Come arrivarci:
Percorrere la A 26 sino a Gravellona Toce, proseguire sulla S.S. 33 del
Sempione sino all’uscita di Crodo. Da qui si prosegue sulla SS 659 delle
valli Antigorio e Formazza; superato Baceno si raggiunge la frazione
Passo ( 9,5 Km ). Poco oltre, un
cartello sulla sinistra indica la strada per Salecchio.
Dopo aver
preso parte alla Fiera di
Sant’Orso, completiamo la “settimana delle tradizioni” partecipando,
come ogni anno, anche alla Festa della Candelora. Tra le tante feste che
si svolgono annualmente sulle nostre montagne, questa di Salecchio
Inferiore, che si tiene ogni prima Domenica di Febbraio, è sicuramente
una delle più partecipate. La meteo prevede una Domenica soleggiata per
cui, presumendo una nutrita partecipazione, arriviamo a Passo abbastanza
presto. Qui, a conferma del legame delle genti di montagna con la
cultura rurale ed alpina, è già presente una moltitudine di persone.
Rapidamente calziamo gli scarponi e ci accodiamo ai tanti che ci
precedono, risaliamo la strada e siamo all’ingresso della
galleria ( h 0,40 ). Aiutandoci con la luce di una pila, la
superiamo sbucando sui prati inferiori di Salecchio da dove arriviamo in
breve alla
candida costruzione della
Chiesa dedicata all’Assunta ( h 0,20;1,00 ), con annesso
minuscolo cimitero, adornato di
croci gotiche e con le lapidi che serbano ricordo di chi quassù ha
trascorso la sua miserabile esistenza.
Dal
campanile, risuonano rintocchi che si ripercuotono per tutta la valle,
il borgo è animato e gli organizzatori della festa sono intenti nei
preparativi. Negli imponenti
paioli già l’acqua è in ebollizione ed a breve verrà immessa la
farina da polenta. Un gran numero di escursionisti continuano ad
affluire e la preoccupazione di tutti è quella di trovare un posto a
sedere ( cosa quasi impossibile ). Noi, per evitare l’affollamento
decidiamo di salire a Salecchio Superiore; continuiamo
verso
destra, passiamo sotto le scure case in legno del villaggio che sono
collegate fra loro da cavi elettrici, sostenuti da orribili “larici
metallici”, che percorrono tutto il versante della montagna
straziando uno scenario di rara bellezza oltre che di valore storico.
Superato un torrentello, proseguiamo sul sentiero che conduce, passando
per la
Cappella delle Croci ( h 0,20;1,20 ), in quel di Salecchio
Superiore m. 1509 ( h 0,10;1,30 ). Da quassù la vista spazia e il
panorama di cui si gode è splendido: di fronte a noi si staglia la mole
del
Pizzo Martello, mentre dall’altra parte della valle è ben visibile
l’erta parete dietro la quale sorge Bosco Gurin. Ci aggiriamo per il
borgo, con le sue
scure case in legno,i caratteristici
funghi salva granaglie, il
forno comunitario. Qui, veniamo raggiunti dall’amico
Flavio:(
www.cappef.com ) con il quale scattiamo la
foto di compleanno ( ci eravamo conosciuti proprio in questo stesso
luogo lo scorso anno ). Salutiamo l’amico che ritorna a Salecchio
Inferiore e saliamo a
Case Francoli
m. 1555 ( h 0,20;1,50 ) dove
sostiamo per consumare il nostro pranzo. Qui veniamo raggiunti dai
soci del C.A.I. e del C.A.M. di Busto Arsizio, con i quali scattiamo
l’immancabile istantanea a ricordo del piacevole incontro. In loro
compagnia, riprendendo il cammino,
scendiamo verso le Alpi di Vova m. 1448 ( h 0,20;2,10 )
raggiungendo la
chiesetta dedicata a S. Antonio. Qui giunge la strada poderale che
sale da Chioso e che discendiamo tutti insieme fino al bivio per
Altillone, dove salutiamo la compagnia che si avvia in quella direzione.
Procediamo nel nostro tragitto seguendo a tratti quel che resta
dell’antico tracciato lastricato. Percorrendo tratti della sterrata,
rimpiangiamo
la vecchia mulattiera e pensando alle fatiche immani sostenute per
realizzarla, la nostra ammirazione va a chi per secoli ha percorso
questi sentieri , mantenendoli in efficienza e tramandandoli intatti
alla nostra generazione affinché ne facesse scempio, non tenendo in
alcun conto il patrimonio storico culturale di cui queste opere fanno
parte. Ragionando su queste valutazioni, tornante dopo tornante, siamo
in vista di Chioso che raggiungiamo ( h 0,50;3,00 ) immettendoci
sulla strada asfaltata. Da qui, procediamo verso valle, per raggiungere
l’auto al termine di una gita sempre piacevole, in una splendida
giornata che ci induce a sperare che quanto affermato dal principio
meteorologico della persistenza, secondo cui il clima dei primi giorni
di Febbraio ( la Candelora ) tende a conservarsi anche per il resto del
mese, corrisponda a realtà. Certo è che in tanti anni , non ci era mai
capitato di partecipare ad una Candelora così priva di neve e
primaverile.
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