Val Formazza 

                                                                         RIFUGIO MYRYAM m 2060


Luogo di partenza : Valdo m 1.274

Dislivello : 786

Tempo : ore 2

Difficoltà : E

Gita effettuata il : 11-Gennaio-2005


Per inaugurare l’anno nuovo decidiamo di fare la prima gita sulla neve e per essere sicuri di trovarla ci rechiamo in Val Formazza.Raggiungiamo Valdo ,da dove una comoda seggiovia ci dovrebbe portare sino al Sagersboden ( m 1810 ) siccome è martedì,l’impianto non funziona e la salita ce la dobbiamo fare a piedi.
Ci incamminiamo pertanto lungo la pista da sci ,che in alcuni punti è già priva di neve , e in ripidissima ascesa raggiungiamo dopo una fatica notevole la stazione di arrivo della seggiovia da dove, ben evidente ha inizio la mulattiera che sale al Vannino.Continuando a salire raggiungiamo in breve il ripiano di Underbech da dove ammiriamo l’imponente gruppo del Monte Giove e del Clog-Stafelberg separati dalla profonda Forca del Giove.
Il nostro cammino continua e , penetrando in una gola , proseguiamo accanto al torrente sino a raggiungere un lungo e pianeggiante corridoio al di sotto della stazione intermedia della teleferica.Arriviamo ad una strettoia rocciosa in prossimità di una piccola diga che serve a convogliare le acque del Vannino alla sottostante centrale di Valdo.
Superiamo le indicazioni per il sentiero che , staccandosi sulla sinistra ,in circa 10 minuti porta al rifugio Myriam nascosto però alla vista di chi transita in questo punto.
Il percorso è sempre ben innevato e solcato dai numerosi segni di chi nelle giornate precedenti è salito fin qui con le pelli di foca per poi scendere sciando. Noi con le ciaspole dobbiamo ritornare sui nostri passi impiegando quasi lo stesso tempo impiegato in salita , per cui stabiliamo che dato l’orario sia il caso di fermarci per consumare un veloce spuntino , prima di iniziare la discesa.Guadagniamo una roccia libera dalla neve che utilizziamo come tavolo e , riscaldati dal sole della splendida giornata, addentiamo i nostri panini mentre da un’altura circostante un camoscio si affaccia a controllare le nostre mosse.
Terminato il pranzo , a malincuore , indirizziamo le prue delle nostre ciaspole verso valle e riguadagniamo nuovamente la stazione di arrivo della seggiovia ,da dove decidiamo di percorrere in discesa la sterrata che sale al Vannino partendo dall’abitato di Canza.La discesa avviene su terreno ancora abbondantemente innevato e dopo una serie di piacevoli tornanti , ci ritroviamo alle stupende baite di Canza illuminate dal sole .Da qui ci indirizziamo verso valle e nel volgere di poco tempo ci ritroviamo di nuovo alla macchina.
Contenti e soddisfatti da come abbiamo trascorso la giornata , ci instradiamo verso casa discutendo su quanto sia vero il famoso detto che “ il buon giorno si vede dal mattino “ Se fosse vero , visto l’inizio , dovrebbe essere un anno da grandi escursioni.