Come arrivarci:
Percorrere la A 26 fino a Gravellona Toce, proseguendo
sulla S.S. 33 del Sempione sino all’uscita di Masera,
Val Vigezzo , all’inizio della valle svoltare a sinistra
, entrare in Masera e raggiungere il Municipio. Sulla
destra ha inizio Via Veriago , che si risale seguendo le
indicazioni per Onzo / Pescia sino a che si perviene
alla frazione Ranco, nei pressi dell’Oratorio
di San Rocco si parcheggia l’auto.
Ancora non abbiamo ultimati i preparativi e
Flavio inizia subito a recuperare materiale
che utilizzerà in seguito per illustrare sul suo
celeberrimo sito la gita di oggi...cliccare per credere
(www.cappef.com
). Dalla frazione, ci incamminiamo lungo il sentiero
contrassegnato dal segnavia “ A 6″, sempre ben evidente
per tutta la durata dell’itinerario. Superiamo le case
della frazione e ci immettiamo sulla
strada consortile che sale all’Alpe Pescia.
Tralasciando varie indicazioni, proseguiamo sulla strada
parzialmente innevata e raggiungiamo il
Lago di Onzo m. 646 (h0,25),
Claudio e Flavio cercano, senza riuscirvi, di
sistemare il cartello indicatore. Superato l’invaso,
la strada si presenta totalmente innevata ma, data la
consistenza dovuta alle basse temperature della notte,
riusciamo ad avanzare senza calzare le ciaspole.
Proseguiamo nella nostra salita arrivando alla
Cappelletta di S. Antonio (h0,15;0,40),
che riporta incisa su di una parete laterale una
insolita invocazione. La neve va gradatamente
aumentando, da crostosa si trasforma in zuccherina,
rendendo necessario far
ricorso alle ciaspole che calziamo per
procedere più agevolmente. Lo spessore della neve è
veramente alto e per nostra fortuna,
una motoslitta transitata di recente, ha tracciato un
corridoio entro il quale è più agevole
avanzare, scopriremo poi in seguito chi ringraziare!
Sempre seguendo la strada, raggiungiamo il Curt dul
Magnan e subito dopo l’alpeggio
di Fobello m. 1121 (h1,00;1,40).
Proseguendo incontriamo la
deviazione per Alpe Pescia / Alpe Fornale
(h0,10;1,50), e continuando nell’ascesa ci
ritroviamo a sovrastare la
luminosa radura su cui sorgono le stupende
baite dell’Alpe Mulera m. 1272 (h0,35;2,15)
con i
camini elegantemente realizzati a foggia di casette.
La giornata è parzialmente soleggiata e ci permette di
vedere tutto il fondovalle. La nostra salita continua,
ma sia il tempo trascorso, che la quota raggiunta, ci
fanno ritenere che la nostra meta sia oramai prossima;
infatti dopo aver superato l’ennesimo tornante, dal
quale godiamo di una panoramica sui
monti della Val Grande, ci ritroviamo in
prossimità della
bacheca all’ingresso dell’alpe. La neve
raggiunge abbondantemente il metro e
sulle baite ne è depositata ancora una gran quantità,
la nostra soddisfazione è veramente grande nel vedere
uno spettacolo che riteniamo oltre che unico anche
abbastanza raro a queste quote m. 1445 e di questa
stagione. La nostra faticosa ascesa è oramai prossima al
termine, infatti superata la deviazione per l’Alpe
Travello, raggiungiamo la chiesetta all’ingresso
dell’Alpe Pescia che rappresenta il punto culminante
della nostra escursione di oggi (h0,35;2,50). Al
nostro arrivo incontriamo
Ermes alle prese con la motoslitta che, causa
la neve molto soffice, ha qualche difficoltà a
procedere. Per quanto nelle nostre possibilità cerchiamo
di renderci utili
aiutandolo a realizzare un anello
sul quale potersi girare. Terminate le operazioni,
Ermes ci invita, molto gentilmente, ad entrare nella sua
stupenda, calda ed accogliente baita, offrendoci di
tutto e condividendo con noi una
succulenta
“cassöla″
cotta sulla stufa a legna,
Massimo contraccambia con il suo caffé speciale,
che Claudio si incarica di servire, e a seguire
digestivi di varia natura... poi dicono che sono andati
a camminare? Scattiamo una
foto ricordo in compagnia di Ermes e del suo
simpatico cagnolino “Pepe″, salutiamo e ringraziamo
l’amico per la sua generosa ospitalità e ci accingiamo a
ripartire. Ci avviamo in discesa seguendo il sentiero
estivo, sempre ben marcato in modo evidente in quanto
i
segnavie sono
accortamente riportati sulle piante ad altezza ben
visibile anche con neve, ci riporta in breve a
riattraversare gli alpeggi superati in precedenza.
Scendere nel bosco innevato è fantastico oltre che molto
sbrigativo, unico pericolo la presenza del solito
folletto dispettoso che ha nuovamente
imperversato con esiti a volte anche a lui sfavorevoli.
In breve ripassiamo Mulera, Fobello e siamo di nuovo
alla Cappella di Sant’Antonio dove veniamo raggiunti da
Ermes, sceso nel frattempo a recuperare materiale.
Ritornati a Onzo riguadagniamo la frazione di Ranco
(h1,40;4,30 dove recuperiamo l’auto e ci
apprestiamo a rientrare verso casa al termine di una
giornata stupenda, in un ambiente da favola, dopo aver
riassaporato il piacere della vera ospitalità.
Bellissima gita, priva di particolari difficoltà,
consigliata in periodi di forte innevamento.
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