Val Antigorio

                                                                         SALECCHIO INFERIORE m 1320
                                                                            “ Festa della Candelora ”


Luogo di partenza : Passo di Premia m 787

Dislivello : m 533

Tempo dell’intera gita : ore 6,00

Tempo effettivo : ore 2,45

Difficoltà : E

Gita effettuata : 01-Febbraio-2004


Anche quest’anno non abbiamo voluto mancare alla tradizionale festa con cui a Salecchio Inferiore si festeggia la fine dell’inverno,così di buon ora ci siamo messi in macchina per raggiungere la località di Passo da dove abbiamo iniziato la salita per pervenire al villagio che è sempre stato considerato “ Un vero nido d’aquile raggiungibile solo a fatica “ ( Mortarotti )
In effetti percorrendo la strada della Val Formazza , mai più si andrebbe a pensare che al di sopra della scura bastionata di roccia che delimita la valle , accoccolato su di un pianoro soleggiato , esista il nucleo di Salecchio dove per sette secoli ha vissuto una piccola comunità Walser di matrice tedesca.
Il villaggio , abbandonato definitivamente negli anni sessanta , rivive periodicamente in occasione della festa della Candelora che i discendenti degli antichi abitanti organizzano per la prima Domenica di Febbraio, ritrovandosi in paese , per festeggiare la fine dell’inverno.
Superato l’abitato di Passo , sulla sinistra ,in prossimità di una bacheca ha inizio la strada sterrata che risalendo i numerosi tornanti ci porta sotto la bastionata abbondantemente ricoperta dal ghiaccio che ha creato stupende sculture naturali.Entriamo nel tunnel ( ricordarsi di munirsi di torcia in quanto oltre che umido è buio pesto ) per sbucare sui prati inferiori di Salecchio dove inizia un altro mondo.Insieme a noi sale una moltitudine di persone e in fila indiana come tante formichine , percorriamo il sentiero tracciato nella neve che ci introduce all’abitato di Salecchio.
Già il borgo è animato da un gran numero di persone e gli organizzatori della festa , sono intenti ai preparativi , i paioli della polenta sono già sul fuoco mentre continua l’afflusso di chi come noi non vuole mancare all’appuntamento.In attesa che abbia inizio la funzione religiosa , ci aggiriamo per le baite già visitate in più occasioni ma che ogni volta ci appaiono sempre sotto una nuova luce , visitiamo la chiesetta con i suoi stupendi interni addobbati per la ricorrenza .
Dal campanile della splendida chiesetta risuonano i rintocchi della campana che annuncia l’inizio della funzione che coinvolge una gran massa di persone, la stessa si conclude con la processione che uscendo all’esterno passa per l’annesso originario cimitero per rientrare poi in chiesa dove vengono distribuiti i ceri benedetti che , secondo tradizione , custoditi nelle case terranno lontani gli influssi maligni. La giornata che si è fatta via via soleggiata ci fa ritenere , o almeno siamo noi a voler credere , che quanto recita il celebre proverbio “ Candelora dell’inverno semo fora “sia veritiero.,la seconda parte “ ma se piove o tira vento dell’inverno semo dentro “non trova certo riscontro nella giornata di oggi.
Terminata la celebrazione,la festività si sviluppa nel suo aspetto più profano e ha inizio la distribuzione del pranzo a base di polenta e altre specialità locali , segue poi l’incanto delle offerte.
Onde evitare gli intasamenti che si verificheranno più tardi lungo il sentiero ,noi preferiamo intraprendere la via di discesa e salutiamo il villaggio ritornando sui nostri precedenti passi.
Anche per quest’anno siamo stati compartecipi di questo interessantissimo evento che accomuna tutti i presenti in una atmosfera dai caratteri storico/religiosi che rendono l’escursione diversa dalle altre