Come arrivare:
Percorrere la A26 sino a Gravellona Toce, proseguire
seguendo la Statale del Sempione, sino all’uscita per
Crodo. Arrivati a Crodo, si lascia l’auto
in Via Circonvallazione,
nel parcheggio
antistante la Latteria Antigoriana.
Altra
uscita per continuare nel percorso riabilitativo delle
nostre articolazioni con l’intento di smaltire la
ruggine che vi si è accumulata in questo lungo periodo
di fermo, per far ciò, anche oggi abbiamo scelto un
cammino non molto impegnativo che già abbiamo percorso
in occasione della visita ai Presepi sull’acqua
nell’ormai lontano 2014, il tempo scorre veramente molto
velocemente. Andremo a ripercorrere il giro ad anello
che da Crodo ci porterà alla scoperta di antiche
mulattiere, baite, affascinanti boschi e delle numerose
frazioni.Lasciata
l’auto ci si inoltra nelle
vie interne del paese seguendo le indicazioni per
Mozzio
poste sui cartelli segnaletici e seguendo i segnavia
G07 si sale su
mulattiera alle località di Boarengo (590m.),
Rondola (678m.) dove
spicca una bella torre. Si
taglia diverse volte la strada asfaltata che sale
alle frazioni ma giunti poco sotto Mozzio si prende a
sinistra per andare a
Smeglio (753m.), nella località è collocato il
Santuario della Madonna della Vita.
Proseguiamo nel cammino e saliamo alla
frazione di Mozzio (820m.) dove si trova la
chiesa parrocchiale di S. Giacomo. Dal centro di
Mozzio seguiamo il percorso siglato G07 che sale in
direzione di Foppiano abbandonandolo poco oltre per
proseguire a destra e continuare sul sentiero che
attraverso
prati ancora molto verdi, raggiungere
Viceno (890m.) dove ha sede la
Casa Museo della Montagna. Il
museo, da noi visitato nella precedente occasione,
riproduce una tipica abitazione del secolo scorso
articolata in tre ambienti: cucina, camera e cantina,
arredati con tutti gli oggetti della tradizione. Nella
cucina si trovano gli essenziali arredi, il camino e le
stoviglie in legno; nella camera da letto la tipica
“tela da ca’”. Sono inoltre esposti i costumi
tradizionali degli uomini, delle donne e dei bambini;
gli attrezzi utilizzati per coltivare la terra, per la
lavorazione del latte e per la caccia e, nella stanza
del telaio, gli strumenti per la lavorazione delle fibre
tessili. Continuando nel
cammino perveniamo alla cappella in
località Vinun (806m.), lasciamo a destra il
sentiero che porta a Fariolo e procediamo a
Sinistra per
Cravegna (850m.) che visitiamo. Riprendiamo il
cammino verso
Fariolo dove incrociamo il percorso F11 che seguiamo
per scendere di nuovo a Crodo passando dalla località di
Navasco. La mulattiera diventa molto larga e con un
paio di tornanti arriva al ponte sul Torrente Alfenza da
cui prosegue una pista all’inizio sterrata e poi
asfaltata che riporta ad incrociare la strada Crodo–Mozzio
e quindi, ritornati in
centro paese raggiungiamo il parcheggio dove ci
attende l’auto.
Crodo aveva le miniere d’oro ma la vera fortuna erano i
rigogliosi prati, quindi l’allevamento. La morfologia
del territorio, degradante dalle aspre rocce del Monte
Cistella, modellato dall’antico ghiacciaio della Toce;
la grande quantità di acqua con sorgenti che hanno dato
vita a “Fonti termali” e all’industria del “Crodino”
hanno fatto nascere numerose frazioni che racchiudono
antiche storie.
Bella e tranquilla escursione in luoghi poco conosciuti
ma ricchi di fascino e di storia da effettuare in
qualsiasi stagione.
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