Come arrivarci:
da
Verbania, attraverso Trobaso e Cambiasca si sale a
Miazzina, raggiunto il Municipio si prosegue lungo la
strada asfaltata fino ad incontrare un parcheggio sulla
destra dove conviene lasciare l’auto.
Strada facendo incontriamo i residui della recente
nevicata che ancora persistono ai margini della
carreggiata. Salendo a Miazzina ci appaiono tutte le
alture intorno completamente ed abbondantemente
ammantate di neve, inoltre la giornata si presenta
nuvolosa e con un cielo plumbeo, raggiungiamo il paese
ed il parcheggio. Lasciata l’auto ci incamminiamo a
destra, proseguendo per un brevissimo
tratto sulla strada asfaltata, superiamo
quattro garage edificati in pietra e sulla sinistra, al
termine della recinzione, ha inizio il sentiero (cartello
indicatore) che si inoltra pianeggiante in un
bosco di rovere per poi scendere e oltrepassare il
Rio d’Aurelio su di un
ponte in cemento, superato il ponte, il
sentiero sale ripido per sbucare sull’ampia spianata su
cui sorgono le numerose baite che costituiscono l’alpe
Runchio m. 741. Raggiunto il pianoro (h0,30),
ci inoltriamo fra le baite e raggiungiamo l’Oratorio
dedicato alla Madonna del Buon Consiglio, posto al
limite inferiore dell’alpe e sovrastato dal contrafforte
roccioso del sasso del falò. Dall’altura, il
panorama è grandioso, purtroppo non lo
possiamo gustare appieno in quanto, come già detto, la
giornata non è delle migliori e una densa coltre di
nuvole basse nasconde parte della visuale rendendo tutto
piatto ed ingrigito Continuando nel nostro cammino
superiamo tutto il nucleo abitativo per riprendere il
sentiero che inizialmente si sviluppa lungo quel poco
che rimane dell’antica mulattiera, poco dopo siamo nei
pressi della
Cappella d’Midi (di Emidio) che oltrepassiamo
pervenendo ad un affioramento roccioso in prossimità di
una valletta su cui sorge una bella baita recentemente
ristrutturata. Incontriamo e superiamo un primo isolato
gruppo di baite per pervenire successivamente nella
radura su cui sono adagiate le prime costruzioni di
quello che collettivamente è definito come
Alpe Aurelio, Vrèi nel dialetto del luogo,
costituito da un gran numero di antichi corti maggengali.
Pieghiamo a sinistra e continuando nell’ascesa
raggiungiamo gli altri nuclei di baite, Curt d’Barnàrd,
Curt dii Grend, Alpe della Chiesa (h0,30;1,00),
situati in una stupenda posizione, con una vista
panoramica sul Lago Maggiore, sulle montagne del
Lecchese e giù sino alla pianura Novarese. Proseguiamo
sul sentiero sempre ben evidente e arriviamo alla
cappella posta all’ingresso del Corte Nicolini
per poi seguire a destra e superare una baita in
ristrutturazione. L’altezza della neve và aumentando e
quando arriva il momento di calzare le ciaspole, siamo
al
Curt dul Bò posto in posizione
sottostante al
Curt Marianìn con le baite dello scrittore
Nino Chiovini, grande e appassionato conoscitore di
questi luoghi. Superiamo i nuclei di baite e ci
ritroviamo sulla sella alla base dell’erta salita per la
Colma di Cossogno (h0,30;1,30). Qui effettuiamo
una breve sosta per osservare quanto si presenta ai
nostri occhi; si identificano i Laghi di Varese, di
Monate, d’Orta, l’alpe
Ompio con il relativo monte Faiè, la catena
dei Corni di Nibbio, il Proman, la Cima Sasso, la
Laurasca e la Val Grande, il Monte Rosa purtroppo si
nega alla vista ma sappiamo che c’è... pazienza
ritorneremo. Iniziamo a risalire il ripido sentiero
ricoperto abbondantemente da una neve farinosa ed
asciutta che a fatica si comprime al nostro passaggio,
tralasciati sulla destra il primo tagliafuoco (
percorso VT1 ) e poi il
successivo proveniente da Cappella Fina,
raggiungiamo la sommità della Colma di Cossogno m. 1292
(h0,30;2,00), qui ci scattiamo la consueta
foto ricordo. Proseguiamo sulla destra,
seguendo la linea di cresta, con bella camminata
panoramica su
Cicogna e la bassa Val Grande e, dopo alcuni
saliscendi, ci ritroviamo all’inizio dell’erta finale
che conduce alla Testa di Cremisello ed al Pizzo
Pernice. Ostacolati nel cammino dalla neve ancora molto
alta decidiamo di iniziare a scendere sul versante
miazzinese, entriamo nel bosco e seguendo le tracce di
un precedente passaggio, raggiungiamo il
particolare segnavie da cui si diparte il
sentiero invernale che sale al Pizzo Pernice e che si
presenta molto battuto e frequentato.
Procediamo sulla destra e arriviamo nei
pressi dell’Alpe Cavallotti dove Franco ci invita a...mangiare
fuori!?! Al termine del pranzo, niente di
speciale... piatto freddo, scendiamo a destra della
villa e raggiungiamo la sottostante pista forestale (
proveniente da Cappella Fina, deviazione superata in
precedenza ) che attraversiamo per immetterci sulla
traccia di sentiero che ci porta al secondo tagliafuoco
e proseguendo sempre quasi in linea verticale, superiamo
il
corte di Buttina, arriviamo all’alpe Chignoli
e da qui scendiamo a raggiungere la strada che ci
riporta al punto di partenza (h1,00;3,00). Bella
escursione, in quella che viene definita la Conca
del Sole; oggi purtroppo qualche cosa deve essere andato
storto ed il sole non è andato in onda!!! Noi ci siamo
divertiti ugualmente, forse il sole non ci avrebbe
permesso di camminare su di una neve a dir poco
fantastica. Recuperata l’auto, rientriamo verso casa e
prima di salutarci ci scambiamo gli auguri per un felice
e prospero 2009...auguri che naturalmente estendiamo a
tutti voi che ci leggete.
Felice Anno Nuovo!!!
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