Come arrivarci:
Percorrere
la A 26 sino a Gravellona Toce, proseguire sulla S.S. 33 del Sempione
sino all’uscita Crodo-Val Formazza. Si imbocca la SS 659
della Valle
Formazza; dopo aver attraversato l'abitato di Crodo, prima di giungere a
Baceno, sulla sinistra si stacca una strada con indicazioni
“Cravegna-Viceno″, superato il grazioso abitato di Cravegna proseguire
in direzione di Viceno sino a raggiungere il ponte sul Rio Alfenza, dove
si parcheggia l’auto.
In
settimana è nevicato molto per cui siamo ansiosi di fare una ciaspolata
come si deve, è anche vero che le condizioni del manto nevoso, non
assestato, e le alte temperature, richiedono molta prudenza nella scelta
degli itinerari. Per non sbagliare ed andare sul sicuro, niente di
meglio che una escursione all’Alpe Deccia, salita tranquilla lungo la
strada che si sviluppa nel bel bosco, generalmente battuta dai
gatti, quindi fatica relativa. Con noi oggi condividono questa camminata
anche Davide, Ezio, Franco, Nick e Sergio oltre naturalmente a Flavio (www.Cappef.com)
con il quale condividiamo solitamente le nostre uscite infrasettimanali.
Ultimati i preparativi, iniziamo a salire lungo la strada consortile che
sale a Deccia, il
paesaggio che ci circonda è avvolto da una rilucente coltre di neve.
La giornata , stupenda e prefestiva, si presenta movimentata;
motoslitte,
sciatori,
ciaspolatori che si arrampicano lungo la strada innevata dalla quale
si ammira un paesaggio mozzafiato. Superiamo diversi nuclei di baite ed
arriviamo all’Alpe
Paù m. 1280 (h1,00),
il gruppo si allunga ma oramai siamo all’ingresso dell’Alpe Deccia
m. 1610 (h1,00;2,00), le sue baite ci appaiono sfavillanti sullo
sfondo di un cielo terso ed azzurro. Evidenti
segni di precedenti sciatori, solcano il terreno su cui la coltre ha
raggiunto uno spessore veramente notevole, un gatto delle nevi ha
battuto una
provvidenziale pista che seguiamo per raggiungere
Deccia Sopra m. 1694 (h0,20;2,20). Dall’alto il
panorama sottostante è semplicemente stupendo, scattate alcune foto,
scendiamo nella neve ancora intatta e raggiungiamo una favolosa
baita dove ci accomodiamo per consumare il
nostro spuntino. Arriva
Claudio con la moglie, che conoscendo
Flavio, ci invitano a raggiungerli all’Alpe Voma presso la loro
baita per un caffè. Accettiamo volentieri, anche perché questa
deviazione ci permette di effettuare parte del percorso di discesa lungo
un altro itinerario, e ci mettiamo in cammino. Seguiamo la via di salita
sino ad incontrare la deviazione per Voma, giriamo a destra e, percorso
un lungo tratto in falsopiano, ci troviamo sul piano in cui sorge il
soleggiato
alpeggio di Voma m. 1350 (h1,00;3,20). Gli amici
ci ospitano offrendoci di tutto e di più...altro che caffè, la
compagnia è bella ma purtroppo dobbiamo riprendere il cammino,
ringraziamo e salutiamo
Claudio, Paola, Roberto e Rosalba per l’accoglienza che ci hanno
riservato e scendiamo in direttissima lungo la
mulattiera sommersa dalla neve, effettuando un
fuoripista da favola che ci ha permesso di divertirci moltissimo
senza alcun pericolo. Quando raggiungiamo di nuovo la strada, siamo in
vista della vettura (h0,40;4,00) dove ritroviamo gli amici con i
quali scambiamo gli ultimi saluti, poi una visita al
caseificio per l’acquisto di prodotti locali e poi tutti a casa.
Gita veramente
entusiasmante con le racchette da neve che sono un ottimo strumento per
scoprire la montagna in inverno e l’occasione ideale per un’escursione
che permette di vedere con altri occhi la natura sotto la neve.
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