Nell’incanto delle Dolomiti austriache, sorge una fortezza che pare sospesa nel tempo e nello spazio, un vero gioiello architettonico.
Stiamo parlando del castello di Hochosterwitz, una struttura millenaria che domina la regione della Carinzia e che ancora oggi incanta visitatori provenienti da tutto il mondo.
Incastonato su una rupe dolomitica alta 150 metri, il castello di Hochosterwitz si staglia con un profilo che sembra uscito da un libro illustrato di fiabe. La sua fama è dovuta anche alla leggenda secondo cui avrebbe ispirato il celebre castello della Bella Addormentata, ben più autentico del più noto Neuschwanstein. La fortezza è caratterizzata da una serie di torri, bastioni e da un percorso a spirale che conduce verso la sommità, quasi fosse una scala celeste.
Il suo elemento più distintivo sono le 14 porte fortificate che difendono l’accesso, una dopo l’altra, fino alla cima della collina. Questi varchi rappresentano vere e proprie strategie difensive, con trappole e ingegnose soluzioni militari. La visita al castello non è dunque solo uno sguardo al passato, ma un’esperienza immersiva: si percorre infatti il cammino difensivo, passo dopo passo, tra curve, salite e scorci mozzafiato. La struttura si rivela così come un manuale di architettura militare a cielo aperto, ma con l’atmosfera incantata propria delle fiabe.
La storia del castello si intreccia con quella della Carinzia stessa. La prima menzione risale all’anno 860, quando il re dei Franchi Orientali Ludovico II il Germanico donò una corte a Osterwitz al vescovado di Salisburgo. Nel corso dei secoli, tra XI e XII secolo, il sito venne indicato come castrum e utilizzato come rifugio durante le incursioni turche. Nel XVI secolo la fortezza passò alla famiglia Khevenhüller, che la trasformò profondamente. Cristoforo Khevenhüller, con l’aiuto dell’architetto Domenico dell’Aglio, modernò i bastioni, mentre suo cugino Giorgio completò l’opera con le famose 14 porte, testimoniando la potenza difensiva della struttura.
Le 14 porte: un labirinto di astuzie e strategie
Ogni porta del castello non era un semplice passaggio, ma un elemento fondamentale della difesa. Gli assalitori avanzavano lentamente, esposti al fuoco dall’alto e dai fianchi, mentre i difensori potevano gestire spazi e tempi a proprio vantaggio. Le porte erano studiate per spezzare lo slancio degli invasori e per disorientarli attraverso un percorso fatto di curve cieche, restringimenti e piattaforme di tiro.
Alcuni degli accorgimenti più efficaci includevano:
- Passaggi stretti e a gomito per rallentare e impedire la visuale diretta;
- Caditoie e sporgenze per il tiro dall’alto con linee di fuoco incrociate;
- Tratti di percorso in salita, ponti di legno rimovibili e cortili pensati per intrappolare gli attaccanti più incauti.
Questa combinazione di elementi rese il castello praticamente inespugnabile. La leggenda narra che nessuno sia mai riuscito a prenderlo con la forza, e la complessità delle sue difese dà ragione a questa fama.

Come visitare il castello di (www.escursionando.it)
Il castello di Hochosterwitz si trova nei pressi di Sankt Georgen am Längsee, a circa mezz’ora d’auto da Klagenfurt, capoluogo della Carinzia. Il sito è accessibile tramite una comoda strada fino al parcheggio alla base della collina. Da qui si può scegliere se salire a piedi lungo il percorso delle 14 porte, un’esperienza che dura dai 30 ai 45 minuti e consente di apprezzare appieno le strategie difensive, oppure utilizzare un ascensore panoramico che porta quasi fino alla cima, ideale per chi preferisce una visita più rilassata o ha mobilità ridotta.
Il castello è aperto al pubblico da aprile fino a fine ottobre, con orari che variano leggermente durante la stagione. Le condizioni climatiche possono influenzare l’apertura, pertanto si consiglia di consultare il sito ufficiale prima della visita. I periodi migliori sono la tarda primavera e l’inizio dell’autunno, quando l’aria è limpida e i colori della natura si fanno intensi. La luce mattutina esalta il profilo della rocca, mentre il tramonto illumina i bastioni con tonalità dorate.
Per godere dell’esperienza in modo sicuro e confortevole, è consigliabile indossare scarpe con suola antiscivolo, portare con sé acqua e una felpa leggera, poiché l’aria in quota può essere fresca anche d’estate. L’ascensore è preferibile per chi ha passeggini o difficoltà motorie, dato che il percorso a piedi presenta pendenze e tratti irregolari. Gli amanti della fotografia troveranno punti panoramici eccellenti poco prima delle ultime porte e sulla terrazza superiore, con vista sulle montagne circostanti come le Saualpe, Gerlitzen e Caravanche.
Un castello da fiaba tra storia e difesa militare (www.escursionando.it)






