Val Sesia

Alpe Sattal m. 2097

Partecipanti:
 
 Gita effettuata in data : 25-Settembre-2008                                                    

 Partenza da: Fraz. Ronco m. 1254
 Dislivello totale : m. 843
 Difficoltà : E   
 Effettivo cammino h: 3,00

Come arrivarci: Percorrere la A26 sino al casello di Romagnano/Ghemme, quindi SS 299 fino ad Alagna. Oltrepassato l’abitato si rimonta la parte superiore della valle; si imbocca il terzo ponte sulla destra, si attraversa il fiume Sesia, oltrepassando la Frazione Pedemonte, si giunge al termine della strada in Frazione Ronco.

Nei periodi di gestione trascorsi al Rifugio Ferioli, i nostri sguardi sono sempre stati attratti dai due alpeggi posti proprio di fronte ed identificati nell’alpe  Campo e alpe Sattal. Due begli alpeggi che sempre hanno attratto il nostro interesse ma che per svariati motivi non siamo mai riusciti a visitare; questo anno ci siamo ripromessi di andarli a vedere ed eccoci qui pronti a partire. Lasciato il parcheggio ci incamminiamo verso monte, questa volta imbocchiamo il sentiero N° 9 che porta alla Bocchetta della Moanda m. 2422. Il sentiero risale il ripido pendio che scende dalla Cima Carnera, attraversa l’agglomerato di Wittwosma inferiore m. 1390 per poi raggiungere Wittwosma superiore m. 1479 (h 0,15;0,30). Proseguiamo oltrepassando un gruppo di baite per continuare a risalire il ripido sentiero a gradoni. Lungo il percorso ci soffermiamo più volte per ammirare gli splendidi scorci panoramici che appaiono ai nostri occhi: Corni di Stofful, la Valle d’Olen, la Valle d’Otro e tutte le frazioni sottostanti, purtroppo dense coltri di nubi disturbano a tratti la visuale. Continuando a risalire il ripido sentiero, raggiungiamo il bivio per l’alpe Sattal (h0,30;1,00) e ci incamminiamo sulla destra entrando in un bosco di ontanelle, rimontiamo l’ultimo scivoloso e ripido tratto ed ecco che improvvisamente ci appare la bellissima costruzione dell’alpe Sattal m. 2097 (h 0,30;1,30). Qui abbiamo il piacere di conoscere Giuseppe... il padrone di casa... che, coadiuvato da Maurizio, sta riponendo il materiale scaricato dall’elicottero. Terminate le operazioni Giuseppe, con molta cortesia e cordialità, ci fa visitare la struttura facendoci da cicerone, il nostro stupore è tanto e rimaniamo estasiati nel sentirci raccontare le difficoltà affrontate e vedere ciò che la passione e l’ingegno di Giuseppe sono stati in grado di realizzare per rendere la costruzione funzionale ed accogliente, in grado di permettergli di risiedere in loco per tutto il periodo dell’anno. E’ incredibile ma qui, Giuseppe ha la residenza!!! Notiamo la cura con cui ha ingentilito un volgare rubinetto e l’artistico rapace in volo su di una cassapanca, le gambe del tavolo realizzate con materiale locale!?!, l’attrezzata cucina e le ingegnose soluzioni salvaspazio, la spettacolare alcova da cui al risveglio si gode il panorama. Scattiamo una foto ricordo e, prima di scendere  Giuseppe ci accompagna nel punto panoramico, a precipizio su Alagna, in cui in occasione dell’ultimo giorno dell’anno accende il falò per formulare i suoi auguri a tutta la valle. Salutiamo gli amici e ci indirizziamo verso l’alpe Campo Superiore m. 1932 (h 0,30;2,00); l’alpeggio è situato nella bella piana dominata dalle incombenti moli del Monte Tagliaferro 2964 m, del Dosso Grinner 2761 m e della Cima Carnera 2741 m, che si ergono alle spalle dell’alpe. Sette sono i casolari che costituiscono questo tipico ed antico alpeggio Walser. L’alpeggio è un vero balcone sulla parete Est del Rosa di cui oggi, a causa delle nubi che ne impediscono la visuale, intuiamo solo la prestigiosa presenza. Nelle vicinanze dell’alpe è stato creato un piccolo laghetto in cui...udite... udite... è ormeggiata una moderna barca in vetroresina, forse è l’attracco più alto di tutta la Val Sesia!?!. Ci aggiriamo per  l’alpe e, nei pressi della bella cappelletta, riesco ad avvicinare un camoscio che si presta anche a farsi fotografare... finalmente posso far concorrenza a Flavio (www.cappef.com).  La cappelletta dell’alpe è dedicata a S. Uberto al quale è affidata la protezione di questo grazioso gruppo di case in pietra ed  in occasione della festa del Santo, protettore dei cacciatori, all'alpe si festeggia e vengono benedetti i fucili e i cani da caccia. All’ingresso della cappella una targa informa che qui sono conservati frammenti di storia dell’alpinismo come: la porta della prima Capanna Margherita e la campanella che alla stessa Capanna veniva  utilizzata nelle giornate di nebbia per indicare la via agli alpinisti. Consumiamo il nostro abituale rapido spuntino, constatiamo i danni che, anche qui, stanno arrecando i cinghiali e ci incamminiamo verso valle. La giornata purtroppo dal punto di vista meteo non è stata delle migliori, ma la nostra soddisfazione è comunque molta; la visita ci ha permesso di conoscere Giuseppe che, a costo di enormi sacrifici, ma sorretto dalla forza del credere in quello che stava facendo, ha realizzato quello che lui ha definito essere il suo “ sogno ″ e che è diventato anche lo slogan del suo Bed and Breakfast “ospiti di un sogno”( www.alpesattal.com ). A nostro parere, il suo realismo e la passione per la montagna, hanno fatto si che sia riuscito a concretizzare in una accogliente ed efficiente struttura quello che si è dimostrato non essere un “ sogno ″; un sognatore è, per definizione, chi è portato a fantasticare progetti o idee irrealizzabili... il “sogno” di Giuseppe è lì da toccare con mano e merita una visita!!! Continuando a parlare di Giuseppe, a cui va tutta la nostra stima ed ammirazione, ci ritroviamo al parcheggio ( h 1,00;3,00 ), al termine di una giornata che conserveremo nei nostri ricordi più cari.