Alto Verbano

                        Oggebbio: lungo i sentieri dell'acqua  
 Gita effettuata in data:12-Dicembre-2018                             

 Partenza da: Novaglio m. 350
 Dislivello totale: m. 305
 Difficoltà: E/T
 Effettivo cammino h: 3,30

Come arrivarci:
 
Per raggiungere la località di partenza, da Verbania, superato l’abitato di Intra, proseguire sulla SS34 “ del Lago Maggiore ″, seguendo la sponda del lago si perviene a Ghiffa. All’altezza del Municipio si svolta a sinistra in Via De Amicis e percorsi circa 4 Km. Si raggiunge Novaglio dove si lascia l'auto nel comodo parcheggio situato poco dopo la chiesa di Sant’Agata.

 

Dopo la visita effettuata in Aprile che ci ha portato a Raggiungere Cannero Riviera, ritorniamo in zona per percorrere quello che è stato definito “ il percorso dell’acqua “. L’itinerario si svolge nella bellezza del paesaggio di Oggebbio, seguendo il percorso delle sue acque che corrono dalle sorgenti, ai rii, dalle cascate, alle fontane, ai lavatoi. Percorrendo le stradine lastricate si attraversano i piccoli nuclei medioevali che costituiscono le frazioni di Oggebbio: il paese che non esiste in quanto la graziosa località turistica, collocata nella parte alta del Lago Maggiore è il toponimo che riunisce i quindici piccoli villaggi, addossati uno all’altro distribuiti a mezza costa verso la montagna tra il verde delle dolci colline e la riva del lago, dove oltre a visitare i tesori artistici e architettonici delle frazioni, è possibile ammirare boschi, ville signorili, preziosi giardini, chiese che contengono tesori d’arte e su tutto svetta il più alto campanile dell’Alto Verbano: quello della parrocchiale di Gonte, alto 42 m. oltre a splendidi paesaggi che offrono come sfondo il bacino lacustre. Il percorso prende avvio da Novaglio, località conosciuta nel territorio sia per le sue rinomate fonti, ma soprattutto per la chiesa romanica di Sant’Agata: decorata con elementi gotici e rinascimentali, è una delle più belle chiese ancora in buono stato di conservazione che si affaccia in posizione panoramica sul Lago Maggiore. Lungo il percorso si incontrano diverse sorgenti, il piccolo lavatoio, quella che un tempo fu l’antica Osteria “ ij fontan ” e, superata una bella cascata ricca di acqua, seguendo il logo del percorso, scendiamo a raggiungere Camogno. In questa frazione è presente l’oratorio dedicato a S. Quirico eretto nel 1792: ogni anno, il 2 gennaio, si celebra la festa “di ratt” (dei topi) dedicata, secondo la leggenda, a S. Defendente. Procediamo lungo il sentiero che la attraversa gustandoci i meravigliosi scorci panoramici sul Lago Maggiore e raggiungiamo Cadevecchio, toponimo che deriva dalle sue antiche case in sasso vivo, strette le une alle altre collegate fra loro da saliscendi di stradine e portici, con androne, fonte e lavatoio in cui è ancora conservata la “ briella ” dell’ultima lavandaia e a disposizione dei passanti il mestolo per un sorso di acqua fresca. Lungo il sentiero si incontra una vecchia cappella con il tetto in piode dedicata alla Madonna. Proseguiamo nel nostro cammino e giungiamo a Pieggio: il terrazzo panoramico con il suo piccolo Oratorio dedicato a S. Rocco ( l’unico edificio sacro di Oggebbio dotato di orologio con i numeri romani ). Come in tutte le altre frazioni, anche a Pieggio vi si trova la piccola piazza ed il lavatoio frazionale. Raggiunto il punto più basso della gita m.324, risalendo gli acciottolati viottoli che scorrono fra le numerose ville affacciate sul lago raggiungiamo Travallino con la sua piazzetta e l’Oratorio dedicato a s. Antonio Abate. A sinistra della chiesa il segnavie indirizza verso la frazione di Piazza: sorta su di un terrazzo naturale in cui una volta i suoi abitanti si dedicavano alla coltivazione delle viti ed alla pastorizia. Ancora ben conservati vi si trovano l’antico lavatoio in sasso con tetto in piode, una fontana risalenti alla metà dell’800 ed una cappelletta dedicata alla Madonna costruita nel 1886. Da questa località ci incamminiamo verso Dumera e la Cappella di Bansc, lungo la mulattiera lastricata che scorre fra i prati si incontra la vecchia “ grà ” oramai in triste stato di abbandono. Ancora pochi passi e si entra nel nucleo medioevale di Dumera che in antichità era conosciuto come “ il furtin ” per la sua caratteristica costruttiva che, con la chiusura dei portoni d’ingresso, permetteva di difendersi dalle scorribande dei briganti Mazzarditi. Seguiamo ora il sentiero che entra in un fitto bosco di castagni e conduce a raggiungere Bansc e la Cappella della Madonna Addolorata. Dalla cappella seguiamo il segnavie 3 del percorso Nordic Walking e Nordic Trekking Park che scende a destra entrando nel bosco di castagni con un sentiero disagevole e molto scivoloso, dovuto alle numerose foglie a terra, raggiungiamo la strada che sale da Oggebbio e mantenendoci alti seguiamo a destra il tracciato della Via delle Genti che ci riporta di nuovo sulla strada asfaltata che percorriamo per un breve tratto, ripassando dalla vecchia osteria ritorniamo al punto da cui siamo partiti.

Bella passeggiata per tutte le stagioni che, percorrendo la ricca e curata rete viaria dell'immediato entroterra, raggiunge graziosi villaggi, offrendo la possibilità di ammirare straordinari panorami sul lago e sulla opposta sponda lombarda. Per evitare il brutto tratto in discesa dalla Cappella di Bansc, si può ritornare lungo il percorso fatto in salita.