Val Intrasca

 Monte Todano  m. 1667

                                               

Luogo di partenza : Colletta di Pala m 1005

Dislivello : m 662

Tempo dell’intera gita : ore 5,30

     Tempo effettivo : ore 4,30

Difficoltà : T  

Quando ci avviciniamo alla fine dell’anno solare , il programma delle escursioni progettate si è oramai esaurito , e già si stanno pianificando le camminate per l’anno che verrà.La voglia di muoversi è sempre tanta  ma non si hanno più  idee su dove andare , questo è quanto ci è successo in questa occasione.Ricevo la telefonata di Claudio che mi chiede se andiamo a fare quattro passi , la mia risposta è “ si ma dove ? “ visto che le cime sono già ammantate di neve e noi non  siamo ancora entrati nell’ordine di idee di muoversi con le ciaspole. A questo punto ci viene in mente il caro vecchio Pian Cavallone , meta più volte raggiunta proprio in occasioni come questa , in cui non si sa dove andare né tanto meno si ha la voglia di scervellarsi a cercare un posto nuovo.Contrariamente alle ns. abitudini ci muoviamo di Domenica e raggiungiamo la Colletta dell’Alpe Pala dove ,causa neve, parcheggiamo la macchina.Ci incamminiamo in direzione dell’Alpe Cavallotti e dopo una breve salita siamo sul pianoro su cui sorge la Cappella Fina , la giornata è soleggiata e molto luminosa e contro il cielo azzurro si stagliano nitide le sagome delle piante su cui sembra nevicato di recente.Ci incamminiamo sul sentiero che conduce al Pian Cavallone , nel quale uno scrupoloso escursionista passato subito dopo la nevicata  ha avuto l’accortezza di transitare con le ciaspole , tracciando così un bellissimo solco su cui la neve  compattandosi ha creato un fondo molto agevole sul quale non è stato necessario calzare altro che i ramponcini per avere il massimo dell’aderenza. Proseguendo in piacevole salita ci siamo avvicinati nel frattempo a quelle piante che all’inizio ci sembravano ricoperte di neve , scoprendo con nostra grande sorpresa , che quell’effetto  altro non era che una bellissima galaverna che ricopriva con i suoi aghi di ghiaccio tutti i rami oramai spogli.Risalendo la Val Ganna il fianco orientale del Pizzo Pernice , che  degradando fino alla Testa di Cremisello si va a spegnere sul contrafforte su cui sorge l’Alpe Cavallotti , appare ai nostri occhi come uno splendido nastro d’argento su cui sono impiantati innumerevoli alberi che conferiscono all’ambiente circostante una vera e propria atmosfera natalizia.Proseguendo nel nostro cammino ci ritroviamo in breve sulla sella che divide la Val Pogallo dalla Valle Intasca , di fronte spicca la Marona sulla cui sommità risulta ben visibile la Cappelletta ossario.Pieghiamo a destra e risaliamo verso nord-est la dorsale che costeggia l’estesa pineta , resa fiabesca dai raggi del sole che illumina i rami ghiacciati sui quali la galaverna ha creato splendide costruzioni, fino a raggiungere il bivacco sempre aperto posto in prossimità dei ruderi  del vecchio albergo. Splendido terrazzo panoramico.Proseguiamo sul versante della Valle Intasca raggiungendo in breve la Cappella del Pian Cavallone da dove scendendo sulla destra si perviene al rifugio.Ci concediamo una breve sosta presso la cappella per poi intraprendere la salita che in circa 30 minuti conduce al Monte Todano sulla cui sommità è stata eretta nel 2003 una croce a cura della sezione Avis a ricordo dei donatori di sangue.La salita risulta un poco più faticosa in quanto la neve non è stata ancora battuta ma ci districhiamo egualmente , conquistando la vetta dove scattiamo le foto a ricordo della nostra ennesima impresa e velocemente riscendiamo   in quanto nel frattempo dalla Zeda si è messo a spirare un venticello veramente gelido.Riconquistiamo la cappella dove consumiamo il nostro abituale pranzo , nel frattempo l’aria è cessata ed un tiepido sole ci riscalda. Purtroppo il sole , oltre a noi , riscalda anche le masse d’aria stagnanti sul fondovalle che iniziano a salire implacabilmente verso di noi sotto forma di pesante foschia ed in breve si trasforma in nebbia che  avvolge , rendendola quasi invisibile , la cappelletta.Terminato il nostro frugale pranzo , ci ricarichiamo i nostri zaini in spalla e ci accingiamo ad iniziare la discesa.Raggiungiamo di nuovo il bivacco , nel quale alcuni infreddoliti escursionisti si sono fermati a riscaldarsi, e percorriamo a ritroso la strada percorsa in salita.Camminare nella neve è sempre bellissimo , la tenuta è sempre ottima  e via via scendiamo la nebbia si dirada facendo nuovamente spazio al sole.La giornata deve essere particolarmente adatta per il volo con il parapendio tanto che sopra la Cappella Fina volteggiano un gran numero di appassionati.Noi siamo oramai giunti al termine di questa gita che , nata come ripiego in quanto non si sapeva dove andare , si è rivelata una piacevolissima camminata in un ambiente  che si è presentato ai nostri occhi in una veste inconsueta tanto da farcelo apparire come nuovo.

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