Val Vigezzo

Monte Mater m. 2026

Gita effettuata il : 3-Giugno-2007

Partenza da : Sagrogno m. 999

Dislivello totale :  m. 1130

Difficoltà :  E

effettivo cammino :  ore 4,45

Come arrivare: Percorrere la A 26 sino a Gravellona Toce, proseguire sulla S.S. 33 del Sempione sino all’uscita di Masera-Valle Vigezzo. Risalire la SS 337 sino a Druogno, all’altezza del monumento all’alpigiana, deviare a sinistra per Albogno; superata una curva si risale, sulla destra, lungo una stretta strada che conduce in pochi minuti a Sagrogno.

Parcheggiamo l’auto negli esigui spazi a disposizione e ultimati i preparativi, ci avviamo sulla destra delle case. Imbocchiamo una stradina trattorabile che sale subito sulla sinistra con una forte pendenza e giungiamo all’Alpe Pezzacce ( h 0,10 ). Ci portiamo alle spalle delle ultime baite e seguiamo i segni di vernice rossa, riportati su delle betulle, che indicano la direzione da seguire per l’Alpe Gora. Iniziamo a salire compiendo un lungo diagonale verso destra che ci porta nei pressi di un torrente che superiamo per continuare a salire sulla sponda opposta. Da questo punto ci alziamo velocemente per raggiungere l’abbandonato Alpe Gora m. 1468 ( h 0,40;0,50 ) con le sue solide baite, recintate da lastre di pietra, che resistono all’abbandono mentre nei sottostanti prati, felci ed ortiche, si stanno velocemente riappropriando di quelle terre che generazioni di alpigiani avevano reso utilizzabili. Superiamo la recinzione e proseguiamo, praticamente in verticale, risalendo il bosco che si fa più rado giungendo al termine della vegetazione per risalire in ambiente aperto il versante sud del Monte Mater. Le condizioni meteo non sono delle migliori ma le previsioni davano miglioramenti per cui decidiamo di proseguire raggiungendo la cresta sommitale del monte m. 2026 ( h 1,10;2,00 ). Qui ci concediamo una breve sosta per la tradizionale foto che scattiamo volgendo le spalle alla Scheggia che nel frattempo viene oscurata da fastidiose nuvole poco rassicuranti. Rimessi gli zaini in spalla, decidiamo di scendere ad Albogno. Seguendo il filo di cresta, ci dirigiamo verso il Monte Margineta, lungo la discesa incontriamo un gregge di pecore che incuriosito dal nostro passaggio, si avvicina. Proseguendo in diagonale perveniamo al Monte Margineta da dove scendiamo alla sella che lo congiunge alla Loccia di Peve ( h 0,40;2,40 ). Osserviamo la sottostante Valle Cortino con l’Alpe Aggia, già caricata dal pastore. Dall’alpe si diffondono gli allegri suoni dei campanacci che salgono fino a noi, ci fermiamo un attimo ad ascoltare questo concerto, poi scendiamo sulla nostra sinistra per raggiungere la ben tenuta baita dell’Alpe Burial; da qui si può scendere a Coimo oppure ad Albogno. Optiamo per scendere in direzione di Albogno, raggiungiamo le diroccate baite di Burial e qui ci teniamo sulla sinistra risalendo in diagonale la costa per giungere ad una bocchetta e incontrare il sentiero che scende in direttissima dal Monte Margineta ( h 0,30;3,10 )... stando sotto le baite avremmo fatto meno fatica ma... non ci saremmo divertiti!!!. Scendiamo lungo il filo di cresta sul sentiero molto ripido  fino a che entriamo ne “ La Boscaglia ”, un meraviglioso ed interminabile bosco di faggi, nel quale riappaiono i segni di vernice arancione, spariti praticamente dall’Alpe Gora. Continuiamo nella nostra discesa fino a raggiungere i prati di Piodabella ( h1,00;4,10 ) dove, nei pressi di una ben ristrutturata baita, arrugginiti cartelli, riportano le uniche indicazioni per Burial. Ci immettiamo sull’antica mulattiera e subito incontriamo la Cappella dell’alpe, proseguiamo sino ad arrivare alle prime case di Albogno, ( h 0,20;4,30 ) attraversiamo le sue belle stradine selciate, raggiungiamo la strada che risaliamo brevemente per poi scendere, lungo la strada chiusa per lavori, a prendere il sentiero che percorre pianeggiante la costa della montagna per arrivare ad un ponte che, attraversato, ci immette nei prati di Sagrogno. Passiamo attraverso il caratteristico paesino e ritorniamo al punto in cui è parcheggiata l’auto ( h 0,15;4,45 ).  

Bella e gratificante escursione anche se faticosa dato il sentiero che praticamente sale in direttissima verso la vetta. Percorso che sarebbe piaciuto molto al nostro amico Flavio!!!.