Val Formazza

ALPE  TAMIA  m 2016

 

Luogo di partenza : Canza  m  2016

Dislivello : m  597

Tempo dell’intera gita : ore 3

Difficoltà : T

Gita effettuata : 14-Ottobre-2005 

 

Con l’appellativo Alpe Tamia si definiscono i pascoli adagiati nella valle sopra Grovella,racchiusa nella conca che si apre tra le dorsali del Tamierhorn ,del Pizzo Medola e del Kabelhorn. Sono alpeggi oramai abbandonati le cui baite fatiscenti stanno a questo punto lasciandosi ingoiare dalla vegetazione spontanea che con lento ma inesorabile avanzare , si sta riprendendo quello che la fatica di  generazioni era riuscita a strappare alla natura a duro prezzo.Quello che c’è di particolare in Tamia è lo stacco netto dei colori che mette in netto contrasto le scure rocce delle frastagliate creste con i colori pastello dei larici che prosperano sui crinali erbosi.Per meglio apprezzare queste tonalità è consigliabile effettuare questa breve gita nel periodo autunnale.Nel periodo estivo , l’escursione può essere estesa sino a raggiungere il sovrastante Passo Tamier che mette in comunicazione con la Val Bavona. Questo valico è un valico storico che anticamente in Ticino veniva chiamato il “ Passo dei Vitelli “ poiché era usato dai pastori di Antabia che si recavano in Formazza a vendere i propri animali.Occorreva un lungo viaggio e spesso gli alpigiani dovevano intagliare dei gradini nel ghiaccio per consentire il transito degli animali.Oggi rimane a livello escursionistico uno degli itinerari più frequentati , la discesa a Piano delle Creste e successivamente a San Carlo è una stupenda cavalcata tra Svizzera ed Italia.

 

Raggiunta Canza ,  dove la strada lascia la provinciale per raggiungere le case poste oltre il Toce , si lascia l’auto nel parcheggio realizzato di recente e si scende verso valle per una cinquantina di metri fino a raggiungere , sulla sinistra ,una palina riportante le indicazioni sulle località raggiungibili. L’Alpe Tamia è identificato con segnavia Bianco-Rosso ed è raggiungibile in ore 1,40, si inizia a salire costeggiando il Rio Stelli per alzarsi poi di quota con una serie di tornanti e raggiungere dopo circa mezz’ora la località “ Bodma “ m.1616 , dove una fresca acqua zampilla da una rustica fontana in legno. Si procede sulla sinistra , costeggiando con stretti tornanti una verticale parete rocciosa  poi , deviando nuovamente a destra si continua su di un costolone erboso , attraversando senza problemi un ampio canale che scende a picco verso il fondovalle su terreno a tratti friabile ma non pericoloso, si raggiungono dei gradini sostenuti da picchetti di ferro superati i quali si incontra una zona umida con freccia bianca poco visibile su di un sasso che indica la prosecuzione della salita.Da questo punto , sulla destra si diparte il sentiero che in pochi minuti conduce all’Alpe Tamia Basso m. 1825 oramai invaso dall’avanzante vegetazione e su cui rimane ancora in piedi un’unica baita. Ritornati sui propri passi , si ricomincia a salire per giungere dopo circa mezz’ora agli ampi pianori di Tamia. Si scende verso destra in direzione della condotta forzata , si attraversa il ruscello  e in prossimità della palina che riporta le indicazioni per il Passo Tamier , il Lago Nero e Canza , si prosegue seguendo la sbiadita scritta di vernice che indica la direzione da seguire per l’Alpe Bedriola.                               Attenzione , la palina è posta in posizione che può trarre in inganno in quanto non esistono indicazioni per l’Alpe Tamia e istintivamente si è portati a proseguire lungo l’itinerario per il Passo Tamier , in particolar modo , nel percorso di discesa dal Tamier ,la palina non è visibile e si è portati a seguire le indicazioni del segnavia Bianco-Rosso che in modo molto evidente portano ad uscire sulla sinistra raggiungendo l’Alpe Bedriola scendendo quindi a Valdo/Ponte , anziché a Canza.Raggiunta Tamia nel tempo previsto , è interessante proseguire sul sentiero ben marcato sino ad incontrare un sasso su cui sono indicate due frecce , una di colore rosso con la scritta Tamia a sinistra e l’altra di colore bianco con la scritta Bedriola a destra , da questo punto si stacca una traccia di sentiero che scende verso valle per raggiungere in pochi minuti quel che resta di tre baite edificate completamente in legno nel secolo scorso e che costituivano il nucleo abitativo dell’Alpe Enni. Per il rientro si ritorna sul percorso seguito all’andata e si rientra in Tamia dove ci fermiamo ad  ammirare gli splendidi colori che l’autunno conferisce a tutto l’ambiente.Una gita tranquilla,poco impegnativa al cospetto di grandi montagne che permette di scoprire ed apprezzare un luogo poco conosciuto della sempre bellissima Val Formazza. La discesa su Canza avviene ripercorrendo il sentiero fatto all’andata e in circa un’ora si ritorna al punto di partenza. 

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