Come arrivarci:
Si percorre l’autostrada A26 sino a Domodossola, quindi
si procede lungo la SS 33 del Sempione sino a Iselle.
Superato il Confine di Stato a Gondo, si prosegue verso
il Passo del Sempione per poco più di 1 Km. arrivando al
primo tornante dove, dinanzi alla strapiombante parete
della Pala di Gondo, si lascia l’auto nell’apposito
spazio sulla sinistra.
![](../Cartine%20in%20miniatura/Corwetsch/Cartina.jpg)
L’escursione odierna viene purtroppo effettuata in
mancanza di Claudio, assente per ferie, ma con la
gradita partecipazione di Gianmario...già tesserato in
precedenza e del nuovo associato Massimo al quale
assegniamo la tessera N° 7. Raggiunto il
punto di partenza,
mentre ultimiamo i preparativi, il nostro sguardo viene
inevitabilmente attratto dalla parete verticale che si
innalza davanti ai nostri occhi e la cui visione ci
accompagnerà per buona parte del percorso. Flavio (www.cappef.com)
inizia ad immortalare con i suoi scatti tutto quanto ci
circonda, mentre Franco, Gianmario e Massimo, unitamente
al sottoscritto, non possono fare a meno di guardare
ammirati questa interminabile parete. Imbocchiamo
il sentiero, ben indicato da
cartelli segnavia
che risulta subito poco, se non per nulla battuto, ed
invaso da rovi e sterpaglie che rendono difficoltoso
seguirne la traccia. Sulla base di antichi e piacevoli
ricordi, seguiamo la traccia che piega a sinistra e
giungiamo ad un dosso da cui iniziamo a salire
ripidamente nel rado bosco fattosi nel frattempo più
pulito, in cui risultano ancora visibili i segnavia che
oramai vanno lentamente sbiadendo. Usciti dal bosco,
raggiungiamo la radura dove sorge
l’imponente
costruzione
dell’alpe Presa Bruciata m. 1358 (h0,45).
Risalito il pendio, procediamo verso destra
addentrandoci nella valle, attraversiamo il torrente per
riprendere a salire;
robuste passerelle,
ancora in buono stato di conservazione, ci aiutano a
superare alcuni canali a strapiombo sul sottostante
fondovalle e seguitiamo nell’ombreggiato bosco.
Continuando lungo la costa boscosa, giungiamo nella
inselvatichita spianata dell’Alpe
Cima
m. 1601 (h0,40;1,25). Dalle baite, imbocchiamo a
sinistra la traccia che entra nel bosco e percorriamo la
lunga diagonale che ci riporta verso il vallone fino ad
arrivare sotto una scoscesa parete da cui parte un
ripido canale
che risaliamo, in tutta sicurezza, aiutati anche dalla
presenza di
corde fisse.
Giunti alla sommità, sbuchiamo sulla balconata da cui il
sentiero procede molto più agevolmente, raggiungiamo i
ruderi di antiche costruzioni
e ci dirigiamo a sinistra ad attraversare un rigagnolo
che scorre pianeggiante per pervenire successivamente
all’Alpe
Corwetsch
m. 2024 (h0,55;2,20) dove, nei pressi di una
inquietante scultura, scattiamo la
foto ricordo.
Dall’alpe, camminiamo lungo il sentiero che, piegando
verso sinistra, percorre il falsopiano e ci introduce
alle baite dell’Alpe
di Gise
m. 2030, da qui seguiamo la pista che in leggera discesa
prosegue fino a raggiungere Erblatte m. 1946 (h0,25;2,45),
continuiamo poi nella nostra calata fino a che giungiamo
nella stupenda e verdeggiante
conca di Alpje
m. 1580 (h0,20;3,05) dove sostiamo per consumare
il nostro veloce spuntino. Da Alpje discendiamo lungo
l’antico sentiero che ci evita di percorrere la strada
asfaltata, di servizio all’alpe, e superate diverse
vallecole e canaloni, ci deposita sulla strada del
Sempione in
località Alte Kaserne
m.1157 (h1,00;4,05). A questo punto non ci resta
che percorrere il fastidioso tratto di strada che ci
riporta alla macchina camminando lungo la statale, ma
ecco che quel “ diavolo ″ di Flavio che... una ne fa e
cento ne pensa, propone di portarci sulla opposta sponda
( intesa come del fiume ) e scendere seguendo il
tracciato del sentiero Stockalper. Tutti accettiamo di
buon grado la proposta e dopo esserci dissetati alla
fontanella
della linda, e ben curata, area attrezzata, valichiamo
su di un
modernissimo ponte
il torrente e ci incamminiamo lungo il bel sentiero.
Superando
aeree passerelle,
che ci offrono suggestive visioni della
acque sottostanti,
raggiungiamo le casermette, in cui sono ancora visibili
le
postazioni militari
poste a difesa del territorio,
percorriamo in galleria
i bellissimi camminamenti e mentre commentiamo le
spettacolari visioni, quasi senza accorgerci, siamo di
nuovo al
punto da cui ha avuto inizio questa bella camminata
(h0,40;4,45) resa stupenda dalla variante
effettuata e per la quale siamo a ringraziare ancora una
volta il... mitico ed inimitabile Cappef, per gli
amici Flavio!
![](../Uso%20sito%202008/home%20005.gif) |