Valsesia

Alpe Campo ( m. 1527 )

 
Gita effettuata Il :  05-01-2007
Partenza da : Sabbia m. 728
Dislivello :  m. 799
Difficoltà : E
dell'intera gita : ore 7,00
effettivo cammino :ore 4,00

 

Percorriamo la A 26, da cui usciamo al casello di Romagnano Sesia/Ghemme. Proseguiamo sulla SS 299 della Valsesia sino a raggiungere Varallo Sesia. Da qui, seguendo le indicazioni per Fobello/Cervatto , risaliamo la Val Mastallone e in pochi minuti  raggiungiamo " l’orrido della Gula" superato il quale,  in località Bocciolaro, lasciamo la provinciale per girare a destra e dopo 2 km. siamo sull’altopiano su cui è disposto il paese di Sabbia. Posteggiata l’auto all’ingresso del paese, ci incamminiamo lungo la strada asfaltata che sale al rione San Giuseppe da dove continuiamo sulla destra,(segnavia 561 )  per arrivare  al piccolo e grazioso Santuario della Madonna del Rovaccio, eretto, come vuole la tradizione, sul luogo in cui la Vergine, sarebbe apparsa ad una fanciulla cieca del villaggio dandole la vista. Da qui perveniamo ad uno spiazzo con indicazioni per l’Alpe Campo. Procediamo sulla destra incamminandoci sulla vecchia mulattiera della Val Sabbiola, superiamo le baite di Cortaccio m. 806 e Costabella m. 833, oltrepassiamo una cappelletta con porticato, per giungere al ponte dove confluisce la strada, asfaltata, che sale da Crosi. Continuiamo a salire lungo il sentiero, in parte gradinato, che ci porta prima alla borgata di Montata m. 880 ( h 0,45 ) dove tralasciamo la deviazione per Erbareti per rimontare a sinistra la splendida mulattiera che, dopo innumerevoli serpentine nel ripido bosco, esce all’Alpe Corti m. 1111 ( h 0,35;1,20 ) , qui una simpatica  targa in pietra ricorda un importante articolo del “ galateo dei monti ”. Siamo a questo punto al termine del bosco, prati ormai sviliti si sostituiscono alla vegetazione; la mulattiera viene sostituita da un ben marcato sentiero che risale con ampi tornanti e prosegue fino a raggiungere l’Alpe Colmetto di Cevia m. 1515 ( h 0,50;2,10 ) posto a cavallo dell’ampia sella che mette in comunicazione con la Valbella. A questo punto il sentiero si biforca e noi, continuando a seguire il segnavia 561, proseguiamo sulla destra sino ad arrivare all’Alpe Campo m. 1525 ( h 0,10;2,20 ). L’alpe sorge su di una sella erbosa su cui sono distribuite numerose baite,  in posizione dominante la Val Sabbiola, con buona visione dei monti valsesiani. Siamo arrivati alla meta prefissata e ci concediamo la meritata sosta, non prima però di aver girato per l’alpe scattando numerose foto per far nostra questa parte di mondo. Ci accomodiamo al caldo sole per consumare il nostro spuntino al termine del quale, scattata l’immancabile foto di coppia, iniziamo la discesa che intendiamo completare con la deviazione che ci permetterà di visitare la frazione di Erbareti. Scendiamo fino a raggiungere di nuovo l’Alpe Corti ( h 0,35;2,55 ) e poco sotto incontriamo la deviazione di raccordo, segnavia 566, che percorriamo giungendo ad Erbareti m. 965 ( h 0,15;3,10 ), con i suoi poderosi muri di contenimento, la sua chiesa e le sue case che si sviluppano su più piani a cercare il sole che distribuisce generosamente il suo tepore tanto da stimolare le primule ad una precoce fioritura. Visitato il borgo, ci dirigiamo lungo la “ via principale ”,segnavia 566, ed in breve siamo di nuovo in località Montata al bivio superato durante la salita. La nostra escursione volge oramai al termine e non ci rimane altro da fare se non di compiere a ritroso il tratto della vecchia mulattiera che ci riporterà nuovamente alla piazzola in cui abbiamo lasciato l’auto. Soddisfatti di come si è svolta la giornata, ripercorriamo il sentiero a ritroso giungendo di nuovo al parcheggio ( h 0,50;4,00 ). Prima di ripartire non ci siamo lasciati scappare l’occasione di visitare gli innumerevoli Presepi disseminati per le vie del  paese,tanto che abbiamo definito Sabbia: “ il Paese dei Presepi ”.

Bella escursione che si sviluppa in un piacevole angolo di montagna, su sentieri segnati e ben tenuti. Da ripetersi quando le giornate saranno più lunghe,raggiungendo la sommità del Monte Capio e percorrendo in auto la carrozzabile che sale da Crosi.