Val Anzasca

Alpe Moriana m. 1795

Partecipanti:
 
 Gita effettuata in data : 21-Agosto-2008                                                    

 Partenza da: Pestarena m. 1050
 Dislivello totale : m. 773
 Difficoltà : E   
 Effettivo cammino h: 3,30

Come arrivarci: Percorrere la A26 sino a Gravellona Toce, proseguire seguendo la Statale del Sempione , sino all’uscita di Piedimulera, da dove si imbocca la SS549 della Val Anzasca. Percorsi circa 25 km, si raggiunge  Pestarena, l’antico paese delle miniere d’oro.

Posteggiata l’auto in uno dei pochi spazi disponibili, ci addentriamo tra le case fino a raggiungere la fermata del bus ed imboccare  una stradina che scende verso il torrente Anza sino a raggiungere una  isolata abitazione. Superiamo il ponte e subito un avviso spegne i nostri entusiasmi, decidiamo di fare dietro front, fortunatamente incontriamo una persona del luogo che molto gentilmente ci comunica che il problema è stato risolto e non si sa come il cartello non sia stato rimosso. Rincuorati da tale informazione, seguiamo il sentiero che subito si innalza ripido piegando a sinistra, entra nel fitto ed umido bosco di conifere,  compiendo una serie di stretti tornanti perviene ad una presa dell’acqua per  poi raggiungere l’Alpetto 1247 m. (h 0,45) dove ancora resistono le vecchie costruzioni delle baracche in cui in passato avveniva una prima lavorazione del materiale aurifero. Il sentiero prosegue ora più largo fino a pervenire ad una valletta martoriata da una grossa frana che ha danneggiato le condutture dell’acquedotto comunale, qui incontriamo Corrado, Maurizio e Massimo che stanno lavorando per riparare i danni.  Proseguiamo il cammino inoltrandoci nella val Moriana vera e propria, raggiunto e attraversato l’omonimo torrente, ci portiamo al centro della valle e iniziamo a risalire il sentiero che letteralmente si impenna presentando insidiosi tratti resi viscidi dalla grande umidità che regna nella zona, Claudio e Franco, prudentemente, procedono con molta cautela mentre Massimo avanza con passo svelto e sicuro. Strada facendo incontriamo  il larice della croce (h 0,45;1,30), così chiamato perché porta una croce a ricordo di un caduto. Il sentiero, sempre ben evidente in quanto ripulito dalla invadente vegetazione in occasione della festa dell’alpe, che si tiene per tradizione ogni ultimo sabato di Luglio, guada alcuni ruscelli  prima di pervenire ad un tratto pianeggiante che ci immette alle baite dell'alpe Moriana  m. 1795 ( ore 0,30;2,00). Anticamente era un alpe, caricato dalle famiglie di Pestarena; abbandonato da decenni, è divenuto incontrastato regno di camosci e stambecchi che popolano le vette sovrastanti. All’alpe il “ Gruppo Amici della Val Moriana ″, ristrutturando quanto rimasto di una antica baita del 700, ha costruito un bivacco dotato di 9 posti letto, affidandolo al CAI di Macugnaga. Il bivacco, non custodito, è dotato di riscaldamento a legna,coperte e acqua nelle immediate vicinanze, funge da ottimo punto di appoggio per escursioni sulle cime della Val Moriana:  Pizzo della Moriana m. 2627. Bocchetta della Moriana m. 2475, consigliabili solo ad escursionisti esperti.  La giornata, dal punto di vista meteo, non è delle migliori, l’aria è intrisa di umidità, le nuvole si addensano coagulandosi sulle cime e grandi masse plumbee scorrono sopra di noi conferendo all’ambiente un aspetto ancora  più solitario, qui la natura è selvaggia ma affascinante e la magia del luogo  rende il solo bivacco una meta di sicura soddisfazione... anche se dall’espressione di Flavio ( www.cappef.com ) non si direbbe!?!. Ci accomodiamo all’esterno per il nostro solito pranzo,  al termine visitiamo la bella ed accogliente struttura, scattiamo la foto ricordo e ci apprestiamo ad intraprendere la discesa che realizziamo con tutta la dovuta calma, prestando attenzione nel superare i ripidi tratti molto umidi e scivolosi. Ritroviamo gli amici incontrati lungo la salita, che con spiccato senso dell’ospitalità, ci offrono un fragrante e corroborante caffè, molto gradito da tutti noi e chiacchierando, veniamo a conoscenza che sono tra gli animatori della festa  che si effettua per mantenere in vita la tradizione e ci avvisano che nel 2009 sarà festeggiato il decennale dell’inaugurazione del rifugio, non poniamo limiti e... chissà mai che non ci si possa incontrare di nuovo nell’occasione?. Il nostro Massimo, contraccambia offrendo un superbo “ Laurino ″ di produzione propria, poi scattiamo una  foto in loro compagnia e ci rimettiamo di nuovo in marcia. Ripercorrendo l’ultimo tratto di sentiero godiamo di una visione panoramica sull’abitato di Pestarena che raggiungiamo dopo aver di nuovo superato  il ponte sul torrente  Anza che scorre con fragore tumultuoso sotto di noi. Risaliti sulla strada statale, riguadagniamo l’auto e, al termine di questa nuova escursione, ci apprestiamo a rientrare verso casa con il ricordo di una giornata trascorsa in un ambiente selvaggio ed incontaminato