Come arrivare:
Percorrere la A 26, fino al casello di Romagnano /Ghemme.
quindi SS299 per Varallo - Alagna. Giunti alla seconda uscita della
tangenziale di Varallo seguire a destra le indicazioni per
Fobello/Cervatto. Risalita interamente la Val Mastallone, si arriva a
Fobello ( 18 km. ), da qui si sale alla frazione Santa Maria da dove si
proseguiamo su carrareccia fino a pervenire in località La Gazza, 4 km.da
Fobello.
La
nostra escursione prende avvio dalla
località La Gazza, dove lasciamo sulla destra il sentiero
contrassegnato dal segnavia N° 517 per il Colle Baranca, per dirigerci
in discesa, verso Campo (segnavia N° 515) per raggiungere il Torrente
Mastallone che superiamo passando su di un
ponte. Con una ripida salita, in breve raggiungiamo l’Alpe
Campo m. 1193 e successivamente l’Alpe
Quartiere m. 1371 (h. 0,30), qui ha inizio il sentiero per
l’itinerario 512 che passando per l’Alpe Oro del Cortese m. 1581,
raggiunge la Bocchetta omonima. Superiamo l’alpeggio e
mantenendoci sempre sul lato idrografico sinistro del Rio delle Piane,
raggiungiamo l’Alpe Piane Inferiore m. 1491, attraversiamo un ampio
pascolo arrivando all’Alpe
Piane Superiore m. 1618 (h 0,30;1,00) dove incontriamo,
solitario, uno degli ultimi pastori della valle. Qui la vallata si
biforca, proseguiamo sulla destra seguendo l’itinerario 515; sulla
sinistra si entra nel Vallone del Laghetto. Purtroppo,fastidiosi banchi
di nebbia salgono verso la testata del vallone limitandoci nella
panoramica, continuando comunque nella nostra ascesa, superiamo alcuni
ripidi tornanti che ci portano ad attraversare il Rio degli Strienghi,
sfianchiamo una cappelletta e siamo in vista dell’Alpe
Addiaccio m. 1971 (h 0,40;1,40) le cui baite spuntano come
fantasmi dalla nebbia che nel frattempo ha ricoperto tutta la valle.
Continuiamo lungo il sentiero che, quasi pianeggiante, riattraversa il
rio e risale un umido pendio prima di arrivare all’Alpe
Strienghi m. 2018 (h 0,05;1,45). Ci fermiamo, quasi decisi ad
interrompere qui la nostra escursione odierna, quando il sole inizia a
far capolino fra le nuvole rompendo la fitta coltre nebbiosa,
permettendoci di vedere la parte terminale del vallone su cui si
sviluppa il percorso di salita. Rincuorati dal sole, decidiamo di
proseguire, superiamo l’alpe, risaliamo il sentiero fin qui sempre ben
evidente, che salendo fra pascoli e pietraie diventa sempre più esile
fino quasi a scomparire. Deviamo decisamente a sinistra, facendo
attenzione a non perdere di vista gli scarsi segni di sbiadita vernice,
percorriamo un ampio semicerchio che ci conduce al tratto terminale del
vallone. Superando gli ultimi tornanti raggiungiamo il
piccolo intaglio, visibile a destra sopra di noi, che identifica la
Bocchetta di Strienghi m.2374 (h 0,45;2,30). La fatica della
salita è ripagata dalla stupenda visione del massiccio del
Monte Rosa che emerge da una coltre di nebbia, una
foto ricordo con un simile sfondo è d’obbligo. Siamo nella parte
alta della Val d’Egua, sotto di noi è ben visibile l’Alpe Selletti m.
1915 attraversato dal sentiero che da Carcoforo sale al Colle d’Egua.
Decidiamo di raggiungere anche noi il Colle per scendere poi dall’Alpe
Baranca e rientrare di nuovo a La Gazza. Mantenendoci alti, ci dirigiamo
a destra, percorriamo la esile traccia che taglia il fianco del
Monte Cimone e, seguendo i rari segni di vernice, raggiungiamo il
Colle d’Egua m. 2239 (h 0,30;3,00). Il sentiero prende ora il
N° 517; con un ampio giro scendiamo sino alle baite, pervenendo nei
pressi del grande abbeveratoio del bestiame, Siamo arrivati all’Alpe
Selle m. 1824 (h 0,40;3,40), a breve distanza, sono ancora
ben evidenti i ruderi di quella che fu la superba
Villa Aprilia distrutta dagli eventi dell’ultimo conflitto.
Continuiamo nella nostra discesa e costeggiamo quel che resta del
Lago
di Baranca, il cui emissario, distendendosi sul sottostate gradino
roccioso come un
nastro d’argento, origina il Torrente Mastallone. Discendiamo l’ampia
mulattiera e perveniamo nei pressi del grosso macigno dove gli
Alpini di Fobello hanno edificato una
chiesetta m. 1640 (h 0,20;4,00). Entriamo nel solitario
vallone in cui sorgono le baite dell’Alpe di Baranca m. 1566 qui è
aperto, nella stagione estiva, il
fiorito Rifugio Alpino Alpe Baranca (
www.rifugioalpebaranca.com ) condotto dai cordiali e simpatici
gestori Alda e Sergio. Da qui continuiamo nella nostra discesa e
superato, su ponte, il Mastallone perveniamo alle alpi di Lungostretto e
Catolino prima di raggiungere nuovamente La Gazza (h0,45;4,45),
al termine di una bellissima escursione ad anello. |