Come arrivarci:
Percorrere la A26 sino a Gravellona Toce, proseguire
seguendo la Statale del Sempione , sino all’uscita di
Piedimulera, da dove si imbocca la SS549 della Val
Anzasca. Percorsi circa 25 km, si raggiunge la
galleria all’entrata di Pestarena, parcheggio sulla
sinistra prima dell’ingresso.
Nel
corso della nostra
visita alla miniera del Lavanchetto, ci siamo
resi conto di persona di quanto fosse dura la vita del
minatore e ritornando alla luce del sole, abbiamo
provato una grande stima per quegli uomini che, per dare
ai propri cari una vita dignitosa e per assicurare loro
un miserabile tozzo di pane, hanno trascorso parte della
loro vita nelle viscere della terra. A seguito di ciò, e
di quanto raccontatoci da Vincenzo, ritorniamo al
Lavanchetto per partecipare alla cerimonia che
l’associazione“ Figli della Miniera ” ha
organizzato per ricordare solennemente i minatori
scomparsi. Questa particolare commemorazione ha un suo
preciso rituale che richiede di salire alla Miniera del
Lavanchetto per prendere parte al rito religioso che
viene celebrato sul piccolo piazzale antistante la bella
cappelletta eretta a ricordo dei minatori. Parcheggiata
l’auto, ci uniamo al gruppo del CAI di Macugnaga che
oggi ha in programma la salita al Lavanchetto come gita
sezionale e, congiuntamente a Don Maurizio Midali,
parroco di Macugnaga, ci incamminiamo in direzione del
Ponte del Vaud che valichiamo per poi camminare, per
poche centinaia di metri, lungo la bella mulattiera in
direzione Morghen fino a raggiungere una
palina segnaletica che indica l’inizio del sentiero che
sale alla miniera. Don Maurizio si incarica di fare da
apripista e
prendiamo a salire sulla destra seguendo lo
sviluppo del tracciato che descrive numerose giravolte
e, dopo
una breve sosta, dove i larici si
diradano, ci ritroviamo sul poggio dove sorgono i ruderi
dei fabbricati della miniera m. 1680 (h2,00).
Superato quanto resta dei baraccamenti, saliamo alla
sovrastante baita dove, presso il
punto di ristoro allestito per l’occasione,
ci viene servito un corroborante tè caldo che
sorseggiamo gustandoci la visione panoramica su tutta la
valle di Macugnaga; ancora pochi passi e raggiungiamo il
pianoro su cui sorge la cappelletta. L’edicola votiva
dove don Maurizio, cappellano dell’associazione,
officerà la messa in suffragio, rappresenta l’oggetto
concreto con il quale si è voluta comporre, conservare e
mantenere viva la memoria per trasmetterla di
generazione in generazione al fine di “ non dimenticare
Pestarena ”, ricordando assieme ogni anno, con un
solenne evento molto significativo, il sacrificio di
tanti uomini. In un angolo poco discosto, gli
appartenenti all’associazione sono
intenti a preparare la polenta che, al
termine della funzione religiosa, verrà servita
unitamente ad un saporito gorgonzola.
Incontriamo Vincenzo e facciamo conoscenza
con nuovi amici:
Piero e Bodri 86
www.valsegnara.it, Marco ed Alberto meglio
conosciuti come “i tre di Croppo²
http://tredicroppo.forumfree.net con i quali
realizziamo un
gemellaggio fotografico, e con tanti altri
intervenuti. Mentre
don Maurizio si appresta a celebrare la
funzione religiosa, il cielo si va ingrigendo e scure
nuvole risalgono la valle nascondendoci alla vista le
cime che la racchiudono. Al termine della funzione, la
lettura di
un toccante documento dedicato al minatore,
suscita emozione e negli occhi di parecchi dei
presenti si affacciano lacrime di commozione. Superato
l’emozionante momento, viene dato corso all’incanto
delle offerte; nel frattempo la polenta è
giunta a cottura e si iniziano a distribuire le
abbondanti porzioni che, ricoperte da un
succulento gorgonzola conferisce al piatto uno
stuzzicante gusto,
molto apprezzato dai presenti. Purtroppo le
nuvole hanno ricoperto interamente la zona e qualche
goccia di pioggia inizia a scendere spingendoci ad
affrettare le operazioni di rientro. Salutiamo gli amici
che sono intenzionati a visitare l’interno della miniera
e gli altri che si trattengono in zona, e ci dirigiamo
in discesa, ripercorrendo con attenzione a causa
dell’umidità che ha reso viscido il fondo, il percorso
fatto in salita. Quando inizia a piovere in modo
sostenuto, abbiamo già raggiunto l’auto per cui possiamo
dire che anche in questa occasione ci è andata bene.
Ritornando verso casa, commentiamo la giornata in
ricordo dei minatori ed entrambi siamo rimasti
colpiti dalla numerosa presenza di persone visibilmente
e sensibilmente coinvolte dalla manifestazione. Un
plauso ai componenti l’associazione “ Figli della
miniera
²
www.figlidellaminiera.com per l’impegno con cui si
adoperano per far sì che le presenti e future
generazioni non dimentichino le miniere di Pestarena e
tutti coloro che vi hanno lavorato.
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