Valle Strona

Massiola-Quaggione

Partecipanti:
 
 Gita effettuata in data : 26-Giugno-2008                                                    

 Partenza da: Massiola m. 772
 Dislivello totale : m. 1230
 Difficoltà : E    
 Effettivo cammino h: 5,00

Come arrivarci: Raggiunta Omegna,seguiamo la strada della Valstrona che contorcendosi attraversa varie frazioni per arrivare dopo circa 10 km a Piana di Fornero dove, sulla destra, troviamo il bivio per Massiola che si raggiunge dopo tre Km.

Da tempo Claudio aveva manifestato il desiderio di compiere il percorso Massiola-Quaggione, mancava chi ci potesse accompagnare a Massiola per poi venire a riprenderci al Quaggione. Grazie alla disponibilità della sua gentile consorte, (socia di fresca data della SPA, tessera N°6), abbiamo potuto realizzare questo itinerario. A Massiola, ci inoltriamo nel paese e seguendo le indicazioni del sentiero Z8, imbocchiamo una ripida scalinata che supera le ultime case per poi seguire una mulattiera che prende avvio nei pressi di una cappella. Si inizia a risalire il bosco ed in breve raggiungiamo la “ Sosta Alpina-La Riverenza”, per poi arrivare subito dopo all’alpe Crotta m. 975 (h0,20). Al vertice dei suoi prati, il sentiero entra nuovamente nel bosco e descrivendo una serie di tornati raggiungiamo la cappelletta della Madonna delle Piane m. 1070 (h0,15;0,35). Dalla cappella prendiamo a destra seguendo le indicazioni per Alpe Fieno Secco e ci incamminiamo su di un sentiero a tratti invaso dalla vegetazione, percorriamo un lungo traverso verso sinistra per raggiungere l’imboscato alpe Orlo del Pil ed entrare successivamente in una ombrosa faggeta dove incrociamo il sentiero che sale da Inuggio (h0,40;1,00), proseguiamo giungendo al termine del vallone dove, in una distesa di rosseggianti rododendri, troviamo una palina segnaletica (h0,25;1,25). Ci portiamo in prossimità del Rio Crosa, che attraversiamo, per poi entrare nella faggeta e, piegando verso destra, risaliamo il bosco al cui termine ci appare l’Alpe Fieno Secco m. 1561 (h0,35;2,00). Dopo una breve sosta ristoratrice, ripartiamo con l’intento di raggiungere il Monte Massone. Flavio (www.cappef.com), per evitare di bruciare la frizione, inizia a salire lungo la linea di massima pendenza, la giornata è molto calda ed afosa, numerose masse di nuvole scure ricoprono la cima per cui rendono inutile la salita al Massone dal quale non si avrebbe alcuna visibilità. Al mio arrivo alla palina che indica la deviazione per  L’Alpe Nuova (h0,35;2,35), Flavio si desta dal sonnellino che nel frattempo era riuscito a schiacciare,  e comunica che sarebbe meglio interrompere la salita per portarsi verso l’Alpe Nuova m. 1811, diligenti ascoltiamo i suggerimenti del nostro capo carismatico, e  raggiunta l’alpe (h0,10;2,45), iniziamo la discesa giungendo sul costolone dove troviamo le indicazioni per il Colle Frera (h0,15;3,00). Discendiamo il ripido costone erboso, reso luminoso dalla copiosa fioritura di ginestre che con il loro color giallo oro conferiscono all’ambiente un aspetto meno severo, raggiungiamo il Poggio Frera m. 1388  e da qui ci indirizziamo sulla sinistra per scendere tra una distesa di rododendri e pervenire al Rio Bagnone dove sostiamo per il pranzo (h0,40;3,40). Scattata la tradizionale foto ricordo, riprendiamo il cammino che ci porta a raggiungere la vicina Alpe Bagnone m. 1198 da cui iniziamo a percorrere un lungo tratto che, compiendo innumerevoli saliscendi, ( Claudio... ma non avevi detto che era tutta discesa??? ) ci permette di sopraggiungere all’Alpe Morello m. 1242 (h0,45;4,25). Data la particolare  giornata, la fatica si fa sentire e le gambe cominciano a girare per inerzia, fortunatamente siamo oramai in vista della chiesetta dell’Alpe Quaggione m. 1167 dove troviamo, con nostro grande piacere  la cortese, signora Gianfranca che ha avuto la pazienza di venire a recuperarci con l’auto per permetterci di ritornare verso le rispettive abitazioni al termine di una escursione che oseremmo definire di genere selvaggio, su sentieri in parte di difficile individuazione, almeno in questo periodo, per buoni camminatori.