Val Grande

Anello dell'Alpe Aurelio m.1316

Partecipanti:
 Gita effettuata in data : 30-Dicembre-2008                                                       

 Partenza da: Miazzina m. 710
 Dislivello totale : m. 681
 Difficoltà : E    
 Effettivo cammino h: 3,00


Come arrivarci:
da Verbania, attraverso  Trobaso e Cambiasca si sale a Miazzina, raggiunto il Municipio si prosegue lungo la strada asfaltata fino ad incontrare un parcheggio sulla destra dove conviene lasciare l’auto.

Strada facendo incontriamo i residui della recente nevicata che ancora persistono ai margini della carreggiata. Salendo a Miazzina ci appaiono tutte le alture intorno completamente ed abbondantemente ammantate di neve, inoltre la giornata si presenta nuvolosa e con un cielo plumbeo, raggiungiamo il paese ed il parcheggio. Lasciata l’auto ci incamminiamo a destra, proseguendo per un brevissimo tratto sulla strada asfaltata, superiamo quattro garage edificati in pietra e sulla sinistra, al termine della recinzione, ha inizio il sentiero (cartello indicatore) che si inoltra pianeggiante in un bosco di rovere  per poi scendere e oltrepassare il Rio d’Aurelio su di un ponte in cemento, superato il ponte, il sentiero sale ripido per sbucare sull’ampia spianata su cui sorgono le numerose baite che costituiscono l’alpe Runchio m. 741. Raggiunto il pianoro (h0,30), ci inoltriamo fra le baite e raggiungiamo l’Oratorio dedicato alla Madonna del Buon Consiglio, posto al limite inferiore dell’alpe e sovrastato dal contrafforte roccioso del sasso del falò. Dall’altura, il panorama è grandioso, purtroppo non lo possiamo gustare appieno in quanto, come già detto, la giornata non è delle migliori e una densa coltre di nuvole basse nasconde parte della visuale rendendo tutto piatto ed ingrigito Continuando nel nostro cammino superiamo tutto il nucleo abitativo per riprendere il sentiero che inizialmente si sviluppa lungo quel poco che rimane dell’antica mulattiera, poco dopo siamo nei pressi della Cappella d’Midi (di Emidio) che oltrepassiamo pervenendo ad un affioramento roccioso in prossimità di una valletta su cui sorge una bella baita recentemente ristrutturata. Incontriamo e superiamo un primo isolato gruppo di baite per pervenire successivamente nella radura su cui sono adagiate le prime costruzioni di quello che collettivamente è definito come Alpe Aurelio, Vrèi nel dialetto del luogo, costituito da un gran numero di antichi corti maggengali. Pieghiamo  a sinistra e continuando nell’ascesa raggiungiamo gli altri nuclei di baite, Curt d’Barnàrd, Curt dii Grend, Alpe della Chiesa (h0,30;1,00), situati in una stupenda posizione, con una vista panoramica sul Lago Maggiore, sulle montagne del Lecchese e giù sino alla pianura Novarese. Proseguiamo sul sentiero sempre ben evidente e arriviamo alla cappella posta all’ingresso del  Corte Nicolini  per poi seguire  a destra e superare una baita in ristrutturazione. L’altezza della neve và aumentando e quando arriva il momento di calzare le ciaspole, siamo al  Curt dul Bò  posto in posizione sottostante al Curt Marianìn con le baite dello scrittore Nino Chiovini, grande e appassionato conoscitore di questi luoghi. Superiamo i nuclei di baite e ci ritroviamo sulla sella alla base dell’erta salita per la Colma di Cossogno (h0,30;1,30). Qui effettuiamo una breve sosta per osservare quanto si presenta ai nostri occhi; si identificano i Laghi di Varese, di Monate, d’Orta, l’alpe Ompio con il relativo monte Faiè, la catena dei Corni di Nibbio, il Proman, la Cima Sasso, la Laurasca e la Val Grande, il Monte Rosa purtroppo si nega alla vista ma sappiamo che c’è... pazienza ritorneremo. Iniziamo a risalire il ripido sentiero ricoperto abbondantemente da una neve farinosa ed asciutta che a fatica si comprime al nostro passaggio, tralasciati sulla destra il primo tagliafuoco ( percorso VT1 )  e poi il successivo proveniente da Cappella Fina, raggiungiamo la sommità della Colma di Cossogno m. 1292 (h0,30;2,00), qui ci scattiamo la consueta foto ricordo. Proseguiamo sulla destra, seguendo la linea di cresta, con bella camminata panoramica su Cicogna e la bassa Val Grande e, dopo alcuni saliscendi, ci ritroviamo all’inizio dell’erta finale che conduce alla Testa di Cremisello ed al  Pizzo Pernice. Ostacolati nel cammino dalla neve ancora molto alta decidiamo di iniziare a scendere sul versante miazzinese, entriamo nel bosco e seguendo le tracce di un precedente passaggio, raggiungiamo il particolare segnavie da cui si diparte il sentiero invernale che sale al Pizzo Pernice e che si presenta molto battuto e frequentato. Procediamo sulla destra e arriviamo nei pressi dell’Alpe Cavallotti dove Franco ci invita a...mangiare fuori!?! Al termine del pranzo, niente di speciale... piatto freddo, scendiamo a destra della villa e raggiungiamo la sottostante pista forestale ( proveniente da Cappella Fina, deviazione superata in precedenza ) che attraversiamo per immetterci sulla traccia di sentiero che ci porta  al secondo tagliafuoco e proseguendo sempre quasi in linea verticale, superiamo il corte di Buttina, arriviamo all’alpe Chignoli  e da qui scendiamo a raggiungere la strada che ci riporta al punto di partenza (h1,00;3,00). Bella escursione,  in quella che viene definita la Conca del Sole; oggi purtroppo qualche cosa deve essere andato storto ed il sole non è andato in onda!!! Noi ci siamo divertiti ugualmente, forse il sole non ci avrebbe permesso di camminare su di una neve a dir poco fantastica.  Recuperata l’auto, rientriamo verso casa e prima di salutarci ci scambiamo gli auguri per un felice e prospero 2009...auguri che naturalmente estendiamo a tutti voi che ci leggete. Felice Anno Nuovo!!!