Val Mesolcina  

Lago di Cama m.1265-Alp d'Albion m.1600

Partecipanti:
 
 Gita effettuata in data : 24-Ottobre-2008                                                    

 Partenza da: Cama Fraz. Ogreda m. 360
 Dislivello totale : m. 1240
 Difficoltà : E  
 Effettivo cammino h: 5,00

Come arrivarci: In autostrada Lugano-Bellinzona, direzione San Bernardino, si esce a  Roveredo, si percorrono ancora pochi chilometri e si raggiungere Cama.  Nel paese, dalla strada principale, si devia a destra in una stradina. Attenzione la deviazione è segnalata solo con un piccolo cartello "Val Cama ". La via supera il ponte della Moesa e dell'autostrada e conduce alla frazione Ogreda, dove al limite del bosco è possibile posteggiare.

Oggi varchiamo il confine per effettuare un’escursione a carattere internazionale in una valle poco conosciuta, raggiungibile solo a piedi, la Val Cama. Le condimeteo non sono delle migliori, densa foschia ricopre le alte cime impedendo anche all’elicottero di salire in quota per effettuare lavori. Lasciata l’auto, facciamo conoscenza con Antonio Spadini, sindaco di Verdabbio che entusiasticamente ci mette a conoscenza del “ Progetto di Sviluppo″ che l’Amministrazione Comunale intende attuare per la valorizzazione della valle. Scattata una foto in sua compagnia, ci incamminiamo lungo il sentiero che subito si innalza ripido, percorso un breve tratto, raggiungiamo un bel poggio panoramico su cui è stata edificata una cappella che superiamo per raggiungere l’imbocco della valle ed immetterci in un meraviglioso bosco di castagni. Lungo il percorso sono collocate delle tabelle esplicative che, in dialetto, richiamano gli antichi toponimi dei luoghi, rendendo il cammino più accattivante. Superando   un rosario di scalini, camminiamo immersi in un ambiente vario e mutevole, ammirando gli stupendi colori autunnali che avvolgono la natura e la accompagnano verso l'inverno. Trascorsa quasi  un’ora ci ritroviamo ai Monti di Provèsc m. 800 (h0,45) dove Flavio ( www.cappef.com ),  si disseta presso la fresca fontana. I castagni lasciano gradualmente spazio dapprima ai faggi, e poi alle conifere, il sentiero  si fa meno ripido ed il nostro respiro meno affannato, risaliamo tutta la valle camminando lungo il Rià  de Val Cama con Il fragore tumultuoso dell'acqua che scorre che ci accompagnerà lungo tutto il nostro percorso, qui la natura è selvaggia ma affascinante, e mostra un lato romantico che non mancherà di incantare. Continuiamo nel cammino e arriviamo all’Alp de Besarden m. 1125 (h0,55;1,40)  per poi sbucare nella suggestiva radura in cui è adagiato lo specchio del Lago di Cama m. 1265 (h0,20;2,00). Poco dopo il nostro arrivo, sentiamo il rumore delle pale  che ci preannunciano il sopraggiungere dell’elicottero che, finalmente, è potuto decollare, dopo che il sole ha scalfito a fatica i densi banchi di nebbia mattutini, ci avviciniamo e ci illudiamo di essere arrivati prima noi a piedi!?!  Il laghetto è contenuto in una conca rocciosa chiusa a valle, sopra la morena glaciale, da sbarramenti torrentizi e da accumulazioni detritiche staccatesi dai sovrastanti Pizz d’Ugin e Pizz de Cressim. Siamo solo a 1200 m. ma l’ambiente ha un aspetto decisamente da alta montagna, fitti boschi di resinose e pascoli abbondanti si specchiano nelle acque del laghetto, attorniato da un imponente anfiteatro di maestose montagne, chiuso sullo sfondo dalle alte bastionate rocciose dei pizzi Martel e Campanile. Affascinati dall’ambiente circostante, siamo invogliati a salire per gustare dall’alto la vista di questa stupefacente conca. Ci indirizziamo lungo il sentiero, sulla sinistra del rifugio Miralago, per poi iniziare a salire le ripide scalinate, intagliate nella pietra, per raggiungere la balconata dell’Alp d’Albion m. 1600 (h1,00;3,00). La Val Cama, con l’intento di bloccare il degrado delle antiche costruzioni alpestri, ha predisposto un piano di recupero paesaggistico che prevede l’effettuazione di adeguati restauri conservativi sulle strutture che verranno mano mano  ristrutturate per essere successivamente messe a disposizione degli escursionisti contribuendo a tal fine alla “ rinascita ″ delle alpi della valle. L’Alp d’Albion, riattato grazie all’impegno del Comune di Verdabbio e di un volonteroso gruppo di volontari ne è un tangibile esempio, la vecchia baita esistente è stata restaurata e trasformata in un confortevole rifugio sempre aperto a disposizione degli escursionisti e  fruibile da chiunque ne abbia bisogno. Ammirata la bella struttura con il suo ben ordinato e spazioso locale interno, ci accomodiamo all’esterno per consumare il nostro pranzo mentre ammiriamo lo stupendo paesaggio. Purtroppo il tempo passa e la strada del ritorno è ancora lunga per cui, ridiscendiamo al lago (h0,30;3,30) dove scattiamo una foto in compagnia di Pietro, Davide e Martin che stanno compiendo un ottimo lavoro, salutati gli amici, lasciamo a malincuore questo piccolo ovattato angolo di paradiso per ritornare a valle. Continuando nella discesa, che avviene lungo lo stesso percorso di salita, ci ritroviamo di nuovo al parcheggio di Ogreda (h1,30;5,00) al termine di una bellissima escursione in una valle divenuta riserva forestale grazie alla sua abbondante presenza di boschi. Esprimiamo tutti i nostri apprezzamenti  al Sindaco di Verdabbio per la passione con cui sta portando avanti una intelligente opera di valorizzazione di tutto il territorio.