Valle Antrona

Colle del Pianino m. 1620

Gita effettuata il : 9-Marzo-2007

Partenza da : Montescheno m. 710

Dislivello :  m. 910

Difficoltà :  E

effettivo cammino :  ore 4,00

Come arrivare: Percorrere la A 26 sino a Gravellona Toce, proseguire sulla S.S. 33 del Sempione sino all’uscita di Villadossola. Usciti dalla statale, si svolta a sinistra e si risale la provinciale di fondovalle sino alla deviazione per Montescheno che si raggiunge poco dopo.

Parcheggiata l’auto nella piazza del paese, Flavio ( www.cappef.com ) e Claudio completano i preparativi prima di incamminarci lungo la nuova strada per Vallemiola ( come al solito iniziata e sospesa per mancanza di fondi ). Costeggiamo per un tratto il torrente Brevettola per poi scendere al ponte ed attraversarlo. Risaliamo sul lato opposto giungendo alla cappelletta di Vallemiola m. 757 ( h 0,30 ) situata in posizione panoramica che permette una bella visione del paese di Montescheno. Ci inoltriamo nella frazione,  aggirandoci per le sue strette viuzze,  per ammirare le sue caratteristiche costruzioni ed il vecchio torchio, ristrutturato con cura dagli appassionati locali. Torniamo alla cappella per proseguire lungo il sentiero che si inoltra nella valle, risale qualche tornante, piega a sinistra per raggiungere la piccola altura su cui sorgono le baite di Aulamia m. 1057 ( h 0,30;1,00 ) tra le quali troneggia  una monumentale vasca datata 1876. Risaliamo il prato arrivando al secondo nucleo di baite, da qui proseguiamo inoltrandoci nella Val Brevettola. Superate in progressione gli alpeggi di Valdosso e Arnegher, giungiamo all’Alpe Vaccareccia m. 1299 ( h 0,30; 1,30 ). Il sentiero  si alza ripido nel bosco di faggi per poi dirigersi a sinistra, uscendo  dal bosco risale gradatamente a mezzacosta per sbucare sulla sella su cui sorge la cappelletta del Colle del Pianino m. 1620 ( h 1,00; 2,30 ). Il cammino fin qui compiuto, ricalca il percorso degli “ autani ″, l’antica processione che si tiene la terza  domenica di Luglio di ogni anno. La processione parte alle 4 e mezzo del mattino ed è di ritorno per le 22, dopo aver percorso circa 22 chilometri di cammino sugli impervi sentieri della montagna, cantando le litanie del Miserere in latino dietro lo stendardo della Madonna. Ammiriamo la bella visuale che si ha sulla Val Bognanco, scattiamo l’immancabile foto ricordo e  ci incamminiamo verso i vari nuclei  di baite che costituiscono le Alpi di Sogno. Camminando nella neve cerchiamo, ed individuiamo un centinaio di metri al disotto del Colle, il sentiero che transitando per le Alpi: Mundà m. 1468, Cat Flec m. 1400 e  Scima i Prer m. 1350 perviene al  nucleo più basso  ( h 0,30;3,00 ) delle Alpi di Sogno. Qui effettuiamo la sosta per il pranzo che assaporiamo attorniati da uno scenario di rara ed incomparabile bellezza ( gli amici non si lamenteranno; oggi li ho invitati a pranzo fuori!!! ). Ripreso il cammino, ci abbassiamo fino alle ultime baite di Pianezz m. 1227, da dove sulla sinistra ( freccia di vernice blu su sasso ), prende avvio un esile sentierino che raggiunge prima le baite di Cà du Ric m. 1210 e poi quelle di Cascin Crest m. 1160, dove un sostegno per recinzione si presta a far da cornice alle foto che scatto a Claudio ed a Flavio. Continuiamo nella nostra discesa, i rari segni di vernice scompaiono e procediamo seguendo la traccia di sentiero che scende al rio, lo attraversiamo per poi risalire sul versante opposto da dove in falsopiano arriviamo in breve all’alpe Boccarelli. Raggiunti i prati terminali dell’alpe, il sentiero prosegue nel bosco e scende fino ad incontrare una condotta dell’acqua, che seguiamo per un breve tratto prima di prendere il sentiero che cala direttamente al torrente per  attraversarlo su di un ponte in prossimità del quale, a sinistra su di una roccia, sono visibili i resti dell’estrazione della pietra ollare ). Procedendo sulla mulattiera si perviene alla centrale idroelettrica, proseguiamo camminando sulla condotta dell’acqua che in piano ci riporta a Montescheno ( h 1,00;4,00 ).

N.B. Il tratto in discesa da Pianezz è da percorre con molta attenzione, il sentiero non è più segnato e prima di giungere al ponte, corre alto sul torrente superando alcuni tratti esposti.