Val Bognanco

Laghi di Paione m. 2269

 

 Gita effettuata in data : 28-Febbraio-2008


Escursioni 2008

Fotoalbum
 Partenza da: San Bernardo m. 1630
 Dislivello totale : m. 673
 Difficoltà : E
effettivo cammino : 3,15


Come arrivarci:
: Da Domodossola, usciti dalla Statale si svolta a destra. Seguendo le indicazioni si raggiunge Bognanco Terme; si prosegue per San Lorenzo e Graniga, si lascia a sinistra la diramazione per l’alpe Gomba per  salire  alla chiesetta di San Bernardo dove si lascia l’auto.

Oggi la S.P.A. ( Società Pensionati Arzilli ), effettua l’escursione nonostante l’assenza del suo Amministratore Delegato Flavio ( www.Cappef.com ), impossibilitato a partecipare; la mancanza si farà molto notare nel corso della giornata ma vedremo di rifarci alla prossima uscita. Lasciamo il parcheggio per incamminarci in discesa seguendo le indicazioni del sentiero D10, all’inizio del percorso una bella bacheca accoglie, con un saluto augurale, i visitatori dell’alta Val Bognanco. La strada si presenta ancora abbondantemente ricoperta da neve crostosa e decidiamo di calzare subito i ramponcini. Pervenuti al Rio Rasiga (h0,15), oltrepassiamo il ponte, la neve arriva ancora quasi a ricoprire il parapetto, risaliamo alcuni tornanti giungendo all’Alpe Arza con il nuovo Rifugio Il Dosso (h0,15;0,30) che superiamo per giungere al bivio dove giriamo a destra per imboccare la strada di servizio che in falsopiano ci  conduce all’Alpe Paione m. 1780 (h0,10;0,40). L’alpe si trova alla base dell’omonimo vallone delimitato, dalla Costa del Dosso a sinistra e dal Pizzo Giezza a destra. Visitate le strutture dell’alpe ci incamminiamo, per risalire il vallone, entrando nel rado lariceto al cui termine ci ritroviamo sulla bastionata posta alla base del Pizzo Giezza in cui è incastonato il lago di Paione inferiore m. 2002 (h0,35;1,15). Scattata qualche foto e ripreso fiato, proseguiamo sulla sinistra  in direzione del ripidissimo canale che scende lungo la Costa del Dosso;  memori di quanto asserito dal grande assente... sempre lui Flavio... che sostiene che: “salire per salire tanto vale salire in direttissima”, iniziamo a risalirlo. L’ascesa è veramente ripida, inoltre si è creata una afosa  condizione meteo che rende ancora più faticosa la progressione, questo ci permette di guadagnare rapidamente quota e, superato senza vederlo il lago di mezzo, ci ritroviamo al culmine del canale da cui in un attimo guadagniamo l’ometto di vetta posto in prossimità del lago di Paione superiore m. 2269 (h0,30;1,45). Soddisfatti per la meta raggiunta, scattiamo la consueta foto ricordo, ci dirigiamo verso la stazione di rilevamento meteo, raggiungendo la massima elevazione della giornata m. 2303,  per poi iniziare la discesa. Scendendo in direzione del lago di mezzo, dobbiamo far ricorso a ... quella parte del corpo a cui si fa riferimento per indicare una persona molto fortunata... per superare una placconata libera dalla neve, alla base della quale troviamo il lago di Paione di mezzo m. 2147 tralasciato in salita (h0,30;2,15), qui effettuiamo la sosta per ristorarci. Nel frattempo, grandi masse di aria umida generano una densa foschia che, insinuandosi fra gli scheletrici larici, conferisce all’ambiente circostante un aspetto spettrale privandoci della vista del panorama. L’elevata temperatura ha reso la neve meno consistente e la discesa avviene con la dovuta cautela in quanto insidiose buche si aprono sotto i nostri piedi... palmati! Ritorniamo all’Alpe Paione (h0,30;2,45), effettuiamo un’ultima breve fermata, prima di percorre l’ultimo tratto di strada che ci riconduce a San Bernardo dove ci aspetta l’auto per il ritorno a casa al termine (h0,30;3,15) di un’altra bellissima escursione in un ovattato ambiente da favola i cui silenzi sono rotti solo dallo scrosciare dell’acqua sulle rocce e dal nostro allegro ciacolare.