Val Sesia

 

                                                                      BOCCHETTA DI SCOTTO m 1503 

 

Luogo di partenza : Scopa m 622

 

Dislivello : m  881

 

Tempo dell’intera gita : ore 6,00

 

Difficoltà : T

 

Gita effettuata : 8-Novembre-2005 

 

Lungo la strada statale , ad eccezione di Ramello , sulla sinistra del fiume Sesia sono distribuite le frazioni che costituiscono il comune di Scopa.
Scopa ha trovato la sua sede in uno slargo della Valgrande, dove si ritiene che anticamente vi fosse un lago,in seguito prosciugato quando il Sesia si scavò l’alveo attuale.
Il nome del comune deriva dalla palustre vegetazione di questo lago ( gli scopeti ).
La Bocchetta di Scotto è situata sulla dorsale che divide la Valle del Sesia dalla Val Semenza,il Monte Ventolaro m 1835,il Colmetto di Scotto m 1665,il Sasso delle Gaie m 1508 e il Pizzetto .

L’itinerario che percorriamo è contrassegnato con il segnavia 26 che porta al Monte Ventolaro transitando dalla Bocchetta di Scotto che rappresenta la meta della ns. gita odierna.
Dal centro di Scopa,raggiunta la piazza del municipio, attraversiamo la strada e ci incamminiamo ( ore 8,50 )per il sentiero che al suo avvio riporta un cartello che indica le località raggiungibili ed i relativi tempi di percorrenza.Si entra in un bosco di castagni che con svelti e ripidi tornanti ci conduce in circa 40 minuti all’alpe Pian del Sasso ( m 935 ).
Qui troviamo una cappella anomala per la sua struttura cilindrica , nella parete di fondo è ancora conservato l’affresco della Madonna col Bambino ,ai lati sono raffigurati S.Paolo e S. Defendente .Gli affreschi sono datati1573 e a buona ragione la salita a Pian del Sasso rientra nell’itinerario dei Sentieri dell’arte sui monti della Valsesia.
Proseguiamo in salita seguendo sempre il segnavia 26 per attraversare gli alpeggi di : ( ca di Capello m 965;ca del Vaga m 982; ) superiamo Ca d’Elena o del Frè ( m 994 ) e sbuchiamo all’alpe Piana di Biagio ( m 1030 ) situato in una splendida radura in cui sono in via di completamento i lavori di ristrutturazione di due moderne costruzioni abitative.
Il nostro itinerario continua sulla sinistra per entrare in uno stupendo bosco di faggi e betulle che ben presto si trasforma in faggeta pura , superato il bivio per Frasso,tocchiamo l’alpe Ticcarello ( m 1327, ore 1’30 ),posto al margine superiore del bosco e immediatamente al di sotto dell’alpe Scotto ( m 1481 ) collocato sul terreno prativo antistante la Bocchetta omonima ( m 1503 ), che si staglia nitida contro il cielo azzurro di questa splendida giornata autunnale.
Risaliamo gli ultimi metri che ci separano dalla nostra meta e alle ore 11’10 depositiamo gli zaini per scattare le foto di rito a ricordo di questa ennesima salita.
Con ns. grande sorpresa ( solitamente non si incontra mai nessuno ),veniamo raggiunti da un solitario escursionista che scambiate le solite quattro chiacchiere ,prosegue per il Monte Ventolaro.Mentre non ci stanchiamo di ammirare la stupenda vista sulla Valle Piccola , con il Paese di Fervento ben in vista con i monti che vanno dal Pizzo Tracciora alla Cima Lampone a farle da corona,consumiamo i ns. panini. Terminato il lauto pranzo,raggiungiamo l’Alpe Giavine ( m1410 ) dal quale riusciamo ad identificare al di sotto della Bocchetta delle Cisterne, la Parete Forata che misura al piede m 4,50 X 4,70 e m 2,50 di altezza.
Sono le 12,45 quando iniziamo la discesa che avviene seguendo l’itinerario percorso all’andata fino a ritornare alla Piana di Biagio;da qui decidiamo di visitare l’oratorio dedicato a Santa Maria Maddalena , per cui rientriamo sul percorso dei sentieri dell’arte e ci dirigiamo verso destra inoltrandoci nel bosco di faggi sino ad incontrare dopo poco una pineta al termine della quale si sbuca all’alpe Casa dello Zoppo,da cui in prossimità dell’arrivo del filo a sbalzo, si può godere una stupenda vista sul sottostante paese di Scopa.Un cartello indica la direzione da seguire per raggiungere la chiesetta e,in breve ma ripida ascesa ci ritroviamo all’alpe Gallina(m 1030)costituita da numerosi gruppi di costruzioni,tra le quali sorge l’oratorio della Maddalena,uno dei più antichi di Scopa. L’edificio è stato restaurato negli anni Novanta. La Santa era invocata nei periodi di siccità. La sua festa viene attualmente celebrata nel mese di Agosto , nel sabato seguente a quello in cui viene celebrata la Madonna della Neve ad Otra.
Terminata la visita , ritorniamo all’Alpe Piana di Biagio per completare la discesa a Scopa , che raggiungiamo quando sono le ore 14,50.Bella ed istruttiva gita ideale per il periodo autunnale,ad eccezione delle relative difficoltà create dalle numerose foglie secche che ricoprono il terreno.