ValGrande

 

                                                                            ALPE NOLEZZO m 730

( un corte in festa )

 

Luogo di partenza : Cossogno m 398

Dislivello : m 332

Durata dell’intera gita : ore 7

Tempo effettivo : ore 3,00

Difficoltà : E

Gita effettuata : 5-Agosto-2006

 

Tra le tante feste che nei mesi estivi si svolgono sulle nostre montagne,quella all’alpe di Nolezzo è forse una delle meno note e pubblicizzate,ma  indubbiamente molto suggestiva.

Così, in accordo con il mio inseparabile socio e questa volta anche in compagnia della sua gentile signora, abbiamo deciso di parteciparvi partendo dalla piazza di Cossogno , luogo convenuto per l’appuntamento.

Da qui ritorniamo pochi passi verso valle e ci incamminiamo a sinistra seguendo le indicazioni per la Cresta. Saliamo lungo la strada asfaltata e,superata una bella casa in sasso,su di una curva ci sono ben evidenti le indicazioni del  percorso da seguire ( ore 0,15 ).Ci immettiamo sul sentiero contrassegnato dal N°2 che è  l’antica via di collegamento con Cicogna ( la piccola capitale della ValGrande ). Attraversiamo il ponte  che i locali chiamano “ Puntin de le Velege del Giardin “ ,  e oltrepassati alcuni fondi roncati dopo altri 10 minuti di cammino ( ore 0,25 ) arriviamo alla “ chepèle del Gasc “ ( il Gaggio era un bosco di proprietà comunale ). La mulattiera continua nel bosco  di castagni che, in tempi oramai lontani, costituivano  una consistente produzione da avviare ai mercati locali e rappresentavano una delle poche possibilità di “ monetizzazione “ dei valligiani. Non a caso il castagno è stato definito la “ pianta dei miracoli “ ed  il suo frutto  “ il pane dei poveri “ ( oggi la castagna viene venduta come delicatezza prelibata per far da contorno a piatti ricercati !! ). Dopo queste considerazioni , procediamo lungo il versante montuoso  passando alti sul torrente san Bernardino , dopo  20’ ( ore 0,45 ) giungiamo alla deviazione per Miunchio. Salendo a destra in breve si entra tra i viottoli che attraversano quello che un tempo era uno dei più grandi maggenghi di Cossogno. A Miunchio una delle principali attività era l’allevamento delle api e ogni casa aveva una apposita costruzione in cui venivano collocate le arnie. Oggi dell’alpeggio abbandonato non restano altro che le rovine , fieramente difese da sterpi e ortiche , e il bosco si è nel tempo ripreso tutto quanto l’uomo aveva colonizzato a prezzo di duri sacrifici.Oltrepassata la fontana dell’alpe,il sentiero entra nel vallone di Nolezzo che si risale attraversando il torrente per raggiungere dopo 35’ (ore 1,20) il simpatico e caratteristico alpeggio con belle baite ristrutturate. Ogni primo sabato di Agosto a Nolezzo un gruppo di volonterosi frequentatori,organizza la tradizionale festa dell’alpe con celebrazione della Santa Messa di suffragio in ricordo di tutti gli alpigiani scomparsi,a cui fa seguito il pranzo comunitario.Al termine delle libagioni ci congediamo dalla compagnia  e iniziamo la discesa. Giunti in prossimità della deviazione per Ungiasca ore 0,15 ( ore 1,35 ),decidiamo di seguire questo percorso raggiungendo l’alpe  Rugno  per poi scendere di nuovo all’abitato di Cossogno. Effettuiamo la deviazione a sinistra e in breve salita raggiungiamo l’alpe Viggialla che superiamo per arrivare poco dopo  all’imboscato alpe La Crosa ( ore 1,45 ).Il percorso wilderness prosegue nella boscaglia sino a che, effettuando  una deviazione da me conosciuta   in quanto già percorsa in precedenza,sbuchiamo ai margini dell’alpe Rugno 50’ ( ore 2,35 ).Qui ci concediamo una sosta,saliamo al “ sasso del falò “ per ammirare lo stupendo panorama,visitiamo la chiesetta dedicata alla “ Madonna del Buon Consiglio “e nei pressi del lavatoio,prendiamo il sentiero che  dopo 10’ ( ore 2,45 ) si unisce con quello proveniente da Nolezzo e diretto ad Ungiasca. Continuiamo in discesa seguendo quel che resta della bella mulattiera lastricata , e in altri 5’ sbuchiamo in prossimità del cippo commemorativo dove termina la strada della Cresta.

Ci spostiamo  di pochi metri a sinistra , per raggiungere la cappelletta del Bordone , e voltando a destra seguiamo il segnavia che ci riconduce sulla strada asfaltata percorsa all’andata. Volgendo a sinistra , ammiriamo l’ardito ponte e riguadagniamo la piazza del Municipio dove ci attende l’auto ( ore 3 ).

 

Bella escursione completamente immersi nella folta vegetazione dei boschi valgrandini alla scoperta di un alpeggio poco conosciuto,tenuto ancora in vita dai discendenti di coloro che qui hanno vissuto per necessità.