Sempione

Furmulegrat m.2314

Partecipanti:
 
 Gita effettuata in data : 16-Luglio-2008                                                    

 Partenza da: Furggu m. 1872
 Dislivello totale : m. 977
 Difficoltà : EE    
 Effettivo cammino h: 4,15

Come arrivarci: Si percorre l’autostrada A26 sino a Domodossola, quindi si procede lungo la SS 33 del Sempione sino a Iselle. Superato il Confine di Stato a Gondo, si scende a sinistra ad attraversare il torrente Doveria. Con ripidi tornanti la strada sale, stretta, fino a raggiungere la diga di Sera dove si divide in due; si prende a destra e si percorrono altri  5 Km. per raggiungere Furggu.

Oggi, con la partecipazione di tutti i componenti della SPA, e di due simpatizzanti,  nuova escursione oltre confine. Ci ritroviamo con Flavio (www.cappef.com) nell’ormai abituale luogo di appuntamento e partiamo in direzione Passo del Sempione. Raggiunto il punto di partenza,  ed ultimati  i preparativi, l’allegra brigata si appresta a muovere; le indicazioni per il sentiero sono ben segnalate e ci incamminiamo. Addentrandoci nell’alta Laggintal, giungiamo in breve nei pressi di una baita con un bellissimo tetto in sasso e una splendida vista sul Breithorn e sul Monte Leone a destra, e su tutta la vallata del Sempione a sinistra. Tutti sono capaci di seguire i sentieri segnati?!? noi lo abbandoniamo quasi subito per iniziare a seguire la traccia di un vecchio sentiero, ora in disuso e percorso solo da qualche branco di camosci che numerosi popolano la zona,  e che ne mantengono evidente il percorso. Ci addentriamo in un bosco di larici e tra rododendri ed erba alta, raggiungiamo l’orlo di un vallone all’apparenza insuperabile. Facendo dietro front per ritornare al punto di partenza, notiamo fra la folta vegetazione segni di passaggi recenti e rami tagliati che ci fanno ritenere che seguendo la traccia... si dovrà pur sbucare da qualche parte! Ci avviamo in salita per recuperare le centinaia di metri di dislivello persi e fra rododendri, rami tagliati, piante abbattute raggiungiamo con gran gioia di tutti il comodo, ma monotono  sentiero che, ben segnato, conduce al Lago di Alpa. Il panorama che si gode lungo il percorso è veramente eccezionale, con la Weissmies a far da  sfondo alla valle. In un momento di relax Ezio ci dimostra le sue capacità artistiche realizzando con un ultimo residuo di neve  un magnifico gufo, in seguito darà anche prova della sua temerarietà. Camminando prima su prati fioriti poi in mezzo a chiazze di detriti, seguiamo il sentiero che supera diversi avvallamenti e, risalito l’ultimo dosso,  raggiungiamo la depressione che contiene il piccolo Lago di Alpa m. 2037 (h2,20) dove sono ad accoglierci, incuriosite e sorprese dalla inaspettata compagnia, alcune stupende vacche che pascolano liberamente. Ezio, nel frattempo, ci offre la sua seconda esibizione e con un perfetto stile si tuffa per fare una bella nuotata, noi e non solo noi, lo guardiamo con ammirazione!!! Ci accomodiamo sul vicino rilievo per concederci un po’ di riposo e per consumare il pranzo. Fra le proteste di Nick, che vorrebbe schiacciare un pisolino, decidiamo di ripartire, prima però scattiamo la consueta foto ricordo e poi ci rimettiamo in cammino percorrendo a ritroso un tratto del tragitto già fatto. Raggiunto un bivio (h0,25;2,45), decidiamo di variare il percorso... monotono... e risaliamo sulla destra un evidente sentiero che, in moderata salita,  raggiunge la cresta di Furmulegrat da cui raggiungiamo la bocchetta a quota m. 2314 (h0,50;3,35) per poi cominciare la discesa che realizziamo aggirando la base del Guggilihorn. Camminando, in un primo tempo su grossi massi poi fra la folta vegetazione, attraversiamo un vero e proprio mare di infidi rododendri che ci avviluppano con i loro protesi rami. Anche se un po’ malagevole, la discesa si dimostra comunque divertente e qualcuno... il solito esuberante di giornata " Ezio " definisce il percorso un " sentiero alternativo ". La presenza di Flavio che conosce la zona... come le sue tasche?!? rassicura la compagnia che in piena fiducia  lo segue e a ragione, in quanto dopo un ulteriore breve percorso nel lariceto, raggiungiamo la croce in sasso posta in posizione sopraelevata rispetto al parcheggio dove con gran sollievo ritroviamo l’auto al termine di una gita molto gratificante in ambiente incontaminato di rara bellezza (h0,40;4,15). Un ringraziamento particolare a Flavio che, con il suo fiuto da segugio e la sua rasserenante presenza, ha saputo sempre individuare i giusti passaggi per effettuare la gita in tutta sicurezza.

Gita molto selvaggia, con percorso per lunghi tratti su sentieri poco evidenti o completamente mancanti. Non consigliamo la ripetizione del percorso da noi effettuato; solo per escursionisti esperti. E’ per altro possibile raggiungere agevolmente il lago senza abbandonare il sentiero segnalato.