Val Grande

 

      Da Cicogna alla Casa dell’Alpino con ritorno da Pogallo

 

Luogo di Partenza : Cicogna m. 732

Dislivello : m. 518

Difficoltà : T

Gita effettuata : il 9-Novembre-2006

Durata dell’intera gita :  ore 6

Effettivo cammino : ore 3,30

 

Raggiunta Verbania,si sale in direzione di Santino capoluogo di San Bernardino Verbano,da cui si raggiunge la frazione di Rovegro ; da qui si percorrono  ( trattenendo il fiato ) i restanti quasi 8 Km. che ci portano nella “ Piccola capitale della Val Grande ”.Dopo aver percorso una stretta via di comunicazione che si insinua nella valle tra pareti strapiombanti,giungiamo a Cicogna che ancora dorme nella tiepida ombra del mattino ,alzando lo sguardo scorgiamo in un cielo aperto e trasparente il primo sole che illumina le cime della Marona. Parcheggiamo l’auto negli appositi spazi antistanti il circolo e dalla piazzetta ci incamminiamo verso il Monumento ai Caduti dove imbocchiamo la scalinata che sale tra le case del paese,per poi piegare a destra e raggiungere i cadenti rustici del Roccolo ( h 0,20 ),situati su di un poggio esposto al sole. Dall’alto si possono vedere le case che ,semidistrutte durante i bombardamenti del Giugno 1944,sono state abilmente ricostruite utilizzando sassi e piode provenienti dalle locali cave comunali. I sassi e le piode di Cicogna hanno la fama di essere le più belle presenti in Valgrande. La mulattiera, lastricata abilmente,continua in costante salita sino a raggiungere l’Alpe Prà m. 1250 ( h 0,40;1,00 ) dove al culmine dei prati,in splendida posizione panoramica sorge la “ Casa dell’Alpino ”di proprietà della sezione A.N.A. di Intra.Poco al di sotto,al limite delle baite del vecchio alpeggio,è situato il masso coppellato,innalzato a simbolo della selvaggia bellezza della Valgrande.Effettuiamo una sosta ristoratrice e incontriamo Alessandro ed Ermes che salgono alla Corona di Ghina per poi scendere a Pogallo passando da Cavrua.Superato il rifugio il sentiero prosegue,sempre ben segnato,nella faggeta e supera un intaglio roccioso per sbucare sull’opposto versante in cima agli inselvatichiti pascoli dell’Alpe Leciuri m.1311 ( h 0,10;1,10 ) i cui rustici diroccati guardano sulla sottostante Val Pogallo,che da qui si manifesta in tutta la sua vastità. Scendiamo sulla destra seguendo il sentiero che segue il costolone per poi rientrare nel bosco giungendo in breve alla cappelletta di Cima Selva o cappelletta del Braco m.1205 ( h 0,10;1,20 ) successivamente,procedendo a sinistra,raggiungiamo l’imboscato Alpe Caslù m. 946 ( h 0,20;1,40 )le cui rovine sono ingentilite dalla esistenza di un monumentale ciliegio. Superati alcuni minuscoli ripiani su cui sorgevano le vecchie aie carbonili , percorriamo un lungo traversone verso sinistra al termine del quale ci ritroviamo al margine superiore del soleggiato Alpe di Pogallo m. 777 ( h 0,20;2,00 ), caratteristico alpeggio adagiato al centro di un’area prativa…( la discesa è da effettuarsi con molta cautela in quanto il sentiero,invaso dalle foglie,risulta notevolmente scivoloso )… Qui sostiamo,nei pressi della superba fontana in sasso,per la pausa pranzo. Terminato di abbuffarci,visitiamo l’alpeggio , il monumento a ricordo dei 17 partigiani trucidati nel Giugno del 1944,le rovine di quella che fu la maestosa casa Sutermeister,e prima di incamminarci verso Cicogna scattiamo una foto a ricordo dell’escursione . Percorriamo la “ strada Sutermeister o dei boscaioli ” che correndo alta sul torrente,ci riserva la visione di suggestivi scorci panoramici regalandoci stupendi colpi d'occhio sul torrente, che alterna rumorose rapide a tranquille pozze. Continuiamo a percorre il versante occidentale del Monte Spigo e,superando numerose vallette in continuo saliscendi,accompagnati dall’inquietante rumore delle acque che,nel loro antichissimo scorrere a valle, a tratti accarezzano e a tratti sferzano violentemente levigandoli,i massi che incontrano lungo il loro cammino. Seguiamo a lungo le pieghe della montagna prima di raggiungere nuovamente a Cicogna ( h 1,30,3,30 ) dove recuperiamo l’auto e ci apprestiamo a compiere a ritroso quegli orribili 8 Km. che ci separano da Rovegro dove termina l’incubo stradale !!!. 

Escursione tra le più frequentate della Valgrande, anche se facile, va affrontata con le dovute cautele,da percorrere comunque con attenzione senza lasciarsi distrarre dalle stupende visioni che offrono le forre del Rio Pogallo.

N.B. Consigliamo di effettuare il percorso in senso inverso per affrontare in salita il sentiero nella faggeta reso molto scivoloso dall’enorme quantità di fogliame sul tracciato.