Come
arrivarci:
L’Alpe Devero
si raggiunge seguendo l’autostrada A26 sino a Gravellona Toce. Quindi si
procede seguendo la statale del Sempione, passando Domodossola, sino
all’uscita per Crodo. Usciti dalla statale seguire le indicazioni per
Baceno/Val Formazza , raggiunto Baceno si prende a sinistra la
strada comunale raggiungendo il parcheggio di Devero.
L’unica
cosa certa era la voglia di uscire dopo una pessima settimana di
pioggia, contattati gli amici, si decide di andare a spasso senza avere
individuato una meta precisa. Ci ritroviamo in auto e iniziamo a
discutere su dove dirigersi, per certo sulla neve, visto che in alto ne
ha fatta tanta, lasciamo a Flavio (
www.Cappef.com ) la decisione in merito
alla località. Come si poteva facilmente immaginare, la sua preferenza
cade su di una cima, non per nulla il suo sito declama : “ le cime e le
valli...” la scelta cade sul Monte Cazzola, al Devero, che sappiamo ben
innevato. Raggiunto il parcheggio, ci rendiamo subito conto che le
condizioni di innevamento sono decisamente ottimali; la pioggia dalle
nostre parti, è stata tutta neve in altura. Subito lo scenario che ci si
presenta ci rende euforici e ci mette allegria, ci incamminiamo verso la
località Ai Ponti da cui ci dirigiamo verso l’estremità occidentale
della piana arrivando in breve alla simpatica
frazione di Piedimonte; superiamo il ponte sul Rio Buscagna e ci
alziamo gradatamente nel bosco seguendo le belle e
ben marcate tracce definite da precedenti passaggi. Continuiamo sul
sentiero, che praticamente costituisce un binario, ammiriamo le
curiose forme modellate dalla neve depositatasi sui sassi del
ruscello che attraversiamo su di un
ponticello, poco più avanti, i larici si diradano per lasciare il
posto alla lucente radura su cui sorge l’Alpe
Misanco m. 1907 (h0,45). Nonostante la giornata feriale,
l’abbondante nevicata, ha richiamato un insolito numero di escursionisti
e scialpinisti che incontriamo lungo il percorso. lasciamo alle spalle
l’alpe e continuiamo a salire, in direzione del Monte Cazzola, seguendo
il percorso segnato dai
passaggi con gli sci che guardiamo bene di non abbandonare, onde
evitare sprofondamenti nella soffice coltre non ancora consolidatasi; la
neve è veramente tanta. Sino ad ora abbiamo camminato senza che
necessitassero le ciaspole ma giunge anche il momento in cui è meglio
calzarle, il manto nevoso si va via via ammorbidendo ed avanzare è
sempre più faticoso. Veniamo
raggiunti e superati da sciatori che risalgono il ripido pendio e
poi
da altri ancora, c’è anche chi scende e come già detto, le pendici
del monte sono animate da un
insolito andirivieni; d’altra parte la giornata splendida non poteva
non essere utilizzata in modo migliore! Dopo l’ultima faticosa risalita,
raggiungiamo la sommità m. 2330 (h1,05;1,50) dove ci aspettano:
Flavio, Ennio, Simone ed Ivan con i quali scattiamo la
foto di vetta. Spira una fredda aria che, oltre ad aver spazzato
completamente la cima dalla neve, ci induce ad abbassarci velocemente
in cerca di un posticino riparato, decidiamo così di scendere seguendo
una
pista appena battuta da altri escursionisti che sono saliti dal lato
del Curt du Vel. Ci incanaliamo nella pista che digrada tra radi larici,
giungendo in breve all’alpe
m. 2060 (h0,40;2,30) dove rileviamo un’altezza neve di circa
m. 1,30. Tutto è
ovattato e fiabesco, il panorama circostante è semplicemente
fantastico, di fronte a cotanta meraviglia, sostiamo per lo spuntino
quotidiano. Riprendiamo il cammino immettendoci in una lunga e
pianeggiante
valletta arrivando al
bivio per il Lago Nero m. 1990, discendiamo il ripido ed innevato
costone, e siamo ancora presso l’Alpe Misanco; continuando nella nostra
discesa raggiungiamo di nuovo la Piana del Devero dove, prima di
concludere questa nostra stupenda escursione odierna,
ammiriamo la costruenda
scultura di ghiaccio. |