Come arrivare:
Percorrere la A26 sino a Gravellona Toce,
proseguire seguendo la Statale del Sempione, sino
all’uscita per
Crodo.
Arrivati a Crodo, si lascia l’auto nel parcheggio
antistante l’ufficio turistico.
Il
paese di Crodo, si trova ai piedi della imponente catena
del Monte Larone, e del Monte Cistella, ed è situato
all'inizio della Valle Antigorio di cui ne è il primo
municipio. Il piccolo comune è rinomato e conosciuto per
l’esistenza degli stabilimenti delle celebri Terme di
Crodo, scoperte ai primi dell'ottocento, le cui acque
sono indicate nelle malattie dell'intestino e dello
stomaco, più recentemente il "Crodino": l'aperitivo
monodose analcolico per antonomasia, ha provveduto a
farne conoscere il nome in tutto il mondo. Altra
attività che ha reso nota Crodo e la zona limitrofa, è
la tradizionale estrazione del Serizzo: pietra
ornamentale molto apprezzata e ricercata per le sue
resistenze a vari tipi di sollecitazioni, molto
utilizzata per l’arredo urbano e nell’edilizia. Accanto
a questa industria convive l'antica tradizione contadina
che ancora presenta nella zona l’esistenza di alcune
aziende agricole. Il territorio, abbastanza vasto,
include diverse frazioni quali: Mozzio Viceno e
Cravegna, distribuite su terrazze ben esposte al
sole che, grazie alla loro posizione, sono apprezzate
località turistiche. La pietra e l’acqua, gli elementi
che caratterizzano la valle e le sue frazioni, in
occasione di queste festività vengono accomunate dalla
iniziativa che propone la mostra dei “
Presepi sull’acqua
” percorso che porta il visitatore alla riscoperta di
lavatoi, fontane e corsi d’acqua. Approfittando di
questo evento, che già da solo varrebbe la visita,
stabiliamo di effettuare il percorso ad anello che da
Crodo ci porterà alla scoperta di antiche mulattiere,
baite, affascinanti boschi e delle frazioni in cui
potremo visionare i presepi realizzati con cura da ogni
comunità. Lasciamo l’auto e dirigendoci verso Crodo
partiamo per la nostra camminata, entriamo in paese dove
di fronte al Ristorante Marconi troviamo
il primo dei tanti presepi
che incontreremo lungo il cammino, allestito a cura del
ristorante stesso con l’utilizzo di materiali attinenti
alla ristorazione. Proseguiamo verso il centro e
visionati altri presepi, giunti alle spalle del Foro
Boario, troviamo le indicazioni per il sentiero G07 e
piegando a sinistra prendiamo la
bella mulattiera
che taglia i tornanti della strada e attraverso i prati
raggiungiamo
il borgo di Rondola.
Proseguiamo nel cammino e saliamo alla frazione di
Mozzio
m.820 dove si trovano la chiesa parrocchiale di S.
Giacomo e il Santuario della Madonna della
Vita, la cui origine risale al 1614. Qui incontriamo e
facciamo conoscenza con il
sig. Marra,
che ci aspetta per accompagnarci a Viceno dove molto
cortesemente ci permette di visitare la Casa Museo della
Montagna. La sua passione per la montagna e per la valle
in cui vive è ampiamente documentata nel suo sito
(www.mozzio.it)
dove,
da appassionato cultore dei luoghi, ne riporta
molteplici notizie. Percorso un breve tratto su strada
asfaltata, giriamo a sinistra ed imbocchiamo l’evidente
mulattiera acciottolata che sale nei prati fino a
raggiungere un tratto pianeggiante che
porta
all’Albergo
Edelweiss
e quindi all’Oratorio e al centro di Viceno dove, in
un’antica abitazione contadina, ha sede la
Casa Museo della Montagna.
Il sig. Marra, molto cortesemente, ci guida nella visita
al museo che riproduce una tipica abitazione del secolo
scorso articolata in tre ambienti: cucina, camera e
cantina, arredati con tutti gli oggetti della
tradizione. Nella cucina si trovano gli essenziali
arredi, il camino e le stoviglie in legno; nella
camera da letto
la tipica “tela da ca’”. Sono inoltre esposti i costumi
tradizionali degli uomini, delle donne e dei bambini;
gli attrezzi utilizzati per coltivare la terra, per la
lavorazione del latte e per
la caccia
e, nella stanza del telaio, gli
strumenti per la lavorazione delle fibre tessili.
Terminata l’istruttiva oltre che piacevole visita al
museo, visioniamo il bellissimo
presepio collocato nel lavatoio
della frazione, lavatoio che curiosamente conserva
al suo interno un camino
per riscaldare le donne che vi si recavano. Raggiunti
gli ultimi prati della frazione, scattiamo una
foto ricordo
con il
nostro cortese e gentilissimo accompagnatore che
salutiamo iniziando a scendere verso la strada asfaltata
da cui scendiamo a destra per recarci nel punto vendita
dell’Azienda Agricola Bernardini dove, in previsione
delle imminenti festività, ci approvvigioniamo degli
eccellenti prodotti di loro produzione. Terminati gli
acquisti ci rimettiamo in cammino e scendiamo lungo la
trattorabile che, raggiunta una cappelletta, scende fino
all’edificio di una centralina privata. Da qui si
prosegue su sentiero attraversando il Torrente Alfenza e
si risale dall’altra parte su un bel tratto di
mulattiera che porta in
località Vinun.
Raggiunta un’altra cappelletta prendiamo a sinistra la
bella mulattiera che in breve conduce alla
Chiesa di Cravegna
dedicata a San Giulio. Dopo una visita a Cravegna
ed ai suoi presepi ritorniamo sui nostri passi fino a
raggiungere la cappelletta prima della località Vinun e
a questo punto inizia la discesa toccando le località
Fariolo e Navasco. La mulattiera diventa molto larga e
con un paio di tornanti arriva al
ponte sul Torrente Alfenza
da cui
prosegue una pista all’inizio sterrata e poi asfaltata
che riporta ad incrociare la strada Crodo – Mozzio e
quindi ritornati in centro paese scendiamo al
Parco delle Terme
dove ci attende l’auto.
Bella e tranquilla escursione in luoghi
poco conosciuti ma ricchi di fascino e di storia da
effettuare quando non si ha voglia di pestare la neve
che alle alte quote ha già coperto il suolo.
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