Alto Verbano

Gonte-Cannero  
 Gita effettuata in data:19-Aprile-2018

  

 Partenza da:Oggebbio m. 263
 Dislivello totale: m.250
 Difficoltà: T
 Effettivo cammino h: 2,30

Come arrivare: Per raggiungere la località di partenza, da Verbania, superato l’abitato di Intra, proseguire sulla SS34 “ del Lago Maggiore ″, seguendo la sponda del lago si perviene a Ghiffa e percorsi altri 5 Km. si raggiunge Oggebbio.

Dopo la sosta invernale ci ritroviamo con gli amici del CAI di Villadossola ed in loro compagnia effettuiamo il percorso che da Gonte ci porterà a Cannero Riviera. Come convenuto ci ritroviamo ad Oggebbio, il paese che non esiste in quanto la graziosa località turistica, collocata nella parte alta del Lago Maggiore è il toponimo che riunisce i quindici piccoli villaggi, addossati uno all’altro distribuiti a mezza costa verso la montagna tra il verde delle dolci colline e la riva del lago, dove oltre a visitare i tesori artistici e architettonici delle frazioni, è possibile ammirare boschi, ville signorili, preziosi giardini, chiese che contengono tesori d’arte e su tutto svetta il più alto campanile dell’Alto Verbano: quello della parrocchiale di Gonte, alto 42 m. oltre a splendidi paesaggi che offrono come sfondo il bacino lacustre. Gonte è famoso per essere stato scelto da Piero Chiara per ambientare il celebre romanzo “La stanza del vescovo”, inoltre è rinomato in quanto custodisce un prezioso tesoro riconosciuto a livello internazionale. Si tratta di Villa Anelli, un giardino privato, splendido esempio di architettura paesaggistica di periodo romantico e attuale sede di una ricca collezione di camelie, riconosciuta in tutto il mondo ed insignito del titolo di “Camelia Garden of Excellence” dalla International Camelia Society. Lasciata l’auto nel comodo parcheggio sul lungo lago, ci incamminiamo in direzione di Pieggio da cui, guidati dai segnavie dei “ sentieri dell’acqua e dell’arte ” incontriamo molte fontane, orti, cappellette, alberi da frutto, ulivi e antichi vigneti per poi pervenire a Gonte, il capoluogo comunale; con la parrocchia di S. Pietro, il municipio, le scuole, l’ufficio postale, e parecchi esercizi pubblici. Da Piazzale Italia a Gonte, continuando su strade di facile e piacevole percorrenza, si prosegue sino a raggiungere Cadessino che presenta come punto di maggior pregio l’Oratorio della Natività di Maria, risalente al XV secolo che al suo interno conserva un grande e pregevole ciclo pittorico dello stesso secolo. Il campanile della chiesa, a pianta quadrata, in stile romanico è stato edificato fra l’XI e il XII secolo ed è stato dichiarato monumento nazionale. Dopo la visita all’abitato, continuando nel cammino, giunti in corrispondenza del Residence “ il Vigneto Due ”, effettuiamo la sosta per l’aperitivo e, dopo aver consumato una serie di vari stuzzichini usciti miracolosamete dagli zaini di ognuno di noi, proseguiamo per Barbè, famoso per l’eccellenza dei vini che vi si producevano. Continuando lungo un bel sentiero raggiungiamo la località Ponte da cui, dopo una breve salita, si giunge all’Oratorio di Cassino da cui iniziamo a scendere verso la statale, che attraversiamo per scendere e pervenire alla sponda del lago e da qui, voltando a sinistra, percorriamo la passeggiata che costeggia la riva e perveniamo a Cannero che, grazie alla sua posizione riparata dai venti, presenta caratteristiche tipiche delle località costiere mediterranee ed il clima particolarmente mite favorisce la coltivazione di tipiche piante come ulivi e agrumi e lo sviluppo di una lussureggiante vegetazione, ricca di palme, azalee, rododendri e di camelie molto rinomate. Il centro abitato sorge su una piccola piana alluvionale formatasi nel tempo con materiali depositati dalle millenarie piene del torrente Cannero. La fertilità della terra e la salubrità del clima hanno favorito i primi antichi insediamenti, già documentati nel 985. Passeggiando sul lungolago, si vedono in lontananza, i due isolotti rocciosi su cui sorgono le suggestive rovine dei celebri Castelli di Cannero: quanto rimane della villa-castello Vitaliana che all'inizio del cinquecento Ludovico Borromeo fece costruire sui ruderi degli antichi castelli detti Malpaga, appartenuti ai Mazzarditi, prepotenti signorotti considerati i "Pirati del Lago" della zona nel XIII-XIV secolo, e smantellati da Filippo Maria Visconti nei primi anni del quattrocento. Approfittando della bella giornata e della temperatura estiva, sostiamo in riva al lago per effettuare la sosta pranzo che consumiamo unitamente a dei bellissimi germani che si avvicinano per recuperare qualche pezzo di pane. Terminato di pranzare, e dopo un buon caffè al “ soleluna beach ”, il grazioso chiosco del lido di Cannero, percorriamo tutta la passeggiata a lago e per vie interne raggiungiamo la fermata del bus che utilizziamo per far ritorno al punto da cui siamo partiti.


 

Bella passeggiata che, percorrendo la ricca e curata rete viaria dell'immediato entroterra, raggiunge graziosi villaggi, offrendo la possibilità di ammirare straordinari panorami sul lago e sulla opposta sponda lombarda.