Accesso stradale:
Varzo,
penultimo paese prima del confine svizzero, è facilmente
raggiungibile percorrendo l’autostrada A26 "Genova-GravellonaToce"
e poi la superstrada/stradastatale "33 del
Sempione"
in direzione Confine di Stato. Si parcheggia in
piazza Pietro Bono,
nelle immediate vicinanze della Chiesa Parrocchiale,
negli spazi antistanti la scuola materna.
Varzo
sorge in una piacevole conca ai piedi della quale scorre
il torrente Diveria che nasce in Svizzera, alimentato
dal suo affluente Cairasca che scende dall'Alpe Veglia.
Il paese, costituito da 14 frazioni sparse, è il comune
più esteso dell'Ossola, si caratterizza per il suo
centro storico in stile medievale in cui sorgono La
Piazza,
la famosa
Torre,
costruita in pietra nel XIV secolo come torre di
avvistamento facente parte di un complesso di 46 torri,
dal confine svizzero fino a Milano, che comunicavano tra
di loro con segnali di fuoco e fumo, e la Parrocchiale,
con facciata e campanile in stile romanico risalente al
1100 d.C. Offre la possibilità di belle e panoramiche
passeggiate a piedi o in mountain bike sulle numerose
mulattiere e strade agricole comunali. Con questa
escursione andiamo a camminare, lungo alcune di queste
vie di comunicazione; un itinerario ad anello, poco
frequentato ma ugualmente gratificante. L’itinerario
parte dalla
piazza
della
Chiesa Parrocchiale di San Giorgio situata nel centro
storico di Varzo, dal parcheggio situato sul retro della
Chiesa si prende
la via
Cattagna
che porta
all’omonima frazione. Cattagna con il suo
Oratorio
Madonna del Carmine
risalente
al 1694, e la storica Villa Bono merita certamente una
visita, così ci inoltriamo nelle caratteristiche viuzze
passando sotto i voltoni che ancora sono presenti nella
suggestiva frazione. Seguendo le indicazioni dell'alta
via della Val Divedro, si scende per traversare su
un
ponticello il Rio Cattagna,
e poco dopo si segue
la
mulattiera
sulla sinistra, procediamo percorrendo un lungo traverso
in moderata salita che entra nel bosco e seguendo le
indicazioni del sentiero F2, in breve si perviene ad un
bivio
segnalato.
Lasciamo a sinistra il sentiero F2 che, con un tracciato
disagevole sale sino ad arrivare alla località Snicc, e
proseguiamo seguendo a destra il
sentiero
F2a
più basso
in direzione dell’Alpe Dai (850 m.). Si incontrano in
sequenza un paio di piccoli canali, superati i quali si
risalgono i tratti di maggior pendenza. Con un ultimo
traverso si
raggiunge
l’alpeggio
sbucando
sul piccolo pianoro occupato da poche baite e da una
cappelletta
dalla
quale il
panorama
si apre sul fondovalle
e sulle
alture della val Cairasca. L'Alpe è ancora ben tenuta
con una
bella baita
recentemente ristrutturata, dai prati antistanti si ha
una bella visione dei dintorni. Decidiamo di proseguire
compiendo un giro ad anello e ci incamminiamo lungo
l’evidente strada consortile che si trova in fondo
all’alpeggio, poco dopo si raggiunge la sterrata per
l’Alpe
Gorta
che
visitiamo. L'alpe si trova su un
bellissimo pianoro con
un panorama stupendo sulla Val Cairasca e sulle alture
del
Monte
Diei e Cistella.
Ritorniamo sulla strada consortile fino ad incontrare il
sentiero F2 che sale dall’Alpe Snicc
proseguendo sulla
strada consortile che in poco più di mezz’ora ci
permette di raggiungere il bellissimo
pianoro
di Dreuza.
Da questa località esistono molte possibilità per
scendere di nuovo a Varzo. Optiamo per la
vecchia
mulattiera
che
prende avvio dal termine del pianoro nei pressi di una
cappella
che
costituisce un ottimo punto panoramico verso la piana di
Crevola, senza alcuna difficoltà si raggiungono le
località
Casagrande
e Casa Gatti e successivamente si
perviene all’Oratorio del Santo Sepolcro, più
comunemente detto Chiesa del Calvario a Durogna per poi
continuare a scendere lungo quel che rimane della
antica
Via Crucis
(seconda
metà del 700 con alcune cappelle veramente imponenti) e,
passando dalla località Colla, raggiungiamo il
piazzale
della chiesa di Varzo
dove
chiudiamo questo facile anello.
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