Valsesia

Pizzo Tracciora di Cervatto m.1917

Gita effettuata il : 18-Aprile-2007

Partenza da : Cadiano m. 1043

Dislivello :  m. 1013

Difficoltà :  E

effettivo cammino :  ore 4,30

Come arrivare: Percorrere la A 26, fino al casello di Romagnano /Ghemme. quindi SS299 per Varallo - Alagna. Giunti alla seconda uscita della tangenziale di Varallo seguire a destra le indicazioni per Fobello/Cervatto. Risalita interamente la Val Mastallone, si raggiunge, dopo 18 km, Fobello; proseguendo oltre, si svolta a sinistra e si supera un ponte che permette di arrivare, dopo 2 km. a Cervatto.

Data la stagione di scarsa affluenza, saliamo in auto, percorrendo una strada molto stretta, fino alla frazione di Cadiano dove parcheggiamo. Ultimati i preparativi siamo pronti a muovere, come al solito l’amico Flavio ( www.cappef.com ) ci precede impugnando la sua fedele fotocamera, preparato ad immortalare ogni particolare; ci incamminiamo lungo il sentiero contrassegnato dal segnavia 501 che inizialmente scende per valicare, su di un ponte di pietra, il torrente Cervo a quota 904 m. Risaliti sulla sponda opposta, ci troviamo in breve al grosso agglomerato rurale di Oro Negro m.1027 ( h 0,20 ) da dove, mantenendoci sulla sinistra, iniziamo a salire per prati e pascoli; raggiungendo prima l’Alpe e successivamente la Sella di Camplasco m.1359 ( h 0,40;1,00 ), comunicante con il sottostante Vallone della Meula. Pieghiamo a destra e, mantenendoci sul filo di cresta, iniziamo a risalire la dorsale che scende dal Pizzo Tracciora. Pervenuti alla quota di m. 1606, incontriamo la bella costruzione di Villa Banfi ( h 0,30;1,30 ) a cui si perviene anche con l’itinerario 503 che ci ripromettiamo di seguire in discesa. Procediamo nel nostro cammino e seguendo il sentiero che procede sul versante del Vallone della Meula, superiamo l’Alpe Masaroli m.1708. Flavio, che ci precede con funzione di apripista, è sempre il primo a scoprire cosa ci sia dietro ad ogni curva, sino a che in vista della croce di vetta inserisce il turbo e inizia a salire in direttissima, mentre io e Claudio preferiamo seguire le giravolte del sentiero e con un ultimo sforzo raggiungiamo la cima m. 1917 ( h 0,45;2,15 ). La vista che si gode dal Pizzo spazia dalla pianura fino alle cime del Rosa. Scattiamo la rituale foto ricordo e ci accomodiamo al tavolo per gustare il meritato pasto dell’escursionista. Terminato l’attento esame delle cime circostanti, riconosciuti diversi luoghi già visitati in precedenza, iniziamo la discesa per rientrare a Cervatto. Scendendo in direttissima, ripercorriamo un tratto dell’itinerario percorso in salita fino a Villa Banfi ( h 0,30;2,45 ), da qui seguiamo il sentiero 503, percorrendo in discesa il sentiero, ancora in buono stato di conservazione, che con pendenze modeste, discende descrivendo innumerevoli zig-zag nell’ombreggiato bosco misto fino a che, in prossimità dell’Alpe Terragno m. 1041, incrociamo l’itinerario 502 che percorriamo indirizzandoci sulla destra, raggiungendo nuovamente la località Oro Negro da dove, piegando a sinistra, riattraversiamo il Torrente Cervo per risalire a Cadiano nel luogo in cui riguadagniamo l’auto al termine della nostra odierna escursione ( h 1,45;4,30 ).


Bellissima salita, seguendo il filo di cresta, con ampia visuale a giro d’orizzonte sulle montagne circostanti.