Val Divedro

Alpe Solcio m. 1751

 
 Gita effettuata in data : 13-Marzo-2008


Escursioni 2008

Fotoalbum
 Partenza da: Maulone m. 937
 Dislivello totale : m. 973
 Difficoltà : E
effettivo cammino : 4,00


Come arrivarci:
Percorrere la A26 sino a Gravellona Toce, proseguire seguendo la Statale del Sempione, sino all’uscita per Varzo. Da varzo si risale la Val Cairasca sino a raggiungere Maulone dove si parcheggia in una piazzola adiacente alla strada.

Per non screditare la sua nomea di mese pazzerello, Marzo ci ha regalato una nuova ed abbondante nevicata per cui ci ritroviamo di nuovo con le ciaspole ai piedi, oltre ai soliti Flavio ( www.Cappef.com ) e Franco, partecipa all’escursione della SPA ( Società Pensionati Arzilli ) anche Ezio che vuol vedere l’effetto che fa...vengo anch’io! Parcheggiata l’auto, ultimati i preparativi, ritorniamo verso valle per imboccare la strada poderale, completamente asfaltata, che ha inizio nei pressi di una cappelletta e sale subito, in modo molto deciso verso monte,  insinuandosi nelle pieghe della montagna per giungere al bel fontanone dell’alpe Ple m. 1111 (h0,30), da qui risaliamo lungo una breve scorciatoia che ci immette nei prati dell’Alpe Salera m.1203 (h0,15;0,45), stupendo punto panoramico sulle montagne della valle. Proseguiamo lungo la strada parzialmente innevata che risaliamo senza le ciaspole fino a che ci ritroviamo nella meravigliosa conca su cui sorge l’Alpe Calantiggine m. 1439 ( 0,30;1,15), qui finalmente anche io, con i miei modesti mezzi, riesco a... riprendere un’aquila! Superato l’alpe giunge il momento di calzare le ciaspole, la strada è completamente innevata e non riporta nessuna traccia di passaggio. Riprendiamo a salire nel fitto bosco di conifere, che ci offre una gradita protezione dalle forti raffiche di vento caldo che, calandosi dal vallone di Solcio, a tratti soffiano impetuosamente. Superiamo altre numerose deviazioni prima di arrivare in prossimità di una baita, con bel dipinto sulla parete, che ci annuncia che siamo oramai in vista del Rifugio Crosta all’Alpe Solcio m 1751 (h1,05;2,20). Risaliamo la conca ancora abbondantemente ricoperta di neve e ci portiamo al rifugio dove ci sistemiamo al riparo del vento, per consumare il nostro meritato pasto. Oggi ho voluto strafare e... senza badare a spese... ho portato gli amici a mangiare fuori, offrendo loro anche spumante e torta Sbrisolona per festeggiare il mio compleanno. Terminati i festeggiamenti, scattiamo la foto ricordo con e senza sfondo, effettuiamo un giro di ricognizione della suggestiva località, poi iniziamo la discesa. Ripassiamo dalla baita con il bel dipinto e Ezio, sempre molto attento ai particolari, ci fa notare che lo sfondo del quadro raffigura il vallone di Solcio con il rifugio, la bocchetta  e la slanciata sagoma del Pizzo Boni. Abbandoniamo questo stupendo e maestoso scenario per immetterci nuovamente sulla strada e ripercorrere  in discesa  lo stesso percorso dell’andata sino a che sopraggiungiamo nuovamente all’alpe Calantiggine (h0,40;3,00). Scendiamo a destra, seguendo le indicazioni del sentiero F8, e ci ritroviamo in cima ai prati dell’alpe Salera dove ci concediamo un’ultima breve sosta  per ammirare il panorama; percorriamo l’ultimo tratto di discesa, rivediamo gli alpeggi superati in salita, percorriamo l’ultimo ripido tratto di strada per sbucare sulla statale dove ci attende l’auto per far rientro a casa (h1,00;4,00).

Splendida escursione tra alpeggi curati, e modernamente ristrutturati; in un ambiente di straordinaria bellezza in compagnia dei  soci della SPA che ringrazio per gli auguri ed i festeggiamenti che mi hanno riservato.