Valsesia

Gestione al Rifugio Ferioli m. 2264

Partecipanti:
 Gita effettuata in data:7-8 Settembre-2013                                                    

 Partenza da: Rima m. 1411
 Dislivello totale: m. 913
 Difficoltà: E
 Effettivo cammino h: 4,30

Come arrivare: Percorrere la A 26, fino al casello di Romagnano/Ghemme, quindi SS299 per Alagna; arrivati a Balmuccia, si abbandona la statale, si piega a destra e si risale la strada provinciale della Val Sermenza arrivando dopo 10 Km. a Rimasco. A ridosso della chiesa parrocchiale troviamo il bivio per Rima sulla sinistra, si percorrono altri 7,5 Km. e si arriva all’ingresso del paese dove si parcheggia l’auto.

“ Il tempo scorre ininterrottamente come l’acqua…″ è un modo di dire, ma è anche una verità e senza un riferimento preciso sembra quasi passare senza che ci se ne accorga. Per noi il riferimento è il nostro turno di gestione al rifugio e l’avvicinarsi di questa data fa sì che ci si accorga che: nostro malgrado o per nostra fortuna, un altro anno è passato e anche se più vecchi di un anno, ci ritroviamo con lo stesso spirito che oramai ci anima da ben diciannove anni quando si tratta di salire per la gestione. Inoltre con questa salita spegneremo idealmente le 30 candeline del compleanno del rifugio, la cui storia inizia nel 1983. Come arrivare al rifugio lo abbiamo già descritto in più di un’occasione: essendo il sentiero sempre quello, riteniamo superfluo tornare sull’argomento mentre riteniamo più interessante descrivere le due giornate di intensa gestione. Prima di partire ci ha contattato Laura dichiarando la sua intenzione di trascorrere un fine settimana al rifugio in nostra compagnia. Partiamo da casa in tarda mattinata e questo, permette a Laura e al suo inseparabile Bob, che non sono mai stati in Val Sesia, di aggregarsi a noi e di percorrere il sentiero in tutta tranquillità. Sono le ore 13,45 quando partiamo da Rima e dopo la faticosa risalita che, contrariamente alle poco rassicuranti previsioni meteo, abbiamo effettuato in un afoso pomeriggio, arriviamo al rifugio quando sono le ore 16,00 giusto in tempo per aprire, rendere operativa la struttura e iniziare i preparativi per la cena. Laura è contenta di essere arrivata e solo un poco delusa di non poter vedere il panorama che, causa una nebbia bassa è impedito alla vista. Al nostro arrivo Claudio, che ci ha preceduto, è già intento a preparare la cena che, con l’ausilio del nostro assistente “ Guerino ″ ci verrà servita puntualmente alle ore 19. Dopo aver rigovernato le stoviglie e discusso sul menù del giorno dopo; tutti a letto sperando in “ un domani migliore ″, ovviamente meteo parlando. La mattina del Sabato si presenta nebbiosa ma con ampi spazi di sereno che ci lasciano ben sperare per cui diamo inizio alle preparazioni decise la sera prima e che provvediamo ad elencare sul menù del giorno. La giornata si mantiene abbastanza bene ed infatti incominciano ad arrivare i primi amici che ci avvisano che strada facendo ce ne sono altri che arriveranno, all’ora di pranzo ci ritroveremo con un gran numero di amici che, sfidando il tempo incerto, non hanno voluto mancare di venirci a trovare per continuare quella che oramai è quasi diventata una tradizione. Alcuni, condividono la nostra passione pubblicando sul web le loro escursioni,  a tale proposito citiamo Malati di Montagna amici di vecchia data e il più recente sito “ La Montagna dei Ragazzi ″. Molti altri amici ci hanno nel frattempo raggiunti e sarebbe difficile per noi citarli tutti singolarmente con il grave rischio di dimenticarne qualcuno per cui riteniamo più corretto inserire le foto scattate in loro compagnia nel nostro Fotoalbum. Il perdurare delle incerte condizioni meteo fa sì che gli amici affrettino le loro partenze e dopo i saluti di rito ci ritroviamo a prepararci la cena, zuppa di cavolo nero e coniglio alla Langarola poi, anche in funzione delle negative condimeteo del giorno dopo,  pensiamo a cosa fare. La mattina di Domenica 8 vede confermate le non rosee previsioni e mentre decidiamo sul da farsi, da Rima ci avvisano che due persone prenotano  per pernottare da noi. Nonostante la poco incoraggiante giornata, pur di mantenere fede all’impegno preso a suo tempo, emergono dalla fitta nebbia che grava sulla zona Paolo e Loris provenienti da Alagna, e poco più tardi si affacciano alla porta del rifugio anche Alessandro e Francesca, saliti da Rima. Trascorse alcune ore in loro piacevole compagnia, ci salutiamo e nel frattempo sono sopraggiunti anche i due escursionisti che ci avevano preavvisato del loro arrivo ai quali serviamo una cena realizzata da “ chef Claudiò ″ che si è superato nella preparazione di sfiziosi antipasti, sostanziosi primi piatti per finire con una succulenta polenta e spezzatino. Espletate le pratiche burocratiche, tutti a nanna in attesa dell’indomani che danno soleggiato. La mattina del 9, giorno della nostra partenza per il rientro a casa, la giornata si presenta soleggiata, l’aria è tersa ed il cielo di un blu cobalto da lasciare senza respiro. Servita colazione a Beate e Sven, con i quali scattiamo l’immancabile foto ricordo, facciamo le ultime pulizie, effettuiamo la chiusura e ci incamminiamo sulla via del ritorno. Nella discesa verso Rima, su un costone, incontriamo un imponente stambecco che, mentre tiene a bada la famiglia, orgogliosamente ci mostra il suo monumentale palco di corna; ancora una ripida discesa  e, superato il bell’Alpeggio di Valmontasca, raggiungiamo Rima che in questa luminosa giornata ci appare in tutta la sua caratteristica bellezza. Balconi fioriti, antiche case Walser, unitamente a nuove e moderne costruzioni rendono il paese un vero gioiellino. Terminato il giro turistico, ritorniamo alla macchina e iniziamo il viaggio di ritorno verso casa: stanchi ma soddisfatti per il lavoro svolto e gratificati dalle visite dei tanti amici che sfidando le avverse condizioni atmosferiche, sono voluti salire a trovarci per manifestarci la loro benevolenza che ci ha commosso. Grazie di cuore a tutti quelli che sono saliti al rifugio e a tutti coloro che avevano dichiarato l’intenzione di farlo ma che, frenati dalla meteo, hanno rinunciato. Confidando nella buona salute, diamo appuntamento al prossimo anno, magari con un tempo migliore.