Come arrivare:
Percorrere la A 26 sino a Gravellona
Toce, proseguire sulla S.S. 33 del Sempione sino all’uscita di
Villadossola. Usciti dalla statale, si seguono le indicazioni per la
Valle Antrona. Ci si immette sulla provinciale di fondovalle che si
risale sino a raggiungere Viganella dove, si parcheggia l’auto nella
piazza della chiesa.
Questa
escursione, prende avvio dalla
piazzetta di Viganella, diventata famosa
per il sole riflesso dallo specchio che la illumina da Novembre a
Febbraio, periodo in cui la luce naturale non riuscirebbe ad
oltrepassare la catena montuosa che impedisce l’insolazione. Entriamo
fra le case seguendo le indicazioni del
segnavia C12,
Flavio
inizia subito a catturare angoli di mondo da riproporre sul suo sito
(www.cappef.com),
superiamo il
forno del pane e usciamo sui pianori terrazzati,
attraversiamo su di un
piccolo ponte un ruscelletto che origina una
simpatica cascatella. Tralasciamo la pista che continua in piano e
procediamo sulla destra alzandoci rapidamente con degli stretti
tornanti e perveniamo alle baite dell’Alpe Brig m.691 (h.0,15).
Il sentiero diventa una bella mulattiera che esce diagonalmente a
sinistra, per arrivare al bivio per Bordo. Continuiamo a seguire la
pista che, in continua e ripida salita, ci conduce sul dosso su cui
sorgono le baite dell’Alpe Barco di Sotto m. 897 (h 0,25;0,40),
proseguiamo arrivando all’Alpe Barco di Sopra m. 986. Ignoriamo
l’indicazione che conduce all’Alpe Pianezzo e continuiamo in falsopiano
per raggiungere la radura dell’Alpe Gurbegia m. 1133 (h0,25;1,05).
Saliamo alle ultime baite e giriamo a sinistra seguendo il sentiero che,
addentrandosi nel vallone di Balmel, entra nel bosco per superare in
successione le alpi di: Faiel m. 1207, Fuia m. 1221,
Casalaccio m. 1300
e La Beula m. 1330. Il sentiero diventa via via più sottile, entra nel
bosco e
aiutati da catene superiamo alcuni tratti di roccia viscida
arrivando al
fondo del vallone dove troviamo il torrente che
attraversiamo per poi alzarci sulla sponda opposta. Percorso un ampio
traversone, usciamo dalla faggeta arrivando nei prati dell’Alpe Cavallo
m. 1373 (h1,25;2,30). Raggiungiamo la
Cappella, che rappresenta
il centro del nucleo di baite, sullo
sfondo è ben visibile il
Passo di Ogaggia. una lapide commemorativa è posta a ricordo dei caduti della
valle durante la seconda guerra mondiale e dei valligiani che operarono
sull’alpe. Qui effettuiamo la sosta per il pranzo e per l’immancabile
foto ricordo. Terminata la sosta, riprendiamo la discesa ed entriamo nel
bosco, segnavia C14, raggiungendo la sottostante radura da cui ha
inizio la lunga serie di tornanti che discesi, ci conducono all’Alpe
Alber m. 997 (h0,30;3,00). Procediamo incontrando la
Cappella Mundù, affrescata dalla cinquecentesca pittura che raffigura sul fondo
l’immagine della Madonna col Bambino in braccio, purtroppo ridotta in
uno stato irrecuperabile ed ingentilita solo da qualche compassionevole
fiore di plastica. Continuando nella discesa, raggiungiamo l’abitato di
Cheggio in cui una comunità buddista sta ristrutturando alcune baite,
trasformando quello che era un villaggio abbandonato in un centro di
spiritualità. Usciti dalle case, scendiamo sulla carrozzabile
raggiungendo in breve la strada di fondovalle che percorriamo
transitando da Rivera prima di arrivare, in pochi minuti, nuovamente a
Viganella( h1,00;4,00).
N.B.
Piacevole escursione ad anello su sentieri poco frequentati ma in buono
stato di conservazione e ben segnati. Percorre con cautela il tratto tra
l’Alpe La Beula e l’Alpe Cavallo dove tratti umidi e parzialmente
esposti richiedono attenzione. |