Val Antigorio

Salecchio-Vova-Chioso

 
 Gita effettuata in data:27-Aprile-2023                                                    

 Partenza da: Passo di Premia m. 787
 Dislivello totale : m. 820
 Difficoltà : E
 Effettivo cammino h: 4,00

Come arrivarci: Percorrere la A 26 sino a Gravellona Toce, proseguire sulla S.S. 33 del Sempione sino all’uscita di Crodo. Da qui si prosegue sulla SS 659 delle valli Antigorio e Formazza; superato Baceno si raggiunge la frazione Passo ( 9,5 Km ). Poco oltre, un cartello sulla sinistra indica la strada per Salecchio.

Salecchio è situato su di un terrazzo montano esposto al sole che letteralmente strapiomba con pareti di roccia verticali sulla sottostante Valle Antigorio,tanto da proporre a chi vi si reca a far visita l’enigma di come,lassù per sette secoli sia potuta vivere una piccola comunità di origini Walser.“ Un villaggio schiettamente alpino di rara bellezza “ ( De Maurizi ).“ Un vero nido d’aquile,raggiungibile solo a fatica “ ( Mortarotti ).“ Salecchio come tutti i villaggi alpini di matrice tedesca,è formato da quattro nuclei di rustici ( case,stalle,fienili ):Morando,Salecchio Inferiore,Salecchio Superiore e Case Francoli.Fu abbandonato come insediamento stabile nel 1966 quando gli ultimi abitanti scesero a valle.Ora vi regna il silenzio “. ( Paolo Crosa Lenz-Giulio Frangioni )Superata di poco la piccola frazione di Premia,raggiungiamo lo spiazzo in cui lasciamo un auto e da qui cartello indicatore ci incamminiamo lungo una strada in parte sterrata,percorribile dai mezzi fuoristrada,che raggiungono con essa l’abitato di Salecchio,dopo aver oltrepassato una galleria scavata nella bastionata rocciosa,che osservata dal basso sembra invalicabile.Noi saliamo percorrendo ( dove possibile ) quel poco che resta della vecchia mulattiera selciata e scalinata che collegava il villaggio al fondovalle e che la costruzione della strada poderale ha irrimediabilmente distrutto nel nome di una monticazione di cui non si intravedono neppure minimi segni.Di fronte alla nera e impressionante muraglia di roccia , optiamo per il vecchio sentiero che salendo  dolcemente,senza grandi sforzi,ci porta in breve in prossimità di una cappella ; sopra di essa, incisa nella roccia,vi è la scritta che ricorda la costruzione della strada avvenuta nel 1720.In un attimo si raggiunge l’uscita della galleria, ove un piccolo parcheggio consente di lasciare l’auto a chi non volesse fare la salita a piedi,e proseguiamo nel bosco rado sino a raggiungere i prati di Salecchio Inf. sbucando sui prati,proprio di fronte a noi,si staglia contro il cielo azzurro la candida costruzione della chiesa ( XVII secolo ) dedicata all’Assunta,con il contiguo minuscolo cimitero adornato di croci gotiche , le cui lapidi ricordano i nomi e le età di chi quassù ha trascorso la sua miserabile esistenza. Continuando verso destra,passiamo sotto le scure case in legno del villaggio che sembrano idealmente collegate fra loro dagli orrendi cavi elettrici che percorrono tutto il versante della montagna, facendo scempio di uno scenario a dir poco da favola,passiamo accanto alla vecchia scuola elementare “ Virgilio “ e, superato un torrentello,ci alziamo sul sentiero che si fa più ripido e che ci conduce, passando per la cappella delle Croci, in quel di Salecchio Superiore ( m. 1509 ).Da quassù la vista spazia e il panorama di cui si gode è splendido:volgendo lo sguardo a sud si ha una veduta sulla bassa Valle Antigorio e sulla piana dell’Ossola fino a Pieve Vergonte,di fronte a noi si staglia la mole del Pizzo Martello,mentre dall’altra parte della valle è ben visibile l’erta parete dietro la quale sorge Bosco Gurin,l’unico paese di lingua tedesca del Canton Ticino. Attraversiamo il borgo,le cui nere case di legno sono raccolte intorno all’oratorio di S. Giuseppe,visitiamo il forno comunitario,la segheria da dove si diparte il sentiero che a mezza costa e senza guadagnar quota ,in circa dieci minuti ci immette nei verdissimi prati di Case Francoli . La giornata è stupenda ,la compagnia pure per cui con piacere continuiamo il nostro cammino per raggiungere  gli ampi pascoli della piana di Vova dove ci attendono gli amici  Raffaele e Giuseppe che ci hanno preparato un gustoso  pranzo. Salutiamo gli amici lasciando alle spalle questo idilliaco scenario e sfiancando la chiesetta dedicata a S. Antonio,raggiungiamo una fontana allo  sbocco della valle, dove facciamo la foto ricordo .Percorrendo la strada gippabile e quello che rimane della vecchia mulattiera si raggiunge Chioso, dove abbiamo portato una macchina.