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Stufa a pellet: 5 errori che svuotano il portafoglio e molti li fanno ogni giorno

Stufa pelletStufa a pellet, 5 errori che la danneggiano e fanno volare le bollette - Escursionando.it

Molte persone, inconsapevolmente, commettono ogni giorno questi 5 errori che finiscono per danneggiare la stufa a pellet e volare i consumi.

La stufa a pellet continua a rappresentare una scelta sempre più diffusa per il riscaldamento domestico, soprattutto in un contesto in cui l’attenzione al risparmio energetico e ai costi è diventata prioritaria.

Tuttavia, nonostante i numerosi vantaggi, molti utenti commettono errori comuni nell’uso quotidiano di questi apparecchi, con conseguenze dirette su consumi, efficienza e bolletta. Alla luce delle più recenti informazioni e tendenze di mercato, analizziamo quali sono gli sbagli più frequenti da evitare per ottimizzare l’investimento nella propria stufa a pellet.

L’importanza della qualità del pellet e delle impostazioni corrette

Uno degli aspetti fondamentali per garantire il corretto funzionamento della stufa a pellet è la scelta del combustibile. Optare per un pellet di scarsa qualità è un errore molto diffuso e controproducente. Pellet economici, spesso caratterizzati da un elevato contenuto di umidità e impurità, comportano una combustione inefficiente, con una produzione di calore inferiore rispetto a pellet certificati ad alto potere calorifico. Ciò obbliga la stufa a lavorare più a lungo, incrementando i consumi e generando un accumulo maggiore di cenere e incrostazioni, che a loro volta richiedono una manutenzione più frequente e costosa.

Nel 2025, il mercato offre diverse certificazioni di qualità, come l’ENplus, che assicurano un prodotto con caratteristiche ottimali per massimizzare resa ed efficienza. Un altro errore comune riguarda le impostazioni di potenza della stufa. Molti utenti tendono a mantenere la stufa al massimo della potenza, convinti che ciò favorisca un riscaldamento più rapido degli ambienti. In realtà, questa pratica determina consumi inutili e sbalzi termici che rendono l’ambiente meno confortevole. Le moderne stufe a pellet sono dotate di termostati e sistemi di regolazione automatica che permettono di modulare la potenza in base alle reali esigenze.

Utilizzare correttamente queste funzioni consente di mantenere una temperatura stabile, diminuendo gli sprechi e migliorando l’efficienza energetica complessiva. La manutenzione della stufa a pellet è un altro fattore cruciale per evitare sprechi e malfunzionamenti. Un braciere sporco, condotti ostruiti o un cassetto cenere non svuotato regolarmente compromettono la qualità della combustione, aumentando i consumi e riducendo la durata dell’apparecchio. Una pulizia ordinaria effettuata con costanza, che richiede pochi minuti, è sufficiente per mantenere prestazioni ottimali.

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5 errori che fanno lievitare le bollette e danneggiano la tua stufa a pellet – Escursionando.it

In aggiunta, è consigliabile sottoporre la stufa a un controllo tecnico annuale da parte di professionisti qualificati, una prassi ormai riconosciuta anche dalle normative vigenti per garantire sicurezza ed efficienza. Un’abitudine altrettanto dannosa è rappresentata dalle accensioni e spegnimenti continui. Ogni avvio comporta un picco di consumo dovuto alla necessità di alimentare intensamente la combustione iniziale. Pertanto, è preferibile programmare la stufa per funzionare in modo continuo in fasce orarie ben definite, soprattutto durante le giornate più fredde.

Le tecnologie di programmazione intelligente, sempre più diffuse nel 2025, permettono di ottimizzare i cicli di lavoro della stufa, riducendo notevolmente gli sprechi e migliorando la gestione del calore all’interno della casa. Spesso si sottovaluta il ruolo dell’isolamento termico dell’abitazione nel determinare il rendimento complessivo di una stufa a pellet. Anche il modello più performante fatica a garantire efficienza in una casa caratterizzata da dispersioni di calore dovute a infissi non isolanti o pareti poco coibentate.

Questo obbliga la stufa a un lavoro maggiore e quindi a consumi più elevati. Nel 2025, sono disponibili numerose soluzioni di isolamento termico non invasive e a costi contenuti, che permettono di incrementare significativamente il comfort e di ridurre le spese per il riscaldamento. Infine, la posizione della stufa all’interno dell’abitazione gioca un ruolo determinante. Un’installazione non strategica, ad esempio in un angolo poco centrale o in stanze poco frequentate, può compromettere la distribuzione del calore e costringere ad aumentare la potenza di funzionamento per riscaldare adeguatamente gli ambienti.

È quindi essenziale pianificare con attenzione la collocazione della stufa, considerando la disposizione degli spazi e la metratura, per sfruttare al meglio la diffusione termica e contenere i consumi. L’insieme di questi accorgimenti rappresenta ormai una prassi consolidata nel settore edile e degli impianti di riscaldamento, confermata dalle ultime ricerche di mercato e dalle normative aggiornate, che sottolineano l’importanza di un approccio integrato e consapevole per massimizzare i benefici delle stufe a pellet.

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