Val Intrasca                                                                        

                                                                  INTRAGNA – LA FORCOLA – INTRAGNA



Luogo di partenza : Intragna m 708

Dislivello : m 820

Tempo dell’intera gita : ore 8,00

Tempo effettivo : ore 6,00

Difficoltà : EE

Gita effettuata : 03-Giugno-2004


Il mio socio è solito dire che : “ il ferro va battuto fin che è caldo “ pertanto visto che la precedente escursione ci aveva portato in Val Grande , abbiamo deciso di ripercorrere un altro sentiero avente caratteristiche wilderness e questa volta decidiamo di fare un giro ad anello con arrivo e partenza da Intragna.
Raggiunto Feriolo ci dirigiamo verso Fondotoce , alla rotonda giriamo a sinistra saliamo a Bieno per poi scendere a Trobaso. Da qui saliamo a Cambiasca e proseguiamo entrando nel fondovalle di Intrasca.Superiamo Ramello sino a raggiungere un ponte superato il quale , svoltiamo a sinistra iniziando la salita che in circa tre chilometri ci porta al paese di Intragna.
Dal centro del paese , in prossimità del cimitero , prende inizio il sentiero contrassegnato dal N° 6 che in breve raggiunge i ruderi di Cà di Lader ( m 810 ).Il sentiero prosegue per l’alpe Guglio ( m 860 ) e quindi raggiunge la cappella di Piazzel dove una lastra in pietra reca incisioni funerarie del secolo scorso.
Qui una anonima tavoletta di legno recante la scritta “ Alpe “ indica di salire verso sinistra , mentre i segni di vernice proseguono su di un buon sentiero che seguiamo fiduciosi scendendo sino ad Usciago Fondo.
Superiamo il ponte sul Rio Giumenta ed iniziamo la lenta risalita che ci porta ad incontrare il bivio per Scareno.                  Scopriremo poi che seguendo l’indicazione della tavoletta anonima saremmo passati per l’Alpe Doaglia .   Continuiamo a risalire il bosco di faggi sino a che , superata una cappelletta ,siamo all’ingresso dell’Alpe Piaggia ( m 810 ).Dopo una breve sosta , ci rimettiamo in cammino per raggiungere prima l’Alpe Occhio , oramai ridotto ad un ammasso di rovine, e successivamente il Corte di Onunchio ( m 1131 ). Il corte sorge su di un costone in posizione soleggiata , sullo sfondo è ben visibile il Passo della Forcola che raggiungiamo percorrendo il sentiero che in costante salita compie un ampio giro per sboccare sulla sella che separa il Pian Cavallone dalla dirupata cresta che sale alla Cugnacurta e alla Marona.
Dal passo percorriamo il diagonale a mezza costa che con saliscendi e brevi tratti da percorrere sempre con la dovuta attenzione , anche se attrezzati con catene , raggiunge la Cappella del Pian Cavallone .
La vista che si gode da quassù è a dir poco stupenda e lo sguardo spazia dal Monte Rosa al Lago Maggiore.Dopo una breve sosta per riposare le articolazioni che incominciano a lamentarsi , iniziamo la discesa .Raggiungiamo il rifugio da dove il sentiero , contornando la costa del Monte Todano , con un lungo traverso in diagonale perviene al vasto pianoro di Sunfai , qui una fantastica fioritura di narcisi ci accoglie inondando l’aria con il loro caratteristico profumo.
Siamo oramai quasi alla fine , proseguiamo sino ad arrivare all’alpeggio di Gabbio da dove per sentiero , scendiamo in paese e percorrendo le anguste vie che scivolano lungo i muri di pietra raggiungiamo la chiesa con la sua colorata facciata e il sottostante parcheggio dove ci aspetta l’auto.
Una escursione tutta natura in una valle delle più selvagge con ampie possibilità di sviluppo , per camminatori allenati data la lunghezza del percorso.