Val Bognanco


Cima Verosso m. 2444

 

 Gita effettuata il :23-Ottobre-2007


Escursioni 2007



Fotoalbum

 Partenza da : San Bernardo m. 1628
 Dislivello max. : 1062m.
 Difficoltà : E
effettivo cammino : 5,00

 

Come arrivare: Da Domodossola, usciti dalla Statale si svolta a destra. Seguendo le indicazioni si entra in Val Bognanco e si raggiunge Bognanco Terme; si prosegue con diversi tornanti fino a raggiunge la chiesetta di San Bernardo. Dopo la chiesetta si perviene all’ampio parcheggio.

Dopo aver stressato l’amico Flavio con alpeggi e rifugi, mete delle nostre abituali uscite, decidiamo di assecondarlo nel concretizzare uno dei principali obiettivi del suo andar per monti  ; il raggiungimento di una cima (www.cappef.com ). La giornata si presenta brillante, la compagnia altrettanto, anche Franco si è unito a noi per cui, ultimati velocemente i preparativi  siamo pronti a muovere. Come al solito Flavio si incarica di fare da apripista e di scandire il passo, Franco non gli è da meno e iniziamo a salire lungo il sentiero che, prendendo avvio proprio dal parcheggio, sulla sinistra, risale la boscosa  cresta orientale. In pochi minuti raggiungiamo e superiamo una presa d’acqua in cemento armato dove troviamo il primo segnavia giallo-rosso, il sentiero si fa più evidente e lo si segue facilmente. In ripida salita, continuiamo a rimontare la panoramica  cresta giungendo ad un grosso ometto m. 2130 (h0,55), al limite della vegetazione d’alto fusto. Proseguendo nella nostra ascesa perveniamo ad una larga sella pianeggiante dove la cresta si allarga m. 2200 (h0,15;1,10) e tra erba e sassi, raggiungiamo il vertice della Costa del Dente, che sale da sinistra. Continuiamo per superare il traverso sotto l’anticima, prima su grossi massi, poi sullo scosceso fianco erboso che percorriamo con le dovute precauzioni. Effettuiamo un’ultima ripida salita e giungiamo alla vetta m. 2444 (h0,50;2,00), caratterizzata da un grosso ometto di pietre e da una piccola croce. Dalla cima si gode di un panorama stupendo: ad ovest lo sguardo è calamitato dal trittico del  Sempione: Weissmies, Lagginhorn, Fletschhorn con il Pizzo Andolla, più lontano appare il Monte Rosa; a nord, si ammira la distesa glaciale del Breithorn e del Monte Leone. Verso est le montagne della Val Grande, della Val Strona, della Val Vigezzo si estendono a chiudere il cerchio verso la pianura mentre, quasi a perpendicolo, sotto di noi occhieggia il minuscolo  Laghetto di Oriaccia. Scattata la usuale foto ricordo e consumato un veloce spuntino, iniziamo a scendere in direzione del passo di Oriaccia per poi deviare a destra e abbassarsi ancora su grossi blocchi per arrivare ad uno dei tanti laghi che costellano la zona. Una fresca brezza ci invoglia a coprirci e ad indossare  guanti e cappello giusto solo per il tempo necessario a perdere quota. Giunti al lago ( h0,40;2,40), ammiriamo i primi ghirigori che il gelo va pazientemente costruendo mentre Flavio ne esamina la consistenza. Il sentiero continua sempre ben segnalato, fra macchie d’erba e detriti e ci conduce nei pressi della vicina Bocchetta di Gattascosa m. 2158 (h0,20;3,00). Qui Flavio...provocato dal solito spiritoso...decide di vendicarsi e piega decisamente a sinistra per risalire la facile cresta che, dopo una prima rampa raggiunge la Cima Mattaroni m. 2236 (h0,15;3,15) contrassegnata da un grosso ometto, dal quale si sporge furtivamente controllando le nostre mosse. Dopo una breve sosta per un ulteriore snack, proseguiamo lungo il filo di cresta che si snoda con interessanti saliscendi, raggiungiamo il cippo di confine della Bocchetta di Mezzo (h0,25;3,40) poi la Cima del Tirone m. 2202...per pudore tralascio i commenti...per poi scendere definitivamente al Passo di Monscera con il suo oramai ridotto laghetto m. 2103 (h0,15;4,00). Non ci resta che immetterci sulla sterrata che ci riconduce a S. Bernardo dove tra larici indorati dall’ultimo tiepido sole, termina questo nostro stupendo anello (h1,00;5,00) effettuato in uno splendido scenario alpino.