Valle Anzasca

 Lavanchetto m. 1674

Partecipanti:
 Gita effettuata in data:16-Luglio-2011                                                      

 Partenza da: Ponte del Vaud m. 1000
 Dislivello totale: m. 680
 Difficoltà: E
 Effettivo cammino h: 3,30

Come arrivarci: Percorrere la A26 sino a Gravellona Toce, proseguire seguendo la Statale del Sempione , sino all’uscita di Piedimulera, da dove si imbocca la SS549 della Val Anzasca. Percorsi circa 25 km, si raggiunge  la galleria all’entrata di Pestarena, parcheggio sulla sinistra prima dell’ingresso.

                                                                                       

Nel corso della nostra visita alla miniera del Lavanchetto, ci siamo resi conto di persona di quanto fosse dura la vita del minatore e ritornando alla luce del sole, abbiamo provato una grande stima per quegli uomini che, per dare ai propri cari una vita dignitosa e per assicurare loro un miserabile tozzo di pane, hanno trascorso parte della loro vita nelle viscere della terra. A seguito di ciò, e di quanto raccontatoci da Vincenzo, ritorniamo al Lavanchetto per partecipare alla cerimonia che l’associazione“  Figli della Miniera ” ha organizzato per ricordare solennemente i minatori scomparsi. Questa particolare commemorazione ha un suo preciso rituale che richiede di salire alla Miniera del Lavanchetto per prendere parte al rito religioso che viene celebrato sul piccolo piazzale antistante la bella cappelletta eretta a ricordo dei minatori. Parcheggiata l’auto, ci uniamo al gruppo del CAI di Macugnaga che oggi ha in programma la salita al Lavanchetto come gita sezionale e, congiuntamente a Don Maurizio Midali, parroco di Macugnaga, ci incamminiamo in direzione del Ponte del Vaud che valichiamo per poi camminare, per poche centinaia di metri, lungo la bella mulattiera in direzione Morghen fino a raggiungere una palina segnaletica che indica l’inizio del sentiero che sale alla miniera. Don Maurizio si incarica di fare da apripista e prendiamo a salire sulla destra seguendo lo sviluppo del tracciato che descrive numerose giravolte e, dopo una breve sosta,  dove i larici si diradano, ci ritroviamo sul poggio dove sorgono i ruderi dei fabbricati della miniera m. 1680 (h2,00). Superato quanto resta dei baraccamenti, saliamo alla sovrastante baita dove, presso il punto di ristoro allestito per l’occasione, ci viene servito un corroborante tè caldo che sorseggiamo gustandoci la visione panoramica su tutta la valle di Macugnaga; ancora pochi passi e raggiungiamo il pianoro su cui sorge la cappelletta. L’edicola votiva dove don Maurizio, cappellano dell’associazione, officerà la messa in suffragio, rappresenta l’oggetto concreto con il quale si è voluta comporre, conservare e mantenere viva la memoria per trasmetterla di generazione in generazione al fine di “ non dimenticare Pestarena ”, ricordando assieme ogni anno, con un solenne evento molto significativo, il sacrificio di tanti uomini. In un angolo poco discosto, gli appartenenti all’associazione sono intenti a preparare la polenta che, al termine della funzione religiosa, verrà servita unitamente ad un saporito gorgonzola. Incontriamo Vincenzo e facciamo conoscenza con nuovi amici: Piero e Bodri 86 www.valsegnara.it, Marco ed Alberto meglio conosciuti come “i tre di Croppo² http://tredicroppo.forumfree.net con i quali realizziamo un gemellaggio fotografico, e con tanti altri intervenuti. Mentre don Maurizio si appresta a celebrare la funzione religiosa, il cielo si va ingrigendo e scure nuvole risalgono la valle nascondendoci alla vista le cime che la racchiudono. Al termine della funzione, la  lettura di un toccante documento dedicato al minatore, suscita emozione  e negli occhi di parecchi dei presenti si affacciano lacrime di commozione. Superato l’emozionante momento, viene dato corso all’incanto delle offerte; nel frattempo la polenta è giunta a cottura e si iniziano a distribuire le abbondanti porzioni che, ricoperte da un succulento gorgonzola conferisce al piatto uno stuzzicante gusto, molto apprezzato dai presenti. Purtroppo le nuvole hanno ricoperto interamente la zona e qualche goccia di pioggia inizia a scendere spingendoci ad affrettare le operazioni di rientro. Salutiamo gli amici che sono intenzionati a visitare l’interno della miniera e gli altri che si trattengono in zona, e ci dirigiamo in discesa, ripercorrendo con attenzione a causa dell’umidità che ha reso viscido il fondo, il percorso fatto in salita. Quando inizia a piovere in modo sostenuto, abbiamo già raggiunto l’auto per cui possiamo dire che anche in questa occasione ci è andata bene. Ritornando verso casa, commentiamo la giornata in ricordo dei minatori ed entrambi  siamo rimasti colpiti dalla numerosa presenza di persone visibilmente e sensibilmente coinvolte dalla manifestazione. Un plauso ai componenti l’associazione “ Figli della miniera ² www.figlidellaminiera.com per l’impegno con cui si adoperano per far sì che le presenti e future generazioni non dimentichino le miniere di Pestarena e tutti coloro che vi hanno lavorato.