Come arrivarci:
Percorrere la A 26 sino a Gravellona Toce, proseguire
sulla S.S. 33 del Sempione sino all’uscita di
Montecrestese. Di qui si prosegue sulla SS 659 delle
valli Antigorio e Formazza, si superano Crodo, Baceno e
Valdo per poi raggiungere Canza dove parcheggiamo nel
piazzale a bordo strada.
Dopo un lungo periodo di piogge quasi ininterrotte, gli
scarponi scalpitano e non riesco più a tenerli fermi
tanto che, diversamente dalle abitudini, decido di
andare in montagna senza Claudio, il mio inseparabile “
socio ″, impossibilitato a partecipare causa...impegni
mangerecci! Sono in ogni caso in ottima compagnia,
Flavio (
www.cappef.com ) non manca mai ed essendo Domenica,
sono presenti anche Avio, Carlo, Davide e Guido che
ancora non fanno parte della S.P.A. ( Società Pensionati
Arzilli ) e quindi sono impossibilitati a partecipare
alle nostre uscite settimanali. Date le abbondanti
precipitazioni nevose degli ultimi giorni,
decidiamo di fare una
ciaspolata sulla neve e per essere sicuri di trovarla ci
rechiamo in Val Formazza con destinazione Rifugio
Margaroli. Raggiungiamo Canza, da dove
iniziamo a risalire
la pista che si presenta
quasi subito leggermente innevata, la giornata è
nuvolosa, noi confidiamo nelle previsioni che parlano
di miglioramento... infatti comincia a nevischiare!?!.
Durante la progressione, il manto nevoso si fa via via
più alto e giunge il momento di calzare le ciaspole,
Guido
è il primo a dare l’esempio. Camminando con più agilità
raggiungiamo la
stazione di arrivo
della seggiovia del Sagersboden m. 1810 (h1,00).
Dopo una breve sosta ci
incamminiamo lungo la strada che sale al
Vannino, ai lati qualche
piccola slavina ha già depositato il suo
carico. Il nostro
cammino continua e, penetrando in una gola,
proseguiamo accanto al torrente sino a raggiungere un
lungo e pianeggiante corridoio al di sotto della
stazione intermedia della teleferica, qui la neve è
molto alta ed il paesaggio circostante veramente
suggestivo. Raggiungiamo la
deviazione per il Rifugio Myriam (h0,40;1,40)
che superiamo arrivando alla strettoia rocciosa in
prossimità della
piccola diga che serve a convogliare le acque
del Vannino alla sottostante centrale di Valdo (h0,20;2,00).
Il percorso è sempre ben
innevato ed il manto ancora intatto, Flavio,
generoso come sempre, si incarica di fare da apripista
battendo la traccia migliore. Notati alcuni possibili
distacchi della coltre nevosa dalle soprastanti pareti,
ci suggerisce di raggiungere il fondo valle e, seguendo
il corso del torrente, che
attraversiamo più volte, risaliamo sulla
sinistra dei pali della
teleferica. Mentre intravediamo la nostra meta
finale, un
effimero raggio di sole
ci illude, proseguiamo
spediti e quando raggiungiamo il dosso su cui sorgono
il rifugio e i fabbricati della diga del Vannino (h1,00;3,00)
i
cartelli indicatori
e la
bacheca
illustrativa, quasi scompaiono sommersi dalla neve. In
questo ovattato scenario, il gelo si va progressivamente
impossessando delle
acque del lago e
le montagne sembrano essere immerse nel sonno invernale.
Sperando in una schiarita, che non arriva, ci
accomodiamo alla meglio per consumare velocemente il
nostro spuntino, poi
foto di gruppo
e prima di scendere... ciò che natura crea...
Carlo distrugge!
Ci avviamo sulla via del ritorno ricalcando i nostri “
ormoni ″ (grandi orme)
Flavio
è decisamente soddisfatto, Davide
è contento per come si è destreggiato alla sua prima
esperienza con le ciaspole e
Carlo
cammina estasiato in un paesaggio da favola. Tutti siamo
appagati e compiaciuti per la bella gita... con il sole
sarebbe stata fantastica... ma non si può avere tutto
dalla vita!!! Ritornati alla stazione della funivia,
indirizziamo le prue delle nostre ciaspole verso valle e
ripercorrendo il cammino fatto in salita, entriamo nello
stupendo bosco di conifere al termine del quale ci
ritroviamo a
Canza
con le sue caratteristiche case in legno che
sapientemente trattato e lavorato sfida i secoli (h2,00;5,00).
Avio
esulta per essere arrivato” uno ″ e soprattutto per
essere di nuovo alla macchina... dico io. Stanchi ma
soddisfatti ci apprestiamo a far ritorno a casa mentre
già stiamo pensando alla prossima uscita.
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