Come arrivarci:
Per
raggiungere la località di partenza, da Verbania,
superato l’abitato di Intra, proseguire sulla SS34 “ del
Lago Maggiore ″, seguendo la sponda del lago si perviene
a Ghiffa. All’altezza del Municipio si svolta a sinistra
in Via De Amicis e percorsi circa 4 Km. Si raggiunge
Novaglio dove si lascia l'auto nel comodo parcheggio
situato poco dopo la chiesa di Sant’Agata.
Dopo
la
visita effettuata in Aprile
che ci ha portato a Raggiungere Cannero Riviera,
ritorniamo in zona per percorrere quello che è stato
definito “ il percorso dell’acqua “. L’itinerario si
svolge nella bellezza del paesaggio di Oggebbio,
seguendo il percorso delle sue acque che corrono dalle
sorgenti, ai rii, dalle cascate, alle fontane, ai
lavatoi. Percorrendo le
stradine lastricate
si attraversano i piccoli nuclei medioevali che
costituiscono le frazioni di Oggebbio: il paese che non
esiste in quanto la graziosa località turistica,
collocata nella parte alta del Lago Maggiore è il
toponimo che riunisce i quindici piccoli villaggi,
addossati uno all’altro distribuiti a mezza costa verso
la montagna tra il verde delle dolci colline e la riva
del lago, dove oltre a visitare i tesori artistici e
architettonici delle frazioni, è possibile ammirare
boschi, ville signorili, preziosi giardini, chiese che
contengono tesori d’arte e su tutto svetta il più alto
campanile dell’Alto Verbano: quello della parrocchiale
di Gonte, alto 42 m. oltre a splendidi paesaggi che
offrono come sfondo il bacino lacustre. Il percorso
prende avvio da
Novaglio,
località conosciuta nel territorio sia per le sue
rinomate fonti, ma soprattutto per
la chiesa romanica
di Sant’Agata:
decorata con elementi gotici e rinascimentali, è una
delle più belle chiese ancora in buono stato di
conservazione che si affaccia in posizione panoramica
sul Lago Maggiore. Lungo il percorso si incontrano
diverse sorgenti, il
piccolo lavatoio,
quella che un tempo fu l’antica
Osteria “ ij fontan
” e,
superata una
bella cascata
ricca di acqua, seguendo il
logo del percorso,
scendiamo a raggiungere
Camogno.
In questa frazione è presente l’oratorio
dedicato a S. Quirico
eretto nel 1792: ogni anno, il 2 gennaio, si celebra la
festa “di ratt” (dei topi) dedicata, secondo la
leggenda, a S. Defendente. Procediamo lungo il sentiero
che la attraversa gustandoci i meravigliosi
scorci panoramici
sul Lago Maggiore
e raggiungiamo
Cadevecchio,
toponimo che deriva dalle sue antiche case in sasso
vivo, strette le une alle altre collegate fra loro da
saliscendi di stradine e portici, con androne,
fonte e lavatoio
in cui è ancora conservata la “ briella ” dell’ultima
lavandaia e a disposizione dei passanti il mestolo per
un sorso di acqua fresca. Lungo il sentiero si incontra
una
vecchia
cappella con il tetto in piode
dedicata alla Madonna. Proseguiamo nel nostro cammino e
giungiamo a Pieggio: il terrazzo panoramico con il suo
piccolo
Oratorio dedicato a S. Rocco
( l’unico edificio sacro di Oggebbio dotato di
orologio con i
numeri romani
). Come in tutte le altre frazioni, anche a Pieggio vi
si trova la piccola piazza ed il lavatoio frazionale.
Raggiunto il punto più basso della gita m.324, risalendo
gli
acciottolati viottoli
che scorrono fra le numerose ville affacciate sul lago
raggiungiamo Travallino con la sua piazzetta e l’Oratorio
dedicato a s. Antonio Abate.
A sinistra della chiesa il segnavie indirizza verso la
frazione di Piazza: sorta su di un terrazzo naturale in
cui una volta i suoi abitanti si dedicavano alla
coltivazione delle viti ed alla pastorizia. Ancora ben
conservati vi si trovano
l’antico lavatoio
in sasso con tetto in piode, una
fontana
risalenti alla metà dell’800 ed una cappelletta dedicata
alla Madonna costruita nel 1886. Da questa località ci
incamminiamo verso Dumera e la Cappella di Bansc, lungo
la mulattiera lastricata che scorre fra i prati si
incontra la vecchia “ grà ”
oramai in triste stato di
abbandono. Ancora pochi passi e si entra nel nucleo
medioevale di
Dumera
che in antichità era conosciuto come “ il furtin ” per
la sua caratteristica costruttiva che, con la chiusura
dei portoni d’ingresso, permetteva di difendersi dalle
scorribande dei briganti Mazzarditi. Seguiamo ora il
sentiero che entra in un fitto bosco di castagni e
conduce a raggiungere
Bansc e la Cappella
della Madonna Addolorata.
Dalla cappella seguiamo il
segnavie 3
del percorso Nordic Walking e
Nordic Trekking Park
che scende a destra entrando nel bosco di castagni con
un
sentiero disagevole e molto scivoloso, dovuto alle
numerose foglie a terra, raggiungiamo la strada che sale
da Oggebbio e mantenendoci alti seguiamo a destra il
tracciato della Via delle Genti che ci riporta di nuovo
sulla strada asfaltata che percorriamo per un breve
tratto, ripassando dalla vecchia osteria ritorniamo al
punto da cui siamo partiti.
Bella passeggiata per tutte le stagioni
che, percorrendo la ricca e curata rete viaria
dell'immediato entroterra, raggiunge graziosi villaggi,
offrendo la possibilità di ammirare straordinari
panorami sul lago e sulla opposta sponda lombarda. Per
evitare il brutto tratto in discesa dalla Cappella di
Bansc, si può ritornare lungo il percorso fatto in
salita.
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