Val Sesia

Monte Barone m. 2044

Gita effettuata il : 27-Giugno-2007

Partenza da : Piane del Rivò m. 970

Dislivello :  m. 1074

Difficoltà :  E

effettivo cammino :  ore 5,00

Come arrivare:Percorrere la A 26, fino al casello di Romagnano /Ghemme. quindi SS299 per Alagna, sino a raggiungere Bornate; al piccolo rondò si gira a sinistra in direzione di Crevacuore, Coggiola. A monte dell'abitato di Coggiola prendere la strada per Viera e Rivò.

 Raggiunta la località “ Piane del Rivò ″, in prossimità della chiesetta delle Piane, sulla strada che da Coggiola porta all' Alpe Noveis, parcheggiamo l’auto e, terminati i preparativi, iniziamo a salire. Flavio, ( www.cappef.com ) seguendo il ben segnalato sentiero G1, ci precede con funzioni di apripista; il percorso sale gradatamente. Seguendo il sentiero, sempre ampio e ben segnato, superiamo il Rio del Cavallero m. 1160, continuiamo raggiungendo il Rifugio Ciota m. 1260 ( h 0,30 ) del Corpo Forestale dello Stato. Riprendiamo a salire e indirizzandoci verso destra, segnavia G8, attraversiamo un bosco misto di aghifoglie, con evidenti ferite di un recente incendio, fino ad arrivare ad una dorsale, a quota 1360 m., qui veniamo raggiunti dal pastore che sta salendo per radunare il suo gregge. Iniziamo una traversata a mezza costa, percorrendo lo scosceso fianco occidentale della cresta Monte Gemevola–Punta delle Camosce, qui Flavio è attratto dalla cima e dal nome per cui, essendo “ il camoscio di Bogno ”, non può esimersi dall’effettuare la salita, oltre a tutto di fronte ad una cima, scatta in lui un irrefrenabile istinto che lo induce a raggiungerla ( il suo sito la dice lunga !!! ) per cui ci lascia per effettuare la salita in direttissima. Io e Claudio, proseguiamo sul sentiero e attraversiamo una cengia niente affatto rischiosa e comunque attrezzata con corde fisse per garantire il massimo della sicurezza,(passo delle Scarpie ) poi facilmente arriviamo al rifugio Monte Barone all’Alpe Ponasca m.1610 ( h 1,00;1,30). Lasciamo il rifugio e procediamo, lungo il sentiero (sempre G8) che attraversa in piano un ruscello e una piazzola per elicotteri, per mettersi poi in ripida salita e raggiungere la Bocchetta di Ponasca m. 1736 ( h 0,15;1,45 ), nel frattempo Flavio ci ha raggiunti, superati e... seminati ( sarà il caso si sottoporlo a controlli antidoping ??). Dal valico pieghiamo a sinistra e per tracce di sentiero iniziamo la parte terminale della salita raggiungendo la croce di vetta m. 2044 ( h 0,45;2,30 ). Maestoso è il panorama che si gode dalla cima, lo sguardo spazia a 360° dalle Alpi Marittime al Bernina attraverso il Monviso, le montagne del Biellese e della Valsesia, il Monte Rosa, lo Stralhorn, i Mischabel, la Weismies, alle cime della Val d'Ossola, alla estesa pianura con i suoi laghi. Dopo aver ammirato questo splendido spettacolo, non ci rimane che scattare, come siamo soliti fare, la abituale foto di vetta a ricordo di questa ennesima salita. Dopo un ultimo sguardo da questo punto privilegiato, iniziamo la discesa che avviene seguendo a ritroso il percorso fatto all’andata. Raggiungiamo di nuovo il rifugio ( h 0,40;3,15 ) e qui, decidiamo di variare percorso e ci incamminiamo, seguendo le indicazioni per la variante di discesa e rientrare a Coggiola. Il sentiero passa dietro al rifugio, compie un ampio giro a mezzacosta, per poi iniziare a scendere lungo un crinale invaso da giovani felci, prima di entrare in una ombrosa pineta dove un cartello indica la deviazione per Cascinetta. Procediamo a sinistra seguendo il sentiero che, scende al rio, lo oltrepassa, perviene ad una fresca e graziosa fontana per poi risalire alla Bocchetta Foscale ( h 1,15;4,30 ). Seguiamo, a sinistra, le indicazioni per Le Piane ( anche il sentiero C 10, scende a Le Piane ), e in 10 minuti siamo nuovamente al Rifugio Ciota da dove ripercorriamo il tratto seguito in salita per ritornare nuovamente alla piazzola in cui si trova parcheggiata l’auto     ( h 0,30;5,00 ).

 Bellissima escursione priva di particolari difficoltà, su una montagna in posizione dominante da cui la vista spazia su orizzonti sconfinati.