Come arrivare:
Percorrere la A 26 sino a Gravellona Toce, proseguire sulla S.S.
33 del Sempione sino all’uscita di Masera-Valle Vigezzo.
Risalire la SS 337 sino a che, superata Santa Maria Maggiore, si
devia a sinistra raggiungendo Craveggia.
A
Craveggia
si imbocca la strada verso La Vasca-Blitz
parcheggiando l’auto, superata la prima curva a gomito, dopo il
ristorante.
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Posteggiata l’auto, raggiungiamo la curva dove su di un sasso,
segni di vernice indicano l’avvio del sentiero. L’itinerario si
svolge entro un ombreggiato bosco di conifere che risale con
veloci tornanti per poi volgere a sinistra per compiere un lungo
diagonale in un bosco misto prima di immettersi nuovamente in
una fitta abetaia dove è necessaria molta attenzione per non
perdere la traccia non sempre visibile. Usciti dal bosco,
incontriamo un
cartello indicatore ( h 0,30 ) che ci
conferma che siamo sulla strada giusta. Il sentiero si trasforma
in una comoda mulattiera, a tratti
scalinata, che si dirige
decisamente a sinistra risalendo il vallone del Rio Vasca.
Procediamo nella salita e, superati alcuni valloncelli,
raggiungiamo l’Alpe Marco di sotto m. 1436 ( h 0,30;1,00
).Proseguendo nel nostro cammino risaliamo, fuori sentiero, la
spalla erbosa fino a che arriviamo all’Alpe Marco di Sopra m.
1657 ( h 0,30;1,30 ) con il suo
masso coppellato. Qui
veniamo raggiunti dalla”
cavalleria “ che ci sfila davanti
mentre noi stiamo risalendo faticosamente il ripido versante che
ci porta all’Alpe La Colla m. 1732 ( h 0,10;1,40 ) da
dove, seguendo esili tracce, saliamo in diagonale sino ad
incrociare il sentiero proveniente dalla Bocchetta del Rosario (
h 0,20;2,00 ). Attraversando pietraie e macchie di
rododendri continuiamo a salire il versante verso la Val Vigezzo
giungendo in prossimità di una bocchetta. Evidenti segni di
vernice indicano la via da seguire per risalire la facile cresta
e raggiungere la sommità su cui spicca l’imponente
croce di
vetta che identifica la Cima del Sassone m. 2086 ( h 0,30;2,30
). La giornata ben soleggiata e tersa, ci permette di osservare
nel suo insieme la vicina Val Onsernone, mentre lo sguardo si
allarga sul vasto orizzonte volando sulla infinita
teoria di
monti che sono visibili da questo punto privilegiato.
Claudio
aggiunge le nostre firme sul libro di vetta; scattiamo
l’immancabile
foto ricordo prima di ridiscendere alla bocchetta
da dove, percorriamo poi la cresta sud-est, dirigendoci verso la
cima del
Pizzo Formalone m. 2063 ( h 0,15;2,45 ). Da qui,
seguendo il sentiero che scende sul fianco sinistro,
raggiungiamo la sottostante
B.tta di S. Antonio m. 1841 ( h
0,15;3,00 ) dove
ci fermiamo per nutrirci con panini
farciti da un panorama di prim’ordine. Terminato il
rifornimento, iniziamo a scendere; percorriamo il sentiero che
entra nella valle del Rio Rodeggia e raggiungiamo l’Alpe Cortignasco m. 1477 ( h 0,30;3,30 ), qui incontriamo
Giancarlo e Mirella con il figlio Roberto, che molto gentilmente
ci offrono uno squisito caffè. Dopo aver scambiato quattro
piacevoli chiacchiere, salutiamo la gradevole e cordiale
compagnia e procediamo nella nostra discesa raggiungendo il
cancello che delimita i pascoli, per poi entrare nel bosco e
raggiungere
Crest m. 1247 ( h 0,20;3,50 ) da questo
punto, una lunga diagonale sulla destra percorre
l’ombreggiato bosco al termine del quale
ci inseriamo sul percorso seguito in salita, raggiungendo di
nuovo la carrozzabile nel luogo da cui eravamo partiti. Sulla
via del ritorno, effettuiamo una sosta a Santa Maria Maggiore
per salutare gli amici Franco e Teresa, che non vediamo da tempo
e che ritroviamo in splendida forma. Tante sono le cose che
abbiamo da raccontarci che ci dimentichiamo addirittura di fare
una foto, ce ne scusiamo e provvederemo quanto prima a
rimediare.
Escursione
di grande panoramicità e di grande soddisfazione. |