Come arrivarci:
Si percorre l’autostrada A26 sino a Domodossola, quindi
si procede lungo la SS 33 del Sempione sino a Iselle.
Superato il Confine di Stato a Gondo, si scende a
sinistra ad attraversare il torrente Doveria. Con ripidi
tornanti la strada sale, stretta, fino a raggiungere la
diga di Sera dove si divide in due; si prende a destra e
si percorrono altri 5 Km. per raggiungere Furggu.
Oggi,
con la partecipazione di tutti i componenti della SPA, e
di due simpatizzanti, nuova escursione oltre confine.
Ci ritroviamo con Flavio
(www.cappef.com) nell’ormai
abituale luogo di appuntamento e partiamo in direzione
Passo del Sempione. Raggiunto il punto di partenza, ed
ultimati i preparativi, l’allegra
brigata si appresta a muovere; le
indicazioni per il sentiero sono ben segnalate e ci
incamminiamo. Addentrandoci nell’alta Laggintal,
giungiamo in breve nei pressi di una baita con un
bellissimo tetto in sasso e una splendida
vista sul Breithorn e sul Monte Leone a destra, e su
tutta
la vallata del Sempione a sinistra. Tutti sono
capaci di seguire i sentieri segnati?!? noi lo
abbandoniamo quasi subito per iniziare a seguire la
traccia di un vecchio sentiero, ora in disuso e percorso
solo da qualche branco di camosci che numerosi popolano
la zona, e che ne mantengono evidente il percorso.
Ci addentriamo in un bosco di larici e
tra rododendri ed erba alta, raggiungiamo l’orlo di
un vallone all’apparenza insuperabile. Facendo dietro
front per ritornare al punto di partenza, notiamo fra la
folta vegetazione segni di passaggi recenti e rami
tagliati che ci fanno ritenere che seguendo la
traccia... si dovrà pur sbucare da qualche parte! Ci
avviamo in salita per recuperare le centinaia di metri
di dislivello persi e fra rododendri, rami tagliati,
piante abbattute raggiungiamo con gran gioia di tutti il
comodo, ma monotono
sentiero
che, ben segnato, conduce al Lago di Alpa.
Il panorama che si gode lungo il percorso è
veramente eccezionale, con la Weissmies a far da sfondo
alla valle. In un momento di relax
Ezio ci dimostra le sue capacità artistiche
realizzando con un ultimo residuo di neve un magnifico
gufo, in seguito darà anche prova della sua temerarietà.
Camminando prima su
prati fioriti poi in mezzo a chiazze di detriti,
seguiamo il sentiero che supera diversi avvallamenti e,
risalito l’ultimo dosso,
raggiungiamo la depressione che contiene il piccolo
Lago di Alpa m. 2037 (h2,20) dove sono ad
accoglierci, incuriosite e sorprese dalla inaspettata
compagnia, alcune
stupende vacche che pascolano liberamente. Ezio, nel
frattempo, ci offre la sua seconda esibizione e con un
perfetto stile
si tuffa per fare una bella nuotata,
noi e non solo noi, lo guardiamo con ammirazione!!!
Ci accomodiamo sul vicino rilievo per concederci un
po’ di riposo e per consumare il pranzo. Fra le proteste
di Nick, che vorrebbe schiacciare un pisolino, decidiamo
di ripartire, prima però scattiamo la consueta
foto ricordo e poi ci rimettiamo in cammino
percorrendo a ritroso un tratto del tragitto già fatto.
Raggiunto un
bivio (h0,25;2,45), decidiamo di variare il
percorso... monotono... e risaliamo sulla destra un
evidente sentiero che, in moderata salita,
raggiunge la
cresta di Furmulegrat da cui raggiungiamo
la bocchetta a quota m. 2314 (h0,50;3,35) per
poi cominciare la discesa che realizziamo aggirando la
base del Guggilihorn. Camminando, in un primo tempo su
grossi massi poi fra la folta vegetazione, attraversiamo
un vero e proprio
mare di infidi rododendri che ci avviluppano con i
loro protesi rami. Anche se un po’ malagevole, la
discesa si dimostra comunque divertente e qualcuno... il
solito esuberante di giornata " Ezio " definisce il
percorso un " sentiero alternativo ". La presenza di
Flavio che conosce la zona... come le sue tasche?!?
rassicura la compagnia che in piena fiducia lo
segue e a ragione, in quanto dopo un ulteriore breve
percorso nel lariceto, raggiungiamo la
croce in sasso posta in posizione sopraelevata
rispetto al parcheggio dove con gran sollievo ritroviamo
l’auto al termine di una gita molto gratificante in
ambiente incontaminato di rara bellezza (h0,40;4,15).
Un ringraziamento particolare a Flavio che, con il suo
fiuto da segugio e la sua rasserenante presenza, ha
saputo sempre individuare i giusti passaggi per
effettuare la gita in tutta sicurezza.
Gita
molto selvaggia, con percorso per lunghi tratti su
sentieri poco evidenti o completamente mancanti. Non
consigliamo la ripetizione del percorso da noi
effettuato; solo per escursionisti esperti. E’ per
altro possibile raggiungere agevolmente il lago senza
abbandonare il sentiero segnalato.
|