Aosta 

 

 

Gita effettuata il: 30-01-2007

Partenza da: Vanzaghello

Durata: 1 Giorno

Premessa: Abbandonando, solo in via del tutto eccezionale, i nostri abituali sentieri, abbiamo voluto partecipare a questo avvenimento con la tradizione ed il folclore che, dall’anno mille è l’appuntamento irrinunciabile della popolazione valdostana. Nel centro storico di Aosta ha luogo, nei giorni 30e31 Gennaio di ogni anno, la Fiera di Sant’Orso. Nelle vie centrali, un migliaio di espositori, presentano con orgoglio e legittima soddisfazione la produzione tipica dell’artigianato valdostano. L’esposizione è la grande occasione per una festa popolare in cui si riprendono le tradizioni, i mestieri e gli oggetti di un tempo, mostrando al pubblico la creatività e l’industriosità della gente di montagna. 

Cenni storici: La tradizione vuole che le radici della Fiera risalgano al Medio Evo, tempo in cui la Sagra si svolgeva nel borgo di Aosta nello spazio che circonda la Collegiata di Sant’Orso, un semplice e umile sacerdote dedito ai poveri. Secondo la leggenda era proprio qui che il Santo, vissuto nei primi anni del VI secolo, era solito distribuire ai miseri indumenti e “sabot”, le tipiche calzature in legno ancora oggi presentate alla Fiera e che sono tra gli oggetti più venduti. E’ consuetudine infatti procurarsi almeno un souvenir, perché secondo una curiosa usanza, “ l’acquisto di un oggetto durante la Fiera millenaria porta fortuna per tutto l’anno”. 

Descrizione: In questa occasione abbiamo usato come mezzo di trasporto il treno, partiti dalla stazione di Vanzaghello, arriviamo ad Aosta alle ore 10,30. La città è già affollata da una moltitudine di persone che si riversano nelle vie dove si transita su un percorso regolato dal senso unico pedonale, tanti sono i visitatori che fanno capannello intorno ai banchi. Informati di ciò ci siamo preventivamente muniti della mappa del percorso e ci siamo subito diretti Verso la Piazza Chanoux, centro della città, da dove abbiamo iniziato la nostra visita. Tutto il centro cittadino è coinvolto ed al suo interno sono rappresentate tutte le attività tradizionali: scultura ed intaglio su legno, lavorazione della pietra ollare, del ferro battuto e del cuoio,pantofole in tessuto, lavori all’uncinetto, merletti, modellini di case tipiche valdostane, oggetti per la casa, scale in legno, botti e molto altro ancora. La Fiera , oltre ad essere una vera e propria esposizione artistica a cielo aperto, è una grande festa popolare dove; artigianato, folclore, musica, vini e prodotti tipici, combinano una composizione di irresistibili attrazioni che ricevono il visitatore con calore e allegria. Le proporzioni eccezionali della manifestazione intimoriscono ed è impossibile vedere tutto quanto viene esposto sulle colorate bancarelle. Aggirandoci per le vie affollatissime, sentiamo parlare lingue e dialetti di ogni genere, a conferma che nei giorni della festa, la città viene invasa da visitatori italiani e stranieri attratti dal pregio delle lavorazioni e dall’inventiva degli espositori. La visita alla Fiera di Sant’Orso è un’esperienza ricca di emozioni, unica e indimenticabile, veramente da non perdere e da vivere in prima persona dato il forte coinvolgimento e l’intensa partecipazione emotiva. Purtroppo non possiamo partecipare a quella che è la festa nelle festa; “la veillà”, la veglia che si tiene nella notte, con le vie illuminate a giorno e affollate fino all’alba, quando una volta ritirate le merci, espositori e visitatori si riuniscono nelle vie del centro per compiere il consueto “giro delle crotte”, le caratteristiche cantine aperte per l’occasione. Questo ci dicono sia il momento che sublima la vera essenza della festa, con il piacere di stare insieme degustando i prelibati prodotti tipici locali. Dopo quanto abbiamo visto, siamo ben propensi a crederci e a malincuore ci incamminiamo verso la stazione lasciandoci alle spalle una innumerevole quantità di gente che in chiassosa allegria continua a visitare la Fiera. Anche per questa edizione il Santo, del quale si racconta abbia fatto miracoli, si è ripetuto riempiendo la città con una moltitudine di persone che ha assistito alla manifestazione. Sulla via del ritorno, stanchi ma soddisfatti per essere stati partecipi di un evento senza uguali in tutte le alpi, contagiati dalla magia della “Foire” riguardiamo sui monitor delle nostre fotocamere le foto scattate e già ipotizziamo di partecipare alla prossima edizione.