Come arrivare:
Percorrere la A26 sino a Gravellona Toce, proseguire
seguendo la Statale del Sempione , sino all’uscita di
Piedimulera, da dove si imbocca la SS549 della Val
Anzasca. Percorsi circa 25 km, si raggiunge la
galleria all’entrata di Pestarena, parcheggio sulla
sinistra prima dell’ingresso.
Nel
corso della nostra
visita alla
miniera del Lavanchetto, ci siamo resi conto di
persona di quanto fosse dura la vita del minatore e
ritornando alla luce del sole, abbiamo provato una
grande stima per quegli uomini che, per dare ai propri
cari una vita dignitosa e per assicurare loro un
miserabile tozzo di pane, hanno trascorso parte della
loro vita nelle viscere della terra. A seguito di ciò, e
di quanto raccontatoci da
Vincenzo,
ritorniamo al Lavanchetto per partecipare alla cerimonia
che l’associazione“ Figli della Miniera ” ha organizzato
in occasione del XXV° della Cappella dei Minatori
edificata nel 1988 per ricordare solennemente i minatori
scomparsi. Lasciata l’auto ci uniamo agli escursionisti
già presenti ed in compagnia ci incamminiamo in
direzione del Ponte del Vaud che valichiamo per poi
camminare, per poche centinaia di metri, lungo la bella
mulattiera in direzione Morghen fino a raggiungere una
palina segnaletica che indica l’inizio del sentiero che
sale alla miniera. In compagnia di
“ Bodri ″ risaliamo il ripido sentiero che si
inerpica nel bel bosco di conifere e, risaliti numerosi
tornanti; nel punto in cui i larici si diradano, ci
ritroviamo sul poggio dove sorgono i
ruderi dei fabbricati della
miniera m. 16740 (h1,45). Superato quanto resta
dei baraccamenti, saliamo alla sovrastante baita dove, i
fratelli Lana ci accolgono offrendoci un corroborante tè
caldo che sorseggiamo gustandoci la
visione panoramica su tutta la
valle di Macugnaga; ancora pochi passi e
raggiungiamo il pianoro su cui sorge
la cappelletta. L’edicola
votiva rappresenta l’oggetto concreto con il quale si è
voluta comporre, conservare e mantenere viva la memoria
per trasmetterla di generazione in generazione al fine
di “ non dimenticare Pestarena ″ ricordando assieme ogni
anno il sacrificio di molti uomini. Quest’anno il
solenne evento è ancora più rilevante in quanto
ricorrono i 25 anni dall’inaugurazione avvenuta nel 1988
e per l’occasione, complice anche la bella giornata,
sono presenti un consistente numero di persone salite
fin quassù per assistere alla Santa Messa officiata dal
cappellano dell’associazione “ Figli della Miniera ″
don Maurizio Midali, coadiuvato da
don Gaudenzio. Al termine della funzione
religiosa, viene scoperta una
targa posta a ricordo dei minatori che per ultimi
hanno abbandonato la miniera e
Annamaria e Paola Scaranto, unitamente a Ernesto
Fantonetti ricordano con commozione il lavoro dei
loro padri. Molto simpaticamente,
Tiziano riepiloga l’operato e le difficoltà
superate che hanno permesso di arrivare alla
realizzazione della cappella; al termine si dà il via
all’incanto delle offerte e come da tradizione il ruolo
del banditore spetta a
Roberto,
segue l’immancabile
foto di gruppo
a ricordo della giornata e la consegna a tutti i
partecipanti della
cartolina
commemorativa. Nel frattempo
Osvaldo si è incaricato di
cuocere
la polenta che,
giunta a cottura,
viene servita
unitamente ad abbondanti porzioni di formaggi misti,
pancetta e lardo. Lo spazio verde sottostante alla
cappella si trasforma in una
multicolore area pic-nic dove tutti, dai grandi
ai piccini, sono intenti a gustare quanto preparato.
Terminato di pranzare
ci
aggreghiamo a Vincenzo e ritorniamo a visitare
l’ingresso della miniera
che abbiamo avuto il piacere di visitare in precedenza.
Percorsi pochi passi al suo interno,
non essendo attrezzati per proseguire oltre, ritorniamo
sui nostri passi e riguadagniamo il piazzale compiaciuti
di essere ritornati a vedere un luogo che ha destato in
noi una grande emozione. Lanciato un ultimo sguardo al
versante opposto della valle in cui si identificano il
piccolo nucleo di
Stabioli,
e il più consistente
abitato di
Mondelli con la sua caratteristica “ casa degli
specchi ″ riconoscibile per le sue maggiori dimensioni,
salutiamo e ringraziamo Vincenzo per la bella e
commovente manifestazione, gli onnipresenti “
tre di Croppo ″ ( non c’è
festa in Valle Anzasca che non li veda protagonisti ) ed
i numerosi amici intervenuti e ci avviamo in discesa
ripercorrendo a ritroso il percorso di salita. Durante
la discesa facciamo conoscenza con
Maria Rosa ed Assunta e, ciacolando ciacolando,
quasi senza accorgersene ci ritroviamo sul sentiero del
Morghen dove, scattata una
foto
ricordo con Gianfranca, ci salutiamo
ripromettendoci di ritrovarci su qualche altro sentiero.
Ancora pochi passi e riattraversato il Ponte del Vaud,
risaliamo sulla statale dove ci attende l’auto. Al
termine di una bella e commovente giornata, ci
complimentiamo con i componenti l’associazione “ Figli
della Miniera ″, a cui vanno anche i nostri
ringraziamenti, per l’impegno e la costanza con cui si
adoperano per far sì che le presenti e future
generazioni non dimentichino le Miniere di Pestarena e
tutti coloro che vi hanno lavorato.
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