Val Vigezzo

Alpe Pescia m. 1450

Partecipanti:
 
 Gita effettuata in data : 3-Dicembre-2008                                                    

 Partenza da: Fraz. Ranco m. 495
 Dislivello totale : m. 955
 Difficoltà : E    
 Effettivo cammino h: 4,30


Come arrivarci:
Percorrere la A 26 fino a Gravellona Toce, proseguendo sulla S.S. 33 del Sempione sino all’uscita di Masera, Val Vigezzo , all’inizio della valle svoltare a sinistra , entrare in Masera e raggiungere il Municipio. Sulla destra ha inizio Via Veriago , che si risale seguendo le indicazioni per Onzo / Pescia sino a che si perviene alla frazione Ranco, nei pressi dell’Oratorio di San Rocco si parcheggia l’auto.

Ancora non abbiamo  ultimati i preparativi e Flavio inizia subito a recuperare materiale che utilizzerà in seguito  per illustrare sul suo celeberrimo sito la gita di oggi...cliccare per credere (www.cappef.com ). Dalla frazione, ci incamminiamo lungo il sentiero contrassegnato dal segnavia “ A 6″, sempre ben evidente per tutta la durata dell’itinerario. Superiamo le case della frazione e ci immettiamo sulla strada consortile che sale all’Alpe Pescia. Tralasciando varie indicazioni, proseguiamo sulla strada parzialmente innevata e raggiungiamo il Lago di Onzo  m. 646  (h0,25), Claudio e Flavio cercano, senza riuscirvi, di sistemare il cartello indicatore. Superato l’invaso,  la strada si presenta totalmente innevata ma, data la consistenza dovuta alle basse temperature della notte, riusciamo ad avanzare senza calzare le ciaspole. Proseguiamo nella nostra salita arrivando alla Cappelletta di S. Antonio (h0,15;0,40), che riporta incisa su di una parete laterale una insolita invocazione. La neve va gradatamente aumentando, da crostosa si trasforma in zuccherina, rendendo necessario far ricorso alle ciaspole che calziamo per procedere più agevolmente. Lo spessore della neve è veramente alto e per nostra fortuna, una motoslitta transitata di recente, ha tracciato un corridoio entro il quale è più agevole avanzare, scopriremo poi in seguito chi ringraziare! Sempre seguendo la strada, raggiungiamo il Curt dul Magnan e subito dopo lalpeggio di Fobello  m. 1121 (h1,00;1,40). Proseguendo incontriamo la deviazione per Alpe Pescia / Alpe Fornale (h0,10;1,50), e continuando nell’ascesa ci ritroviamo a sovrastare la luminosa  radura su cui sorgono le stupende baite dell’Alpe Mulera  m. 1272 (h0,35;2,15) con i camini elegantemente realizzati a foggia di casette. La giornata è parzialmente soleggiata e ci permette di vedere tutto il fondovalle. La nostra salita continua, ma sia il tempo trascorso, che la quota raggiunta, ci fanno ritenere che la nostra meta sia oramai prossima; infatti dopo aver superato l’ennesimo tornante, dal quale godiamo di una panoramica sui monti della Val Grande, ci ritroviamo in prossimità della bacheca all’ingresso dell’alpe. La neve raggiunge abbondantemente il metro e sulle  baite ne è depositata ancora una gran quantità, la nostra soddisfazione è veramente grande nel vedere uno spettacolo che riteniamo oltre che unico anche abbastanza raro a queste quote m. 1445  e di questa stagione. La nostra faticosa ascesa è oramai prossima al termine, infatti superata la deviazione per l’Alpe Travello, raggiungiamo la chiesetta all’ingresso dell’Alpe Pescia che rappresenta il punto culminante della nostra escursione di oggi (h0,35;2,50). Al nostro arrivo incontriamo Ermes alle prese con la motoslitta che, causa la neve molto soffice, ha qualche difficoltà a procedere. Per quanto nelle nostre possibilità cerchiamo di renderci utili  aiutandolo a realizzare un anello sul quale potersi girare. Terminate le operazioni, Ermes ci invita, molto gentilmente, ad entrare nella sua stupenda, calda ed accogliente baita, offrendoci di tutto e condividendo con noi una succulenta “cassöla″  cotta sulla stufa a legna, Massimo contraccambia con il suo caffé speciale, che Claudio si incarica di servire, e a seguire digestivi di varia natura... poi dicono che sono andati a camminare? Scattiamo una foto ricordo in compagnia di Ermes e del suo simpatico cagnolino “Pepe″, salutiamo e ringraziamo l’amico per la sua generosa ospitalità e ci accingiamo a ripartire. Ci avviamo in discesa seguendo il sentiero estivo, sempre ben marcato in modo evidente in quanto  i segnavie sono accortamente riportati sulle piante ad altezza ben visibile anche con neve, ci riporta in breve a riattraversare gli alpeggi superati in precedenza. Scendere nel bosco innevato è fantastico oltre che molto sbrigativo, unico pericolo la presenza del solito folletto dispettoso che ha nuovamente imperversato con esiti a volte anche a lui sfavorevoli.  In breve ripassiamo Mulera, Fobello e siamo di nuovo alla Cappella di Sant’Antonio dove veniamo raggiunti da Ermes, sceso nel frattempo a recuperare materiale. Ritornati a Onzo riguadagniamo la frazione di Ranco (h1,40;4,30 dove recuperiamo l’auto e ci apprestiamo a rientrare verso casa al termine di una giornata stupenda, in un ambiente da favola, dopo aver riassaporato il piacere della vera ospitalità.  

Bellissima gita, priva di particolari difficoltà, consigliata in periodi di forte innevamento.