Valle Anzasca

Miniera del Lavanchetto m.1674

Partecipanti:
 Gita effettuata in data:20-Luglio-2013                                                    

 Partenza da: Ponte del Vaud m. 1000
 Dislivello totale: m. 680
 Difficoltà: E
 Effettivo cammino h: 3,30

Come arrivare: Percorrere la A26 sino a Gravellona Toce, proseguire seguendo la Statale del Sempione , sino all’uscita di Piedimulera, da dove si imbocca la SS549 della Val Anzasca. Percorsi circa 25 km, si raggiunge  la galleria all’entrata di Pestarena, parcheggio sulla sinistra prima dell’ingresso.

Nel corso della nostra visita alla miniera del Lavanchetto, ci siamo resi conto di persona di quanto fosse dura la vita del minatore e ritornando alla luce del sole, abbiamo provato una grande stima per quegli uomini che, per dare ai propri cari una vita dignitosa e per assicurare loro un miserabile tozzo di pane, hanno trascorso parte della loro vita nelle viscere della terra. A seguito di ciò, e di quanto raccontatoci da Vincenzo, ritorniamo al Lavanchetto per partecipare alla cerimonia che l’associazione“ Figli della Miniera ” ha organizzato in occasione del XXV° della Cappella dei Minatori edificata nel 1988 per ricordare solennemente i minatori scomparsi. Lasciata l’auto ci uniamo agli escursionisti già presenti ed in compagnia ci incamminiamo in direzione del Ponte del Vaud che valichiamo per poi camminare, per poche centinaia di metri, lungo la bella mulattiera in direzione Morghen fino a raggiungere una palina segnaletica che indica l’inizio del sentiero che sale alla miniera. In compagnia di “ Bodri ″ risaliamo il ripido sentiero che si inerpica nel bel bosco di conifere e, risaliti numerosi tornanti; nel punto in cui i larici si diradano, ci ritroviamo sul poggio dove sorgono i ruderi dei fabbricati della miniera m. 16740 (h1,45). Superato quanto resta dei baraccamenti, saliamo alla sovrastante baita dove, i fratelli Lana ci accolgono offrendoci un corroborante tè caldo che sorseggiamo gustandoci la visione panoramica su tutta la valle di Macugnaga; ancora pochi passi e raggiungiamo il pianoro su cui sorge la cappelletta. L’edicola votiva rappresenta l’oggetto concreto con il quale si è voluta comporre, conservare e mantenere viva la memoria per trasmetterla di generazione in generazione al fine di “ non dimenticare Pestarena ″ ricordando assieme ogni anno il sacrificio di molti uomini. Quest’anno il solenne evento è ancora più rilevante in quanto ricorrono i 25 anni dall’inaugurazione avvenuta nel 1988 e per l’occasione, complice anche la bella giornata, sono presenti un consistente numero di persone salite fin quassù per assistere alla Santa Messa officiata dal cappellano dell’associazione “ Figli della Miniera ″ don Maurizio Midali, coadiuvato da don Gaudenzio. Al termine della funzione religiosa, viene scoperta una targa posta a ricordo dei minatori che per ultimi hanno abbandonato la miniera e Annamaria e Paola Scaranto, unitamente a Ernesto Fantonetti ricordano con commozione il lavoro dei loro padri. Molto simpaticamente, Tiziano riepiloga l’operato e le difficoltà superate che hanno permesso di arrivare alla realizzazione della cappella; al termine si dà il via all’incanto delle offerte e come da tradizione il ruolo del banditore spetta a Roberto, segue l’immancabile foto di gruppo a ricordo della giornata e la consegna a tutti i partecipanti della cartolina commemorativa. Nel frattempo Osvaldo si è incaricato di cuocere la polenta che, giunta a cottura, viene servita unitamente ad abbondanti porzioni di formaggi misti, pancetta e lardo. Lo spazio verde sottostante alla cappella si trasforma in una multicolore area pic-nic dove tutti, dai grandi ai piccini, sono intenti a gustare quanto preparato. Terminato di pranzare ci aggreghiamo a Vincenzo e ritorniamo a visitare l’ingresso della miniera che abbiamo avuto il piacere di visitare in precedenza. Percorsi pochi passi al suo interno, non essendo attrezzati per proseguire oltre, ritorniamo sui nostri passi e riguadagniamo il piazzale compiaciuti di essere ritornati a vedere un luogo che ha destato in noi una grande emozione. Lanciato un ultimo sguardo al versante opposto della valle in cui si identificano il piccolo nucleo di Stabioli, e il più consistente abitato di Mondelli con la sua caratteristica “ casa degli specchi ″ riconoscibile per le sue maggiori dimensioni, salutiamo e ringraziamo Vincenzo per la bella e commovente manifestazione, gli onnipresenti “ tre di Croppo ″ ( non c’è festa in Valle Anzasca che non li veda protagonisti ) ed i numerosi amici intervenuti e ci avviamo in discesa ripercorrendo a ritroso il percorso di salita. Durante la discesa facciamo conoscenza con Maria Rosa ed Assunta e, ciacolando ciacolando, quasi senza accorgersene ci ritroviamo sul sentiero del Morghen dove, scattata una foto ricordo con Gianfranca, ci salutiamo ripromettendoci di ritrovarci su qualche altro sentiero. Ancora pochi passi e riattraversato il Ponte del Vaud, risaliamo sulla statale dove ci attende l’auto. Al termine di una bella e commovente giornata, ci complimentiamo con i componenti l’associazione “ Figli della Miniera ″, a cui vanno anche i nostri ringraziamenti, per l’impegno e la costanza con cui si adoperano per far sì che le presenti e future generazioni non dimentichino le Miniere di Pestarena e tutti coloro che vi hanno lavorato.