Val Vigezzo |
Forcola di Larecchio m.
2148
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Gita effettuata in data : 22-Febbraio-2008 | Fotoalbum | |||
Partenza da: Arvogno m. 1247 | ||||
Dislivello totale : m. 901 | ||||
Difficoltà : E | ||||
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effettivo cammino : 4,15 |
Perdurando l’innevamento, abbiamo messo in programma un’altra escursione con le ciaspole e dato che l’amico Franco si trova in quel di Santa Maria, abbiamo deciso di raggiungerlo per poi andare in sua compagnia al Lago Panelatte. Come al solito, ci ritroviamo con Flavio ( www.CappeF.com ), e partiamo con destinazione Val Vigezzo, dove raggiungiamo Franco, per poi proseguire tutti insieme sino ad Arvogno dove parcheggiamo l’auto negli spazi antistanti il rifugio. Ultimati i preparativi, ci incamminiamo in direzione del ponte sul fiume Melezzo, la strada si presenta abbondantemente innevata e praticabile senza ciaspole. Proseguiamo lungo la carreggiata ed in breve ci ritroviamo al ponte sul Rio Verzasco, l’altezza neve è ancora notevole e preferiamo continuare sulla strada. Attraversato il ponte, iniziamo a risalire la mulattiera che ci conduce prima all'Alpe Verzasco m.1333 (h0,30), per poi proseguire arrivando all'Alpe Villasco m. 1642 (h0,45;1,15). Qui lo spessore della neve aumenta notevolmente per cui, calzate le ciaspole, proseguiamo speditamente arrivando nella radura su cui si erge l’Alpe ai Motti m. 1810 (h0,25;1,40). Nel frattempo, la leggera velatura che ci aveva accompagnati fin qui, lascia il posto ad un sole sfavillante e ai nostri occhi si presenta uno straordinario scenario, su tutti lo spigoloso profilo della Pioda di Crana ci appare sullo sfondo di un cielo blu cobalto. Flavio opta per una salita in direttissima, mentre noi proseguiamo con una ascesa regolare, sino alla cappelletta di San Pantaleone m. 2024 (h0,20;2,00). Qui si riunisce di nuovo la compagnia e procediamo, lungo evidenti tracce, pervenendo alla conca in cui è situato il Lago Panelatte m. 2063 (h0,20;2,20). La splendida giornata, soleggiata e molto calda, ci invoglia a continuare nel nostro cammino, ponendoci come meta finale la Forcola di Larecchio m. 2148 (h0,20;2,40) che raggiungiamo alzandoci sulla destra e dopo aver risalito il crinale posto sotto la Pioda di Crana. Qui su di uno spazio libero dalla neve, ci accomodiamo per goderci il nostro meritato panino farcito con uno straordinario scenario. Scattiamo la classica e rituale foto di gruppo e non solo... vero è che la giornata lo merita... ma i mezzi da ripresa in campo non sono forse un momento esagerati? Guardando l’orologio ci rendiamo conto che è giunta l’ora di iniziare a scendere, a malincuore abbandoniamo questo privilegiato punto di osservazione e ci incamminiamo sulla via del ritorno che avviene; in parte ricalcando il percorso di salita ed in parte effettuando degli improvvisati fuoripista quando la neve, nel frattempo molto allentata a causa della elevata temperatura, lo permette. Durante la discesa gli sfotto e le battute varie si sprecano e i... ragazzi ostentano tutta la loro soddisfazione, e quasi senza che ci se ne accorga ci ritroviamo di nuovo al ponte sul Rio Verzasco che oltrepassiamo per compiere l’ultimo tratto in salita che ci riporta al piazzale dove recuperiamo l’auto per far rientro a casa al termine di un’altra splendida giornata trascorsa in amicizia in quella sorgente di emozioni che è la montagna. Prima però abbiamo riaccompagnato Franco a casa, dove la sua gentile consorte ha provveduto a rinfrescarci con delle graditissime bibite ed un ottimo caffè. Grazie agli amici ed in particolare a Teresa. |