Come arrivarci:
Percorrere la A 26 sino a Gravellona Toce, proseguire
sulla S.S. 33 del Sempione sino all’uscita Crodo-Val
Formazza. Si imbocca la SS 659
della Valle Formazza; dopo aver attraversato l'abitato
di Crodo, prima di giungere a Baceno, sulla sinistra si
stacca una strada con indicazioni “Cravegna-Viceno″,
superato il grazioso abitato di Cravegna proseguire per
raggiungere il rione Campieno dove si lascia l’auto.

A
Campieno, sul muro di fianco alla fontana , un cartello
segnaletico indica il sentiero per il Monte Cistella
Rif. Leoni ,
ci incamminiamo in questa direzione, superiamo una
cappella e siamo a
Lonsc m. 1130 (h:0,30).Risaliamo la bella
mulattiera che attraversa i rigogliosi prati,
resi ancora più verdi dalle copiose piogge di questa
bizzarra fine primavera, attraversiamo questo
mare d’erba, dove fanno capolino sparse e graziose
baite, e ci ritroviamo
al Mot m. 1270 (h 0,30;1,00). Proseguendo
incontriamo una cappella da cui parte il sentiero per
Garina Superiore,e continuando a risalire i ripidi prati
raggiungiamo il
pianoro di Voma m. 1350 (h 0,15;1,15). Il
sentiero si fa più ripido, Flavio (www.cappef.com)
trovato il suo terreno ideale,effettua un allungo e
raggiunge le sovrastanti baite di
Prepiana Sopra m. 1503 (h 0,25;1,40). L’alpe
domina tutta
la vallata e lo sguardo si perde in un oasi di
verdeggianti praterie in cui sono immerse numerose baite
che con il loro tono grigio contrastano con il colore di
sfondo. Oltrepassiamo le baite e ci immergiamo nel fitto
bosco che risaliamo ancora fino a raggiungere una
prima deviazione per Deccia e, successivamente la
costruzione del
vecchio rifugio da tempo chiuso e in pessimo stato
di conservazione. Pieghiamo a destra e raggiungiamo il
fontanone (h 0,30;2,10) da cui prende avvio
il buon sentiero che, compiendo alcuni saliscendi,
attraversa il bosco per sbucare sullo splendido
Piano del Busin Crös (h 0,20;2,30) da cui
prende avvio il sentiero per il Monte Cistella,
conosciuto come la via “ Tecch”, adatto solo agli
esperti conoscitori del luogo che non soffrano di
vertigini. Mentre osserviamo la copiosa fioritura di
genzianelle che costellano il piano, veniamo
letteralmente assaliti da una fastidiosa moltitudine di
mosche che ci auspichiamo siano attratte solo dal nostro
sudore... e non da altro???. Ciò rende problematico
perfino scattare una
prima foto ricordo ma noi ci proviamo ugualmente con
risultati migliori di quanto ci potessimo aspettare. I
volti di
Claudio, Flavio e Franco esprimono la soddisfazione
per la vista di tanta meraviglia e, a costo di
rimetterci l’obiettivo... non posso fare a meno di
riprenderli. Nel frattempo siamo arrivati a
Deccia Sopra m. 1694 (h 0,10;2,40) dove ci
accomodiamo per consumare il pranzo e per un attimo di
riposo. Terminato il veloce spuntino, scattiamo una
foto di gruppo e ci accingiamo ad affrontare la
discesa; ci portiamo al margine superiore
dell’alpeggio e scendiamo sulla strada sterrata
dove una scritta ben evidente su di un masso
riporta l’indicazione per Bogo. Il sentiero entra nel
bosco e si dirige su ripido pendio in una valletta, dove
i primi rododendri cominciano a fiorire,
raggiungendo l’alpeggio
di Booch (h 0,20;3,00) nei cui pressi una
palina riporta le indicazioni per Esigo e Deccia.
Continuiamo la nostra discesa e dopo pochi passi ci
ritroviamo ai margini superiori degli
ampi pascoli di Compolo m. 1262 che, oltrepassati,
ci introducono ad un pianoro su cui sorge l’Oratorio
di Salera (h 0,15;3,15), datato 1729. Qui ha
termine l’antica strada selciata della Via Crucis
che, partendo da dietro le case della piazzetta di
Cravegna, si sviluppa con salita regolare con tutte le
sue sedici cappelle in un bosco ceduo per raggiungere
l’Oratorio a quota 1195 m. Il sentiero costituisce
il tratto iniziale della “Veia di squetar”. Era l’antica
via percorsa dalle mandrie che da Cravegna venivano
condotte al pascolo nelle praterie di Devero.
Continuiamo la nostra discesa ed
incontriamo Fabrizio che, con la sua squadra sta
effettuando, per conto della Regione Piemonte, opere di
pulizia e manutenzione del sentiero. Riprendiamo la
discesa, superiamo le località del Fracc e di Scarpiola
e quando raggiungiamo le
condotte forzate del bacino di carico dell’Enel
siamo oramai in regione Buttanéng da cui raggiungiamo la
piazza di
Cravegna e da qui in breve risaliamo a Campieno (h
0,30;3,45) terminando così una stupenda
gita resa ancora più bella dalla giornata trascorsa
incredibilmente senza precipitazioni temporalesche.
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