera e pensando alle fatiche immani sostenute per realizzarla, la nostra ammirazione va a chi per secoli ha percorso questi sentieri , mantenendoli in efficienza e tramandandoli intatti alla nostra generazione affinché ne facesse scempio, non tenendo in alcun conto il patrimonio storico culturale di cui queste opere fanno parte. Ragionando su queste valutazioni, tornante dopo tornante, siamo in vista di Chioso che raggiungiamo ( h 0,50;3,00 ) immettendoci sulla strada asfaltata. Da qui, procediamo verso valle, per raggiungere l’auto al termine di una gita sempre piacevole, in una splendida giornata che ci induce a sperare che quanto affermato dal principio meteorologico della persistenza, secondo cui il clima dei primi giorni di Febbraio ( la Candelora ) tende a conservarsi anche per il resto del mese, corrisponda a realtà. Certo è che in tanti anni , non ci era mai capitato di partecipare ad una Candelora così priva di neve e primaverile.

 

 

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