Come arrivare:
Per raggiungere la località di partenza, da Verbania,
superato l’abitato di Intra, proseguire sulla SS34 “ del
Lago Maggiore ″, seguendo la sponda del lago si perviene
a Ghiffa e percorsi altri 5 Km. si raggiunge Oggebbio.
Dopo la
sosta invernale
ci ritroviamo con
gli amici
del CAI di Villadossola ed in loro compagnia effettuiamo
il percorso che da Gonte ci porterà a Cannero Riviera.
Come convenuto ci ritroviamo ad Oggebbio, il paese che
non esiste in quanto la graziosa località turistica,
collocata nella parte alta del Lago Maggiore è il
toponimo che riunisce i quindici piccoli villaggi,
addossati uno all’altro distribuiti a mezza costa verso
la montagna tra il verde delle dolci colline e la riva
del lago, dove oltre a visitare i tesori artistici e
architettonici delle frazioni, è possibile ammirare
boschi, ville signorili, preziosi giardini, chiese che
contengono tesori d’arte e su tutto svetta il più alto
campanile dell’Alto Verbano: quello della parrocchiale
di Gonte, alto 42 m. oltre a splendidi paesaggi che
offrono come sfondo il bacino lacustre. Gonte è famoso
per essere stato scelto da Piero Chiara per ambientare
il celebre romanzo “La stanza del vescovo”, inoltre è
rinomato in quanto custodisce un prezioso tesoro
riconosciuto a livello internazionale. Si tratta di
Villa Anelli, un giardino privato, splendido esempio di
architettura paesaggistica di periodo romantico e
attuale sede di una ricca collezione di camelie,
riconosciuta in tutto il mondo ed insignito del titolo
di “Camelia Garden of Excellence” dalla International
Camelia Society. Lasciata l’auto nel
comodo parcheggio
sul lungo lago, ci incamminiamo in
direzione di Pieggio
da cui, guidati dai segnavie dei “ sentieri dell’acqua e
dell’arte ” incontriamo molte fontane, orti, cappellette,
alberi da frutto, ulivi e antichi vigneti per poi
pervenire a Gonte, il capoluogo comunale; con la
parrocchia di S. Pietro, il municipio, le scuole,
l’ufficio postale, e parecchi esercizi pubblici. Da
Piazzale Italia a Gonte, continuando su strade di facile
e piacevole percorrenza, si prosegue sino a raggiungere
Cadessino che presenta come punto di maggior pregio
l’Oratorio della Natività di Maria,
risalente al XV secolo che al suo interno conserva un
grande e pregevole ciclo pittorico dello stesso secolo.
Il campanile della chiesa, a pianta quadrata, in stile
romanico è stato edificato fra l’XI e il XII secolo ed è
stato dichiarato monumento nazionale. Dopo la visita
all’abitato, continuando nel cammino, giunti in
corrispondenza del
Residence “ il
Vigneto Due ”,
effettuiamo la
sosta per
l’aperitivo
e, dopo aver consumato una serie di vari stuzzichini
usciti miracolosamete dagli zaini di ognuno di noi,
proseguiamo per
Barbè,
famoso per l’eccellenza dei vini che vi si producevano.
Continuando lungo un bel sentiero raggiungiamo la
località Ponte da cui, dopo una breve salita, si giunge
all’Oratorio
di Cassino
da cui iniziamo a
scendere verso la
statale, che
attraversiamo
per scendere e pervenire alla sponda del lago e da qui,
voltando a sinistra, percorriamo
la passeggiata
che costeggia la riva e perveniamo a Cannero che, grazie
alla sua posizione riparata dai venti, presenta
caratteristiche tipiche delle località costiere
mediterranee ed il clima particolarmente mite favorisce
la coltivazione di tipiche piante come ulivi e
agrumi e
lo sviluppo di una
lussureggiante vegetazione,
ricca di palme, azalee,
rododendri
e di camelie molto rinomate. Il centro abitato sorge su
una piccola piana alluvionale formatasi nel tempo con
materiali depositati dalle millenarie piene del torrente
Cannero. La fertilità della terra e la salubrità del
clima hanno favorito i primi antichi insediamenti, già
documentati nel 985. Passeggiando sul lungolago, si
vedono in lontananza, i
due isolotti
rocciosi
su cui sorgono le suggestive rovine dei celebri Castelli
di Cannero: quanto rimane della villa-castello Vitaliana
che all'inizio del cinquecento Ludovico Borromeo fece
costruire sui ruderi degli antichi castelli detti
Malpaga, appartenuti ai Mazzarditi, prepotenti
signorotti considerati i "Pirati del Lago" della zona
nel XIII-XIV secolo, e smantellati da Filippo Maria
Visconti nei primi anni del quattrocento. Approfittando
della bella giornata e della temperatura estiva,
sostiamo in riva al lago per effettuare
la sosta pranzo
che consumiamo unitamente a dei bellissimi
germani che si
avvicinano
per recuperare qualche pezzo di pane. Terminato di
pranzare, e dopo un buon caffè al “
soleluna beach
”, il
grazioso chiosco del lido di Cannero, percorriamo tutta
la
passeggiata a lago
e per vie interne raggiungiamo la fermata del
bus
che utilizziamo per far ritorno al punto da cui siamo
partiti.
Bella passeggiata che, percorrendo la ricca e curata
rete viaria dell'immediato entroterra, raggiunge
graziosi villaggi, offrendo la possibilità di ammirare
straordinari panorami sul lago e sulla opposta sponda
lombarda.
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