Valsesia

Alpe Cascine m. 1420

Partecipanti:
 Gita effettuata in data:15-Giugno-2011                                                      

 Partenza da: Campertogno m. 827
 Dislivello totale: m. 605
 Difficoltà: E
 Effettivo cammino h: 2,30

Come arrivarci: Percorrere la A 26, da cui si esce al casello di Romagnano Sesia /Ghemme. Si prosegue lungo la Statale 229 fino a Varallo: da qui la strada per  Alagna Valsesia si snoda lungo la Val Grande, attraversa i paesi di  Balmuccia, Scopa, Scopello, Piode per giungere  dopo circa 23 Km a Campertogno.

In questo evoluto mondo, che tutti i giorni corre frettolosamente alla ricerca della realizzazione personale a tutti i costi, dove ci si affanna a sopraffare gli altri, dove conta più l'apparire che l'essere; abbiamo avuto la fortuna di incontrare Sergio che ci ha dato l’opportunità di condividere con lui due giornate vissute ai ritmi e con le consuetudini della vita pastorale, interpreti di una situazione che ci ha trasmesso emozioni e sentimenti che ci hanno legati a lui con “vera amicizia”. L'amicizia, fortunatamente, resta uno dei valori più preziosi dell'esistenza umana e non ha limiti di tempo, quando questa è consolidata, ci si può anche non frequentare e perdere di vista per periodi di tempo molto lunghi, senza però scalfirla. Proprio in funzione di questo sentimento d’affetto, ritorniamo a far visita a Sergio che, cordialmente, ci aveva ospitato nel corso delle nostre precedenti visite, permettendoci di vivere “un’esperienza d’alpeggio” che ancora è ben presente nella nostra memoria. Decidiamo pertanto che sia giunto il momento di tornare a far visita all’amico che, con il suo gregge di capre e le sue mucche, è di nuovo tornato al Cangello, dove si trovano i tanto agognati pascoli estivi, e dove avevamo avuto il piacere di incontrarlo per la prima volta. Arrivati a Campertogno parcheggiamo nel piazzale antistante la chiesa, ed ultimati i preparativi, attraversiamo il fiume Sesia e per mulattiera raggiungiamo la frazione Tetti. Lasciamo l’abitato e ci incamminiamo lungo la mulattiera che inizia a salire per portarsi, in località Scarpiolo, sulla balza scoscesa dove sorge l’Oratorio della Madonna degli Angeli (h0,20). Mantenendoci sullo sperone che discende dal Sasso Bruciato entriamo nel territorio del Selletto m. 975 ed incontriamo il bivio per l’itinerario N° 72 che lasciamo sulla destra. Inoltrandoci  nel bosco, attraversiamo un piccolo rio e continuiamo a risalire la bella mulattiera ai cui lati sorgono le quindici edicole votive dedicate alla Vergine Maria (per maggiori informazioni vedi: http://www.giannimolino.it//Documenti/FZ29.pdf ). All’uscita dal bosco, perveniamo allo spiazzo su cui sorge il santuario della Madonna del Callone m. 1092 (h0,15;0,35) dedicato alla visitazione, eretto nel 1512 e successivamente ampliato. Il piazzale antistante l’antica chiesetta è un vero e proprio balcone sulla valle dal quale si possono ammirare quasi tutte le frazioni di Campertogno. Proseguiamo lungo il percorso che si inoltra nella faggeta e perveniamo al  pianoro dell'Argnaccia m. 1183 (h0,15;0,50), che si stende su un'ampia terrazza glaciale, subito appare la cappella denominata "del laghetto", percorriamo il pianeggiante sentiero e ci attardiamo a gironzolare per l’alpe scoprendolo in tutti i suoi angoli più discosti e caratteristici. Ultimata la visita, lasciamo l'Argnaccia con le sue case quasi tutte restaurate ed il suo piccolo laghetto, superiamo l’Alpe Cuna m. 1260 (h0,10;1,00), tralasciamo il segnavia