Valle Anzasca

la " Strà Granda "
II parte da Molini a Ceppo Morelli

Partecipanti:
 Gita effettuata in data:9-Marzo-2011                                                      

 Partenza da: Molini m. 458
 Dislivello totale: m. 602
 Difficoltà: E
 Effettivo cammino h: 4,00

Come arrivarci: Percorrere la A26 sino a Gravellona Toce, proseguire seguendo la Statale del Sempione , sino all’uscita di Piedimulera, da dove si imbocca la SS549 della Val Anzasca che si percorre sino a raggiungere la località Molini.

Si usa dire che: “ il ferro va battuto fin che è caldo ”, e noi per non smentire questa affermazione, mettiamo subito in programma la seconda tappa della vecchia mulattiera della Valle Anzasca, compiendo il tragitto che va da Molini a Ceppo Morelli. Nel tratto Molini-Pontegrande, l’asfalto ha ricoperto la strada vecchia, alterandone in maniera irrimediabile le caratteristiche tradizionali e distruggendone il selciato originale per cui, per evitare il monotono cammino lungo il tracciato della Strada Statale, saliamo a Calasca da dove riprenderemo il vecchio percorso. Partendo da dove avevamo interrotto il primo tratto di percorso: fermata del bus a Molini, ci incamminiamo a destra in direzione della Cappella dei Muliné, al termine della breve salita, voltiamo a sinistra segueno le indicazioni  per Duiamen e continuando a salire, con moderata pendenza,  raggiungiamo Antrogna m. 665 (h0,30). In questa frazione ci soffermiamo ad ammirare la monumentale chiesa parrocchiale del 700 che si distingue per le dimensioni davvero inconsuete per una chiesa di montagna, una delle più grandi della regione: per questo motivo è conosciuta come la Cattedrale fra i Boschi. Durante la nostra sosta, la chiesa viene aperta e così ci è data la possibilità di ammirare lo stupendo interno, ricco di affreschi, vetrate, opere lignee, sculture e le spoglie mortali di San Valentino conservate in una apposita teca. Al termine della visita, superiamo il campanile e percorriamo le anguste viuzze che scivolano lungo i muri di pietra penetrando tra le case addossate le une alle altre, sino a transitare sotto una grande volta, non a caso chiamato “ il voltone ” da cui pieghiamo a sinistra discendendo leggermente giungendo sulla strada che si spinge a Barzona. In prossimità del primo tornante riprendiamo la mulattiera che supera il ponte sul Rio della Val Bianca e perveniamo a Barzona m. 683 (h0,30;1,00). Pianeggiando, continuiamo a seguire la mulattiera che, superato l’abitato, prosegue per un lungo tratto tra terrazzamenti e castagni prima di iniziare a scendere alcuni svelti tornanti che ci conducono a Pontegrande m. 526 (h0,30;1,30), anticamente crocevia fra la Valle Anzasca e la Valsesia. Percorso un breve tratto sulla Statale, ci teniamo sul versante della montagna e, per stradine interne, raggiungiamo la Cappella Fornari, da questo punto deviamo a destra, ed in leggera ascesa, sopraggiungendo a Case Fornari da cui scendiamo a raggiungere San Carlo m. 560 (h0,15;1,45) con la sua altrettanto importante chiesa ed il bel lavatoio costruito recuperando la macina del mulino. Procediamo sulla Statale e, superato il Grotto Rosso, il cui toponimo prende origine dalla colorazione che hanno assunto i sassi del letto, erosi dalle acque che sgorgano dalla miniera aurifera dei Cani, scendiamo a sinistra e costeggiando il campeggio continuiamo sino a raggiungere gli Stabilimenti di Battigio. Ritorniamo nuovamente sulla Statale e, superati gli stabilimenti, ridiscendiamo per proseguire in direzione della Torre di Battiggio, uno dei più antichi edifici della Valle; originariamente edificio di difesa, trasformata poi in magazzino per derrate ed ora in monumento. Superiamo l’abitato e continuiamo lungo la mulattiera sino a pervenire a Vanzone m. 675 (h0,30;2,15). Mantenendoci sempre al di sotto del piano stradale, attraversiamo il paese continuando sulla mulattiera, attraversiamo Valleggio e con percorso quasi pianeggiante,  raggiungiamo il Santuario del Groppo. Superato il Santuario, abbandoniamo il vecchio percorso e scendiamo a sinistra continuando lungo il largo sentiero che ci porta a visitare il borgo di Case Opaco da dove, seguendo la strada forestale, raggiungiamo la partenza del percorso che sale al Passo Tignaga e subito dopo valichiamo il ponte sull’Anza nei pressi del restaurato edificio della antica segheria Tabachi. Siamo oramai giunti in quel di Ceppo Morelli m. 750 (h1,45;4,00) che raggiungiamo risalendo la bella viuzza selciata che ci porta nella piazza della chiesa. Come per la gita precedente, prendiamo il bus che in circa venti minuti ci riconduce a Molini dove recuperiamo la nostra vettura parcheggiata nelle vicinanze di un prato in cui una copiosa fioritura di crocus annuncia l’oramai imminente arrivo della primavera.

Anche se una vetta è sempre un punto privilegiato e raggiungerla è il degno completamento di ogni gita, siamo molto soddisfatti dell’itinerario percorso. Talvolta gli itinerari di mezza montagna possono svelare oltre ad inattesi scorci panoramici, anche eloquenti testimonianze del passato.