Valdivedro
Monte Teggiolo ( m. 2385 )
Luogo di partenza : Bugliaga m. 1313
Dislivello : m 1072
Tempo dell’intera gita : ore 6,00
Difficoltà : E
Gita effettuata: il 02-11-2006
Effettivo cammino : ore 4,30
Percorrendo la Strada del Sempione raggiungiamo Varzo dove,girando a destra,risaliamo la strada che conduce a San Domenico fino al bivio per Trasquera,che raggiungiamo e superiamo proseguendo in direzione di Bugliaga; attraversiamo il Rio sull’ardito Ponte del Diavolo e dopo circa 4 Km. perveniamo nella piccola frazione dove parcheggiamo nella piazzola antistante la chiesetta dedicata a San Vincenzo.
La combriccola è la stessa della scorsa settimana,Ezio e Flavio ( www.cappef.com ) hanno deciso di farci ancora compagnia e insieme ci incamminiamo lungo la rampa asfaltata che ben presto lascia il posto ad una larga pista che ci conduce in prossimità di una antica torre di osservazione,ora ristrutturata ad abitazione, da qui risaliamo sulla destra,per prati,in direzione di una casa bianca dietro la quale inizia un sentiero non segnato. La salita si sviluppa in modo quasi verticale , Flavio ed Ezio sono contentissimi sono i loro percorsi preferiti,arriviamo all’Alpe Casalavera m. 1549 ( h 0,25 ). Qui troviamo i segnavia che ci accompagneranno per tutto il resto del percorso,proseguiamo sempre in ripida salita sino a raggiungere prima l’Alpe Orzalina m.1693 ( h 0,15;0,40 ) e successivamente l’Alpe Ciusur m. 1860 ( h 0,15;0,55 )dove è stata ristrutturata con buon gusto e maestria una splendida baita da cui si gode una meravigliosa vista su tutta la valle sottostante,si devia a sinistra, e superato un risalto erboso,giungiamo all’Alpe Ciampalbino m. 1920 ( h 0,10;1,05 ).Risaliamo i ripidi prati e, continuando in diagonale sulla sinistra,percorriamo una serie di tornanti (un gregge di capre ci osserva incuriosito ) che ci portano al limite superiore dei larici per uscire definitivamente dalla vegetazione e risalire l’ultimo scosceso tratto di sentiero che ci immette nella depressione del Passo delle Possette m. 2179 ( h 0,30;1,35 ).Da qui scorgiamo sulla destra la nostra meta,il vento si rafforza e ci obbliga ad indossare indumenti più pesanti,proseguiamo sul versante della conca del Vallè sino a raggiungere un grosso ometto di sassi dal quale pieghiamo a destra e risaliamo faticosamente il lungo piano inclinato al termine del quale raggiungiamo la sommità del Teggiolo m. 2385 (h 0,40;2,15 ).Un fastidioso e gelido vento spira da nord e il piccolo ma grazioso bivacco posto in cima, si presenta come un provvidenziale ricovero all’interno del quale consumiamo il nostro veloce spuntino. Il panorama che si gode da quassù è superbo soprattutto sul vicino Monte Leone e sulle cime del Veglia. Scattate le immancabili foto ricordo,ci affrettiamo a scendere con l’intento di riscaldarci strada facendo,decidiamo di variare il percorso di discesa per cui raggiungiamo il sottostante Alpe Pianezzoni m.2141 ( h 0,30;2,45 ) da dove risaliamo al passo delle Balmelle per iniziare a percorrere il traversone e,piegando a destra,superiamo una croce posta a ricordo di una sciagura della montagna e proseguiamo iniziando a scendere verso la radura su cui sorgono le ben tenute baite dell’Alpe Camoscella m. 2111 ( h 0,30;3,15 ),( Alpe da noi dedicato idealmente ad Ezio e Flavio visto come camminano). Da qui decidiamo di scendere e raggiungere Bugliaga,seguiamo i sempre ben evidenti segnavie ed in breve ci ritroviamo alla confluenza del sentiero che sale a Vallescia,giriamo a sinistra e percorriamo in discesa il tratto di sentiero che ci porta a raggiungere l’Alpe Lavazza m.1667 ( h 0,45;4,00 ) da qui continuando nella nostra discesa,raggiungiamo di nuovo l’abitato di Bugliaga nei pressi della Torre da cui ha avuto inizio il nostro itinerario ( h 0,30;4,30 ).Sono le ore Quindici come ci conferma una splendida ,oltre che precisa,Meridiana posta sulla facciata di una baita stupendamente ristrutturata.
Bella camminata in alta quota in un ambiente ancora incontaminato percorrendo sentieri molto ben segnati e senza alcuna difficoltà. Vista la lunghezza del percorso si consiglia ad escursionisti allenati.