N° 78b che porta al Becco della Guardia e raggiungiamo il Cangello m. 1364 (h0,30;1,30), un bellissimo alpeggio con la sua fontana e l’immancabile chiesetta dedicata a San Bernardo. Qui, circondati da magnifiche montagne e da boschi di abeti e faggi, sostiamo per riposare e per gustarci lo stupendo panorama che spazia su tutta la cerchia dei monti che chiudono l’orizzonte. Terminata la pausa contemplativa, riprendiamo il cammino e ci indirizziamo a sinistra verso le baite dell’Alpe Cascine m. 1420 (h0,10;1,40). In questa oasi di pace, dove il silenzio è rotto solo dal suono dei campanacci delle capre, ritroviamo Sergio che qui ha la sua dimora estiva ed il caseificio. Al nostro arrivo troviamo Sergio e Stefano che stanno terminando le operazioni di mungitura, dopo averci salutato calorosamente, Sergio ci fa accomodare e con la sua generosità e cordialità, tipiche del montanaro, subito si adopera per prepararci una ricca colazione con  prodotti di produzione propria e ci invita a fermarci per consumare con loro un piatto di pasta. Accettiamo di buon grado il cortese invito e, mentre aspettiamo l’ora di pranzo, aiutiamo Stefano a recuperare qualche pezzo di legna. Visitiamo il caseificio dove nei due grandi paioli si stanno riscaldando il latte di capra e quello di mucca che, ad avvenuta la cagliata, saranno lavorati da Stefano per confezionare le tipiche forme di prelibato formaggio. Nel frattempo veniamo raggiunti da Valentina, figlia di Sergio, che subito si mette al lavoro e seguendo le direttive di papà, inizia a cucinare un succulento sugo alla amatriciana. Terminate le operazioni inerenti al formaggio, ci sediamo a tavola e, a partire dall’antipasto, iniziamo a gustare quanto abilmente preparato per poi terminare con il “ Tiramisù del pastore ” ed il caffé corretto. A tavola Sergio ci racconta delle sua vita da pastore e di come trascorre le sue giornate in compagnia di quel gran bravo ragazzo che è Stefano, verso il quale nutre un sentimento paterno. La compagnia è bella ma il tempo scorre inesorabilmente e sono le 15,30 quando a malincuore ci prepariamo a lasciare gli amici, non prima però di aver scattato una foto di gruppo a ricordo di questa specialissima giornata in compagnia di persone speciali che si trovano sempre più raramente ai giorni nostri. Lasciamo l’alpe e percorriamo a ritroso il percorso seguito al mattino, ritorniamo all’Argnaccia, dove le mucche stanno riposando, e riprendiamo il ben marcato sentiero che si snoda nella fitta faggeta e che ci riporta in frazione Tetti. Qui ci rechiamo a salutare la mamma di Sergio, la signora Olga, che troviamo in compagnia della nipote Marina e con loro regoliamo l’acquisto delle gustose formaggelle. Poi riattraversiamo il ponte sul Sesia e ritorniamo alla macchina per iniziare a fare ritorno verso casa; strada facendo ci fermiamo ancora per un saluto alla signora Maura, moglie di Sergio, e alla figlia Silvia. Da ultimo non poteva mancare la sosta a Balangera per l’acquisto degli squisiti prodotti del raviolificio Bertoli, assolti tutti i “ gravosi ” compiti, possiamo dirigere nuovamente verso casa al termine di una giornata non molto faticosa dal punto di vista escursionistico, ma molto impegnativa da quello mangereccio!  

L’itinerario “ solo quello escursionistico ” è annoverato tra i “ Sentieri dell’arte sui monti della Valsesia ” e si sviluppa nel territorio dell’Alta Valgrande del Sesia. Maggiori informazioni al riguardo sono reperibili consultando il sito: http://www.giannimolino.it/Home.php