Come arrivare:
Percorrere la A 26 sino a Gravellona
Toce, proseguire sulla S.S. 33 del Sempione sino all’uscita di
Villadossola. Usciti dalla statale, si svolta a sinistra e si risale la
provinciale di fondovalle sino alla deviazione per Montescheno che si
raggiunge poco dopo.
Parcheggiata
l’auto nella
piazza del paese, Flavio (
www.cappef.com ) e Claudio completano i preparativi prima di
incamminarci lungo la nuova strada per Vallemiola ( come al solito
iniziata e sospesa per mancanza di fondi ). Costeggiamo per un tratto il
torrente Brevettola per poi scendere al ponte ed attraversarlo.
Risaliamo sul lato opposto giungendo alla
cappelletta di Vallemiola m. 757 ( h 0,30 ) situata in
posizione panoramica che permette una bella visione del paese di
Montescheno. Ci inoltriamo nella frazione, aggirandoci per le sue
strette viuzze, per ammirare le sue caratteristiche costruzioni ed il
vecchio torchio, ristrutturato con cura dagli appassionati locali.
Torniamo alla cappella per proseguire lungo il sentiero che si inoltra
nella valle, risale qualche tornante, piega a sinistra per raggiungere
la piccola altura su cui sorgono le baite di
Aulamia m. 1057 ( h 0,30;1,00 ) tra le quali troneggia una
monumentale vasca datata 1876. Risaliamo il prato arrivando al
secondo nucleo di baite, da qui proseguiamo inoltrandoci nella Val
Brevettola. Superate in progressione gli alpeggi di Valdosso e Arnegher,
giungiamo all’Alpe Vaccareccia m. 1299 ( h 0,30; 1,30 ). Il
sentiero si alza ripido nel bosco di faggi per poi dirigersi a
sinistra, uscendo dal bosco risale gradatamente a mezzacosta per
sbucare sulla sella su cui sorge la
cappelletta del Colle del Pianino m. 1620 ( h 1,00; 2,30 ).
Il cammino fin qui compiuto, ricalca il percorso degli “ autani ″,
l’antica processione che si tiene la terza domenica di Luglio di
ogni anno. La processione parte alle 4 e mezzo del mattino ed è di
ritorno per le 22, dopo aver percorso circa 22 chilometri di cammino
sugli impervi sentieri della montagna, cantando le litanie del Miserere
in latino dietro lo stendardo della Madonna. Ammiriamo la bella visuale
che si ha sulla Val Bognanco, scattiamo l’immancabile
foto ricordo e ci incamminiamo verso i vari nuclei di baite
che costituiscono le Alpi di Sogno. Camminando nella neve cerchiamo, ed
individuiamo un centinaio di metri al disotto del Colle, il sentiero che
transitando per le Alpi: Mundà m. 1468, Cat Flec m. 1400 e Scima i Prer
m. 1350 perviene al nucleo più basso ( h 0,30;3,00 ) delle Alpi
di Sogno. Qui effettuiamo la sosta per il
pranzo che assaporiamo attorniati da uno scenario di rara ed
incomparabile bellezza ( gli amici non si lamenteranno; oggi li ho
invitati a pranzo fuori!!! ). Ripreso il cammino, ci abbassiamo fino
alle ultime baite di Pianezz m. 1227, da dove sulla sinistra ( freccia
di vernice blu su sasso ), prende avvio un esile sentierino che
raggiunge prima le baite di Cà du Ric m. 1210 e poi quelle di Cascin
Crest m. 1160, dove un sostegno per recinzione si presta a far da
cornice alle foto che scatto a
Claudio ed a
Flavio. Continuiamo nella nostra discesa, i rari segni di vernice
scompaiono e procediamo seguendo la traccia di sentiero che scende al
rio, lo attraversiamo per poi risalire sul versante opposto da dove in
falsopiano arriviamo in breve all’alpe
Boccarelli. Raggiunti i prati terminali dell’alpe, il sentiero
prosegue nel bosco e scende fino ad incontrare una
condotta dell’acqua, che seguiamo per un breve tratto prima di
prendere il sentiero che cala direttamente al torrente per
attraversarlo su di un
ponte in prossimità del quale, a sinistra su di una roccia, sono
visibili i resti dell’estrazione della
pietra ollare ). Procedendo sulla mulattiera si perviene alla
centrale idroelettrica, proseguiamo camminando sulla condotta
dell’acqua che in piano ci riporta a Montescheno ( h 1,00;4,00 ).
N.B.
Il
tratto in discesa da Pianezz è da percorre con molta attenzione, il
sentiero non è più segnato e prima di giungere al ponte, corre alto sul
torrente superando alcuni tratti esposti. |