Valle Antrona

Alpe Trivera m. 1615

Gita effettuata il : 14-Marzo-2007

Partenza da : Locasca m. 720

Dislivello :  m. 895

Difficoltà :  E

effettivo cammino :  ore 3,30

Come arrivare: Percorrere la A 26 sino a Gravellona Toce, proseguire sulla S.S. 33 del Sempione sino all’uscita di Villadossola. Usciti dalla statale, si seguono le indicazioni per la Valle Antrona. Ci si immette sulla provinciale di fondovalle che si risale quasi interamente sino a raggiungere Locasca dove, si parcheggia l’auto ai lati della provinciale.

Questa escursione, prende avvio dalle prime case di Locasca, raggiunta la chiesa, sulla destra, segni di vernice Rossa-Giallo-Rossa (segnavie C17), indicano la direzione da seguire. Ci incamminiamo lungo un sentiero, seminascosto dalle foglie, che ritorna verso valle per immettersi su di una strada trattorabile inselvatichita, nei pressi di una vecchia cabina elettrica ( h 0,10 ). La strada prosegue sino ad arrivare all’inizio della mulattiera ( h 0,15;0,25 ), entra nel vallone di Trivera per risalirlo interamente prima di giungere al villaggio minerario. La mulattiera, ancora ben visibile ma oramai in avanzato stato di degrado, risale in progressiva e costante pendenza, ben 52 tornanti lastricati e sostenuti a tratti da possenti muri. Iniziamo a salire in una giornata soleggiata e molto calda, per precauzione ci siamo portati le ciaspole ( serviranno solo da zavorra ), entriamo nel vallone e cominciamo a numerare i tornanti fino ad arrivare al 16° m. 1035 ( h 0,20;0,45 ), dal quale ci dicono si gode di una splendida vista panoramica sull’alta valle. Così è,  scattiamo alcune foto e poi via di nuovo in cammino. Il percorso, a tratti invaso da rami che cerchiamo di rimuovere con i mezzi a nostra disposizione, prosegue innalzandosi e fiancheggiando il torrente. Perveniamo al 52° tornante m. 1400 ( h 0,40;1,25 ), qui pieghiamo a sinistra e, superata una isolata baita semidiroccata raggiungiamo il costone su cui sorgono i cinque edifici che costituivano il villaggio minerario dei Mulini m. 1454 ( h 0,10;1,35 ), non a caso la mulattiera era chiamata “ la strada dei minatori″. Con ammirazione e meraviglia, osserviamo le strutture di quello che un tempo fu lo “ stabilimento ″ e non possiamo fare a meno di pensare a quanta sia stata la fatica ,fatta per decenni, nel condurre la dura vita per la sopravvivenza. Con cautela, ci aggiriamo fra gli edifici cercando di individuare quale costruzione fungesse da ufficio, quale da refettorio e quale da dormitorio. Terminata la visita al villaggio, proseguiamo per raggiungere l’Alpe Trivera. Seguendo i rari e sbiaditi segni di vernice, ci dirigiamo verso il torrente, prima di attraversarlo, Claudio mi indica il percorso da seguire per risalire il costone roccioso che immette in un canale erboso che risaliamo diritto per pervenire alla radura su cui sorgono le cadenti baite dell’alpe m. 1615 ( h 0,25;2,00 ). Ci portiamo nella zona superiore alle baite e ci apprestiamo a consumare il solito spuntino, scattiamo la rituale foto ricordo mentre ci godiamo lo splendido scenario riscaldati da un sole  estivo. Appagati dalla splendida giornata, compiaciuti per la meta raggiunta, iniziamo a scendere, raggiungiamo nuovamente il villaggio che fotografiamo da un’altra angolazione prima di abbandonarlo definitivamente per ripercorrere a ritroso i 52 tornanti che ci riportano nuovamente a Locasca ( h1,30;3,30 ) nel punto da cui eravamo partiti. Abbiamo definito questa escursione una gita alla riscoperta del periodo dell’oro, in quanto si sviluppa lungo l’incassato vallone di Trivera dove, sin dal 1700, gli abitanti della valle Antrona avevano installato, lungo l’omonimo rio, molti molinetti per la macinazione e amalgamazione del minerale che veniva scavato nelle miniere della zona.

N.B. Escursione dal sapore antico, in ambiente selvaggio e poco frequentato. Date le condizioni del percorso, consigliamo di effettuarla ad inizio primavera o in tardo autunno per evitare la folta vegetazione che ostruisce il passaggio.