Val Formazza

                                                                                ALPE MATLI m. 1984


Luogo di partenza : San Michele m 1267
Dislivello : m 717
Durata dell’intera gita : ore 6,00
Tempo effettivo : ore 4,00
Difficoltà : EE
Gita effettuata : 13-Settembre-2006


Trascorse le vacanze estive,che ci avevano divisi,di nuovo ci ritroviamo per riprendere la nostra buona abitudine di scarpinare per visitare luoghi oramai quasi dimenticati e poco conosciuti. La meta di questa uscita è stata individuata nell’Alpe Matli luogo in cui anche Flavio non è mai stato e questo sembra quasi inverosimile per un “ giramontagne “del suo calibro , ( vedere il suo sito : www.CappeF.com ) questo ci rende ancora più soddisfatti e così di buon ora ci ritroviamo all’appuntamento e partiamo per la Val Formazza. Raggiunta la tranquilla frazione di San Michele,si parcheggia l’auto nei pressi dell’area attrezzata per pic-nic dove,in corrispondenza di una fresca fontanella ha inizio il sentiero segnato che si inoltra nel bosco. Subito il sentiero si impenna ed in forte pendenza sale,ben visibile,si superano dei tratti gradinati e dopo
h 0,35 raggiungiamo una radura che si spiana sul costone alberato;continuiamo nella nostra ascesa,sino a che raggiungiamo una rustica panca ricavata da tronchi di abete ( h 0,15; 0,50 )dove ci concediamo un attimo di riposo e ne approfittiamo per immortalarci nella classica foto ricordo. Proseguiamo nel nostro cammino seguendo il sentiero che sempre in salita riattraversa,questa volta verso destra,nuovamente il canalone in cui scorre il Rio Fles,da questo punto il sentiero è invaso dalla vegetazione e a fatica lo si risale per sbucare finalmente nella piana su cui sorge l’unica baita dell’Alpe Cavala m.1827     ( h 0,30;1,20 ). L’alpe è in completo stato di abbandono e fa nascere un grande senso di desolazione. A svolgere la sua originaria funzione perdura solo un abbeveratoio di legno che probabilmente viene utilizzato dai numerosi camosci che popolano la zona. Oltrepassato l’alpe,con un senso di inquietudine,risaliamo gli oramai inselvatichiti pascoli e raggiungiamo una radura in cui sostiamo per la pausa pranzo ( logicamente al sacco ). La giornata si va ingrigendo ma ciò non ci impedisce di vedere le cime di fronte a noi,tra cui riconosciamo i passi Cazzola e Tamier,da noi valicati in occasione della nostra escursione del 10e11 Luglio us. Terminato il frugale pranzo comincia il bello di questa escursione,i segnavia si fanno molto più radi e sbiaditi e individuarli è come fare la caccia al tesoro…prova su…prova giù…ok da questa parte,fortuna che Flavio ha uno spiccato senso dell’orientamento ed è un maestro nell’interpretare la morfologia del terreno,così grazie al suo intuito e dopo un’ulteriore salita mozzafiato,riusciamo a raggiungere le due baite dell’Alpe Matli m 1984 ( h 0,40;2,00 ) di cui non possiamo fare a meno di visitare l’interno. Sulle vetuste travature rileviamo i nomi di coloro che qui hanno passato giornate di lavoro in completa solitudine,sono ancora presenti utensili che sono serviti ad alleviare le fatiche degli/delle alpigiani/e,una scure,il supporto per il calderone del latte,uno sgabello su cui Flavio si è posato per simulare l’antico gesto della mungitura ( non pensate ad altro,vi assicuro che era seduto sullo sgabello ).Visitato l’alpeggio,ci accingiamo ad intraprendere la discesa verso la frazione di Chiesa per portare a compimento l’escursione odierna compiendo così il giro ad anello.Con molta attenzione e usando la tecnica “ F.B.L. “ ( fa balà l’occ ) seguiamo i radi e ultrasbiaditi segni di vernice azzurra che,in parte su tracce,in parte su esile sentiero ci guidano in discesa sino a raggiungere la fiorita frazione di Chiesa    ( h 1,30;3,30 ) dove,nella maestosa fontana della piazza,Claudio e Flavio placano la loro sete. Visitiamo il raccolto Campo Santo in stile Walser e risaliamo lungo la strada asfaltata fino a raggiungere di nuovo il punto in cui abbiamo parcheggiato l’auto ( h 0,30; 4,00 ). Soddisfatti per aver portato a compimento un’escursione non facile ci complimentiamo a vicenda e ci accingiamo a compiere il viaggio di ritorno,pensando già dove andare alla prossima uscita.

N.B. Escursione che sconsigliamo di effettuare:dall’Alpe Cavala, radi e sbiaditi segni di vernice e sentieri invasi dalla vegetazione richiedono capacità di orientamento e buona conoscenza del terreno.